Fake news: ecco a voi la censura perfetta!
Il Grande Fratello sferra l’ultimo attacco
Marcello Pamio - 19 febbraio 2017

La mannaia della censura viene ogni tanto tirata fuori e fatta oscillata nell’aria, questo da almeno 15 anni senza risultati. Oggi purtroppo sembra che le cose stiano accelerando.
E’ di questi giorni infatti una proposta in Senato che farebbe concretizzare il più grande timore per i diritti e le libertà: il Grande Fratello di stampo orwelliano.
Prima però andiamo a fare un salto nella Commissione Europea, perché lo strumento nelle mani dei potentati economici è stato il primo a incitare alla “lotta contro le fake news”, ossia la lotta contro le notizie false.
Il tutto è iniziato con la guerra contro l’incitamento all’odio su internet, sfociata nel maggio 2016 in un codice di condotta concordato fra la Commissione e le grandi società tipo Youtube e Twitter. Questo era solo l’inizio…
Il passaggio dall’odio sul web alle fake news è stato immediato.

Per le cosiddette notizie false l’establishment è preoccupato, e non è un caso infatti che esso abbia attribuito alle fake tre fatti alquanto sgraditi: la Brexit, cioè l’uscita dell’Inghilterra dall’euro la vittoria del no alla modifica costituzionale in Italia e l’inaspettata vittoria di Trump negli States.
Secondo il Sistema, almeno in questi tre casi i canali di informazione alternativi sul web avrebbero giocato un ruolo decisivo (sorvoliamo sul magistrale lavoretto fatto dagli hacker russi che hanno impedito brogli e manipolazioni dei voti alle presidenziali, cosa questa normalissima e frequente, permettendo così la vittoria di Trump)…
E’ bene ricordare che tutti i media inginocchiati al regime scrivevano all’unisono e a caratteri cubitale che la Gran Bretagna se usciva dall’euro sarebbe precipitata nel baratro economico, flagellata da cavallette e locuste; qui da noi se avesse vinto il no al referendum costituzionale saremo tornati in pieno medioevo, e negli States tutti avevano già pronti gli articoli per la vittoria scontata di Killary Clinton. Ma le cose sono andate diversamente…

Per imbrigliare le piattaforme elettroniche che hanno sempre più lettori, la Commissione Europea ha minacciato di megamulte Facebook (con il suo WhatsApp) e Google, su cui pendono almeno tre accuse legate all’antitrust. Tali colossi hanno tutto l’interesse a rimanere in buoni rapporti con la Commissione (e magari evitare le multe) e proprio per questo vengono tenuti appesi per i gioielli.
La risposta è stata il codice di auto condotta che possiamo chiamare censura.

Il meccanismo è stato descritto brillantemente da Dario Tamburro[1]

- Negare i proventi pubblicitari ai siti che ingannano gli utenti in vario modo, ad esempio a proposito della propria natura (il caso del sito Byoblu insegna: è accusato di occuparsi di fatti di attualità senza essere una testata giornalistica).
- Etichettare come “verificate” le notizie che hanno superato la “scrematura” effettuata utilizzando sia un algoritmo sia il fatto che sono state pubblicate da siti che “seguono i criteri comunemente accettati per la verifica dei fatti” (Google).
- Indicare come “controverse” le notizie giudicate false da un team di esperti legati ai media mainstream e dare loro meno visibilità (Facebook).
- Modellare la gerarchia e il flusso dei contenuti visti da ciascun utente attraverso un algoritmo che tiene anche conto dell’autenticità, determinata attraverso le reazioni degli altri utenti e la pagina da cui proviene ciascun contenuto (Facebook).

Così facendo praticamente tutti i blog e/o siti che espongono i fatti in una prospettiva diversa rispetto al vangelo canonico espresso dai media mainstream sono potenzialmente a rischio.
Se si esce dalle linee guida ufficiali è un fake e deve essere chiuso.
E’ la censura perfetta perché formalmente nessuno l’ha istituita e perché nessuno viene cancellato o chiuso dal web: i siti con contenuti sgraditi diventano sempre meno visibili (Google ti oscura nelle ricerche), oppure diventano sempre più onerosi da mantenere per i proprietari, che non possono più contare sui proventi della pubblicità.

Questo è quanto richiesto dall’Europa… e in Italia cosa sta succedendo?
Se l’aria che si respira in Europa è tossica quella in Italia ricorda l’olezzo sulfureo della santa inquisizione, e la legge presentata il 7 febbraio 2017 ne è la prova.
I camerieri dei banchieri l’hanno definita “una proposta bipartisan” perché tra i firmatari ci sono Pd (non manca mai quando si va contro le libertà), Forza Italia, Lega e altri compresi alcuni del M5S (2)

E’ stata ufficialmente presentata dalla senatrice di Ala-Scelta civica Adele Gambaro, una delle prime fuoriuscite dal Movimento Cinque Stelle.

Nell’articolo 1 si vieta la pubblicazione “attraverso piattaforme informatiche” di “notizie false, esagerate o tendenziose”. Il rischio è un’ammenda fino a 5000 euro e non solo…
Cosa intendano lor signori con notizia esagerata o tendenziosa è un mistero.
E’ bene chiederselo perché la legge a tal proposito è sempre stata molto chiara: l’articolo 656 del codice penale infatti punisce le “notizie false, esagerate e tendenziose” ma quando sono “atte a turbare l’ordine pubblico”. Che fine ha fatto questa specifica importante?
Togliendo il turbamento dell’ordine pubblico, chiunque potrà decidere che una notizia è esagerata o tendenziosa.

L’articolo 2 che istituisce il 265 bis del codice penale parla di reclusione non inferiore a un anno e ammenda fino a 5 mila euro per notizie ancora una volta “false, esagerate e tendenziose” che “possono destare pubblico allarme o che svolgano comunque un’attività tale da recare nocumento agli interessi pubblici o da fuorviare settori dell’opinione pubblica anche attraverso campagne con l’utilizzo di piattaforme online”.
Il vecchio articolo 265 recita le medesime cose ad eccezione del “fuorviare l’opinione pubblica”.
Cosa significa “fuorviare l’opinione pubblica”? E chi potrà giudicarlo?

L’articolo 3 prevede che gli amministratori di qualsiasi piattaforma (sito o blog) devono comunicare al tribunale le proprie informazioni, esattamente come le testate giornalistiche.
Per cui gli amministratori delle piattaforme web (tipo i provider) dovranno “monitorare i contenuti pubblicati con riguardo verso quelli i quali gli utenti manifestano attenzione diffusa” (art. 7). Nello stesso articolo, se gli amministratori “rintracciano un contenuto e ne stabiliscono la non attendibilità sono tenuti alla rimozione dello stesso dalla piattaforma”.

Risultato di questa legge degna del peggiore Stato totalitario? Se un blog o un sito danno fastidio e soprattutto vengono letti da tante persone, saranno censurati! Punto.
Tutto questo non vale ovviamente per la stampa di regime, perché all’articolo 1, comma 3 viene specificato che tale legge “non si applica ai soggetti e ai prodotti di cui alla legge 8 febbraio 1948, n. 47”. Per tale legge del 48: “sono considerate stampe o stampati tutte le riproduzioni tipografiche o comunque ottenute con mezzi meccanici o fisico-chimici”
I giornali mainstream veicoleranno sempre disinformazione, mezze verità e fake ufficiali senza rischiare nulla. Tutti gli altri invece rischiano multe e/o carcere.
Addio alla democrazia, alla libertà e alla pluralità di informazione ed espressione.

Potranno continuare indisturbati a scrivere le loro fake come quelle sull’11 settembre 2001, dove nel cielo del paese più protetto e sorvegliato dell’intero pianeta un gruppo di poveri talebani hanno potuto scorrazzare liberamente alla guida di Boeing dirottati andando poi ad abbattere le Torri Gemelle e un lato del Pentagono, ecc.
Potranno continuare a fare terrorismo mediatico usando pandemie come la sars, avaria, suina e l’attuale meningite. Pandemie del tutto inventate ma accettate dal Sistema perché funzionali.
Se invece qualcuno fuori dal coro afferma che l’11 settembre è stato un auto-attentato per innescare la Terza Guerra mondiale contro il terrore; che la chemioterapia forse uccide più del cancro e i vaccini presentano gravi effetti collaterali, si prospettano multe e carcere, perché queste sono fake news!
Il timbro e il sigillo di “notizia vera” ce l’hanno solo loro: la chemio è la cura d’elezione per il cancro e i vaccini proteggono e prevengono le malattie.

Neppure George Orwell nel suo romanzo 1984 ha avuto così tanta fantasia e perversione…
Imprimetevi nella memoria i nomi dei firmatari*, dei partiti e camerieri dei banchieri che hanno presentato questa vergognosa, illiberale e liberticida legge, perché se dovesse passare lentamente ma inesorabilmente verranno offuscati e oscurati la maggior parte dei siti e blog liberi, rimarrebbero solo i servi dei padroni.
Il libero pensiero sarà de facto cancellato andrà in carcere chi oserà mettere in discussione il Verbo.
Ecco la materializzazione definitiva del Nuovo Ordine Mondiale!

 

* Ecco i nomi dei firmatari che dobbiamo ringraziare:

Adele GAMBARO Ala-Scelta civica,
Gabriele ALBERTINI Per L'Italia,
Fabiola ANITORI Gruppo Misto,
Paolo ARRIGONI Lega Nord e autonomie,
Lucio BARANI Grandi Autonomie e Libertà,
Alessandra BENCINI Gruppo misto,
Laura BIGNAMI Gruppo misto,
Anna Cinzia BONFRISCO Forza Italia,
Rosaria CAPACCHIONE Partito Democratico,
Silvana COMAROLI Lega Nord,
Giuseppe COMPAGNONE Grandi Autonomie e Libertà,
Nunziante CONSIGLIO Lega Nord e autonomie,
Paolo CORSINI Partito Democratico,
Sergio DIVINA Lega Nord e autonomie,
Camilla FABBRI Partito Democratico,
Serenella FUCKSIA Gruppo misto,
Francesco Maria GIRO Forza Italia,
Albert LANIECE Per le Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE,
Pietro LIUZZI Forza Italia,
Mario MAURO Per L'Italia,
Riccardo MAZZONI Forza Italia,
Antonio MILO Conservatori e Riformisti,
Paolo NACCARATO Area Popolare-Ncd-Centristi per l'Italia,
Franco PANIZZA Per le Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE,
Laura PUPPATO Partito Democratico,
Antonio RAZZI Forza Italia,
Antonio Fabio Maria SCAVONE Grandi Autonomie e Libertà,
Giancarlo SERAFINI Forza Italia[3]


 

[1] http://www.dariotamburrano.it/fake-news-internet-commissione-europea/

[2] “Le fake news sono una scusa: arriva la legge liberticida”, Virginia Della Sala, Il Fatto quotidiano, 16 febbraio 2017

[3] http://parlamento17.openpolis.it/singolo_atto/77661