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Appuntamento annuale con il Bilderberg Group
Di Lorenza Veronese per www.disinformazione.it - 11 giugno 2007

Anche quest'anno, dal 31 Maggio al 3 Giugno, quasi in stretta concomitanza con il G8, ha avuto luogo un grande evento, ormai, a noi già ben noto, che si tiene con cadenza annuale dal lontano 1954.
Si tratta del Bilderberg o, come viene spesso chiamato, il “meeting annuale degli alti sacerdoti della globalizzazione”, quest'anno tenutosi a 40 km da Istanbul, in Turchia, presso il Klassis Hotel di Silivri.

Per chi ancora non conosce l'avvenimento facciamo di seguito un breve resoconto: il Bilderberg Group è un conferenza “non ufficiale” che prevede circa 130 invitati, influenti, potenti personalità dai regni dell'economia, dei media e della politica. Il nome deriva dal loro primo incontro che risale al 1954, tenuto nell'Hotel de Bilderberg in Oosterbeek, nei Paesi Bassi. Come si può intuire dal periodo storico, il Bilderberg è una creazione della Guerra Fredda o per meglio dire, del R.I.I.A. britannico, cioè del Royal Institute of International Affaire. Un istituto nato il 30 maggio 1919 a Londra, come capitolo locale della Round Table fondata invece con proiezioni transnazionali.

Il R.I.A.A., noto anche come Chatam House, con sede al numero 10 di St. James Square a Londra, nel 1979 contava su un Consiglio di 33 persone alla guida di circa 3000 membri.
L'idea della nascita del Gruppo Bilderberg venne ad un certo Joseph Retinger, che al tempo si occupava della crescita dell'anti-americanismo in Europa Occidentale. Personaggio chiave della politica mondiale per quasi mezzo secolo, Retinger manteneva strette relazioni con il “Colonnello” House, con la potentissima famiglia ebraica Warburg con i banchieri internazionali Lehman, Baruch. Era anche membro della Pilgrim’s Society e del C.F.R. statunitense (il corrispondente del RIIA negli Stati Uniti).
L’influenza di Joseph Retinger sui circoli mondialisti era tale da meritargli il soprannome di “His Grey Eminence” (Sua Eminenza Grigia)

Quindi lo scopo del Bilderberg, come della NATO, era quello di rinforzare l'unità dei Paesi Occidentali contro la “minaccia comunista”.
Con il collasso del Patto di Varsavia, il gruppo, con a capo l'America, si è concentrato sul rafforzamento e sullo sviluppo della globalizzazione. Ma dall'11 Settembre 2001, a seguito degli attacchi su New York, un altro target è diventato di primaria importanza, ovvero ciò che possiamo chiamare “lo scontro tra civiltà” o “scontro di religione”

Quindi, dopo un primo incontro ad Istanbul nel 1959, uno a Yzmir nel 1975, un terzo meeting ha luogo in Turchia. Questo perchè la Turchia è già stata identificata come un ponte tra l'Est e l'Ovest (tra le due civiltà), ed ecco spiegarsene anche l'imminente entrata nella Comunità Europea.
Molto spesso il Bilderberg è stato oggetto di svariati dibattiti e associato a diverse teorie cospirazioniste, in quanto la continua presenza agli incontri delle figure di spicco legate al mondo dei mass media non ha mai comportato una successiva campagna di informazione aperta al pubblico (tanto è vero che, anche questa volta, né la televisione né la stampa hanno annunciato e riportato l'evento) attribuendo così ad esso un “velo di mistero e segretezza” che bene si sposano alle teorie sopra menzionate.

Nel 2003 uno dei pochi giornalisti che si dedicano alla ricerca sull'argomento, ai quali va il merito della pubblicazione anno per anno delle liste dei partecipanti, Tony Gosling, un inglese che gestisce il sito www.bilderberg.org, chiese a David Rockefeller il perchè di tanta segretezza ricevendo come risposta che si tratta di un meeting privato. Ma come dichiara il giornalista stesso “i personaggi politici e gli esponenti del mondo economico e dell'informazione che vi partecipano non sono individui privati, anzi sono proprio loro che dovrebbero rendere conto alla gente...”.
Lo stesso Gazi Ercel, ex governatore della Banca Centrale Turca, il quale ha presenziato anche ai precedenti meeting di Atlanta, Ottawa, Stoccolma e Lisbona, potendo dichiararsi uno dei più informati in materia, si è preoccupato di precisare “Esistono svariati meeting segreti a livello internazionale alla pari del Bilderberg, che hanno regole molto severe. La ragione di tanto mistero è per garantire che ne possano parlare solo coloro in grado di fornire sincere e corrette informazioni in merito, senza correre il rischio che vengano riportate frasi o affermazioni del tutto scorrette che possano dare adito a errate interpretazioni.” E, citando Confucio, conclude la sua intervista alla TDN affermando “Coloro che producono idee senza conoscenza sono pericolosi. Considerato che non sanno cosa sia davvero il Bilderberg, ciò che producono sono solo superstizioni”.
Vediamo ora la lista dei partecipanti di quest'anno e ciò che si conosce sugli argomenti trattati dal gruppo, grazie al giornalista sopra citato e ad altri come lui, che ancora credono nel giornalismo investigativo morto ormai da tempo:

BILDERBERG MEETING, MAY 31ST TO JUNE 3RD 2007
KLASSIS HOTEL, SILIVRI, ISTANBUL, TURKEY

Ali Babacan, Ministro dell'Economia (Turchia)
Kemal Dervip, Amministratore, UNDP (Turchia)
Mustafa V. Koc, Presidente della Koc Holding (Turchia)
Fehmi Koru, Scrittore Senior, Yeni Pafak (Turchia)
George Alogoskoufis, Ministro dell'Economia e Finanza (Grecia)
Edward Balls, Segretario del Tesoro (Regno Unito)
Francisco Pinto Basemão, Presidente di Impresa, S.G.P.S. E ex Primo Ministro (Portogallo)
Josè M. Durão Barroso, Presidente, membro della Commissione Europea (Portogallo)
Franco Bernabè, Vice Presidente della Rotchild Europe (Italia)
Nicolas Beytout, Capo Redattore, Le Figaro (Francia)
Carl Bildt, ex Primo Ministro (Svezia)
Hubert Burda, Editore della Hubert Burda Media Holding (Belgio)
Philippe Camus, CEO, EADS (Francia)
Henri de Castries, Presidente Management Board e CEO, AXA, (Francia)
Juan Luis Cebrian, Gruppo PRISA media group (Spagna)
Kenneth Clark, Membro del Parlamento (Regno Unito)
Timothy C. Collins, Direttore e Senior Manager della Ripplewood Holdings, LLC (USA)
Bertrand Collomb, Presidente, Lafarge (Francia)
George A. David, Presidente, Coca Cola H.B.C. S.A. (USA)
Anders Eldeup, Presidente DONG A/S (Danimarca)
John Elkann, Vice Presidente FIAT SPA (Italia)
Martin S. Feldstein, Presidente Ufficio Nazionale della Ricerca Economica
Timothy F. Geithner, Presidente della Federal Reserve Bank di New York (USA)
Paul A. Gigot, Redattore dell' Editorial Page nel Wall Street Journal (USA)
Dermot Gleeson, Presidente AIB Group (Irlanda)
Donald E. Graham, Presidente del Washington Post (USA)
Victor Halberstadt, Professore di Economia, Leiden University (Paesi Bassi)
Jean-Pierre Hansen, Rappresentante della Suez Tractebel S.A. (Belgio)
Richard N. Haass, Presidente del CFR (Council Foreign Relationship USA )
Richard C. Holbrooke, Vice Presidente, Perseus LLC (USA
Jaap G. Hoop de Scheffer, Segretario Generale NATO (Paesi Bassi)
Allan B. Hubbard, Assistente del Presidente per l'Economia Estera, Direzione Nazionale dell'Economia Estera (USA)
Josef Joffe, Redattore/Editore, Die Zeit (Germania)
James A. Johnson, Vice Presidente Perseus LLC (USA)
Vernon E. Jordan, Jr., Senior Manager e Direttore della Lazard Frères & Co. LLC (USA)
Anatole Kaletsky, Redattore del The Times (Regno Unito)
John Kerr di Kinlochard, Presidente della Royal Dutch Shell plc (Paesi Bassi)
Henry A. Kissinger, Presidente della Kissinger Associates (USA)
Bernard Koucher, Ministro degli Esteri (Francia)
David Rockfeller ( USA )
Marie-Joseè Kravis, Hudson Institute Inc. ( USA )
Tommaso Padoa-Schioppa, Ministro della Finanza (Italia)
Heather Reisman, Direttrice Indigo Books & Music Inc. ( Canada )
Matìas Rodriguez Inciarte, Vice Presidente Esecutivo del Gruppo Santander Bank (Spagna)
Mario Monti, Presidente Università Commerciale Luigi Bocconi (Italia)
Giulio Tremonti, Vice Presidente della Camera de Deputati (Italia)
Jean-Claude Trichet, Governatore Banca Centrale Europea (Francia)
Klaus Zumwinkel, Presidente dell'Ufficio Manageriale della Deutsche Post AG (Germania)
Robert B. Zoellick, Segretario di Stato (USA)
Adrian D. Wooldridge, Corrispondente Estero per The Economist
e molti altri partecipanti tra cui il Presidente del gigante delle telecomunicazioni Nokia e veterani quali Zbigniew Brzezinski (ex membro di spicco dell'amministrazione Carter), Bill Clinton (ex presidente USA) e Tony Blair (ex Primo Ministro britannico).

Tra i temi discussi troviamo sicuramente l'Iran, secondo quanto riportato dal quotidiano turco Daily Vatan (uno dei pochi che ha dedicato uno spazio a questo avvenimento) le nuove politiche energetiche in vista del caro petrolio e l'entrata della Turchia nella Comunità Europea. Il quotidiano conclude in modo ottimistico l'articolo, sostenendo che “la scelta di Istanbul come sede per il meeting è un chiaro segno della nuova apertura nei confronti della Turchia da parte dell'Europa”. Ma gli altri contenuti dell'incontro non ci sono pervenuti.
Un bel mix di mistero e teorie cospirazioniste circonda, nuovamente, il Bilderberg tra cui quella più nota, detta “teoria della mano invisibile”. Secondo coloro che hanno avuto l'opportunità di partecipare all'evento e ricevere la benedizione dell'élite, hanno potuto divenire diretti testimoni di “un'impennata alla loro carriera”. Un quasi sconosciuto governatore dell'Arkansas è stato eletto presidente degli Stati Uniti un anno dopo la sua partecipazione al Bilderberg nel 1991, mentre Tony Blair è stato eletto Primo Ministro della Gran Bretagna tre anni dopo la sua partecipazione nel 1993.

Perchè, dunque, Margaret Thatcher, membro fedele della cerchia, perse il supporto del gruppo perdendo pure il suo posto da Primo Ministro nel 1990? Alcune teorie affermano che la lady di ferro non accettasse di trasferire la sovranità britannica riversandola in un Super Stato Europeo. Ciò, invece, non rappresentò affatto un problema per il suo successore John Major.
Ma potrebbe anche darsi che la lady aveva finito il suo “compito” e la sua “missione” di smantellamento dello stato sociale britannico con le sue privatizzazioni…
Un fatto “curioso”, come riportato dal sito www.bilderberg.org, è che questo meeting sia stato preceduto nonché accompagnato da avvenimenti “sospetti” all'interno del paese, senza che ne fosse divulgata notizia nel mondo.

- La capitale Ankara è stata, infatti, vittima di un recente attacco terroristico, in un centro commerciale, in cui hanno perso la vita 6 civili.
- Aerei militari F-16 americani hanno oltrepassato i confini orientali della Turchia senza identificarsi e senza permesso, giustificando l'accaduto come un semplice incidente. C'è da chiedersi a cosa serva l'alta tecnologia montata a bordo di queste perfette macchine da guerra.
- Quattro nuove banche straniere hanno iniziato la fase di fusione con banche turche.
- Il governo turco ha venduto alcune parti di territorio nazionale ad enti stranieri per riequilibrare il bilancio di stato.
- Sono previste le elezioni, il 22 luglio, per il nuovo governo turco che durerà 5 anni mentre le truppe americane hanno annunciato un imminente ritiro dai confini dell'Iraq, che di fatto non si sta verificando, ma che vede un ulteriore incremento del dispiegamento delle forze armate.
- Gli intellettuali turchi che alla luce dei fatti attuali, attraverso i mezzi pubblici sostengono che lo stato dovrebbe occuparsi maggiormente della sicurezza interna anziché sprecare risorse per gli affari esteri, noncuranti di ciò che sta accadendo all'interno del paese, vengono zittiti e tacciati da traditori.

C'è da chiedersi se a seguito dell'incontro turco, secondo la teoria della mano invisibile, sia prevista davvero un'impennata nel ruolo della Turchia, o se, come dimostrano i fatti, gli Stati Uniti d'America non abbiano, invece, trovato un'ulteriore zona cuscinetto per meglio gestire il loro controllo sull'Iraq e, indirettamente, anche sull'Iran, con la promessa di una condizione più determinante del paese, nell'economia mondiale.
Non dimentichiamo le recenti dichiarazioni di Putin, a sottolineare il reale ruolo che gioca l'Europa situata al centro tra due potenze. Egli ha, infatti, dichiarato che se non si appianeranno i rapporti con gli Stati Uniti, in particolar modo in merito alla questione del nucleare, punterà i missili contro l'Europa (TG1, TG2 di mercoledì 6 giugno 2006). Sarebbe come dire che se la Spagna non trova un accordo con i Paesi Baschi in merito al terrorismo di stato, allora punterà i missili contro l'Italia. Mi auguro che più di qualcuno abbia sussultato di fronte allo schermo a seguito delle incomprensibili affermazioni sopra riportate. 
E' comunque importante sottolineare che, nonostante la cerchia dei potenti si pregi di partecipare a questi meeting top secret, con tanto di cene top secret e campi da golf annessi all'Hotel (dal sito American Free Press), siamo sempre in grado di accedere, volendolo, alle informazioni a noi utili al fine di avere una più completa conoscenza della realtà in cui viviamo. E' questo ciò che ci serve per contrastare l'imperialismo dilagante. E' ciò che ci è utile per la crescita della nostra consapevolezza nei confronti della realtà e delle dinamiche che la regolano.


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