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Alcuni interrogativi sul black out
di Marcello Pamio – www.disinformazione.it

Domenica 28 settembre 2003 alle ore 03:28 di mattina, l’Italia si è spenta!
Un problema nella linea elettrica proveniente dalla Svizzera, è ufficialmente la causa della debacle energetica che ha interessato decine di milioni di abitazioni per svariate ore.
Oltre il confine, i responsabili elvetici dichiarano di aver comunicato per tempo, circa quindici minuti in anticipo, al Gestore nazionale della rete elettrica del problema sorto nella linea da 400Kvolt Mettlen-Lavorgo, e per tanto scaricano tutte le colpe al servizio italiano, reo di non aver saputo intervenire per tempo. Il Gestore, ovviamente, afferma di aver preso tutte le dovute contromisure, riducendo la potenza importata di 200Mwatt, e rimanda al mittente le accuse, perché la telefonata dei colleghi svizzeri, a parer suo, non aveva un tono così allarmante!
Morale di questo scaricabarile: un danno economico stimato in oltre 300 milioni di euro, senza considerare il disagio sociale e morale che ha dovuto subire la popolazione di uno stato totalmente piegato e bloccato!
Ma vediamo la cronologia ufficiale degli accadimenti:

- Ore 3.01 scatta la linea svizzera da 400Kvolt Mettlen-Lavorgo. Al Gestore della Rete italiana risulta solamente una variazione di flusso. Tutto nella norma!
- Ore 3:15 il responsabile del settore elettrico in Svizzera, telefona al nostro Gestore, dicendo che si rende necessario intervenire per ridurre la variazione di potenza sull’energia importata. Il Garante effettua la riduzione di 200Mwatt
- Ore 3:25 scatta sempre in Svizzera la linea da 380Kvolt Sils Soazza. In pochi secondi a cascata, si viene a creare uno squilibrio tra domanda e offerta di energia che ammonta a 6400 Mwatt, pari alla potenza in quel momento importata.
- Ore 3:28 Black out totale in Italia.

Un black out che, stando alle parole del Gestore nazionale della rete elettrica, intervistato il giorno seguente l’altro grande black out avvenuto negli States in agosto, «in Italia non può accadere!» Proprio così: siccome la rete elettrica italiana dispone di tre livelli di sicurezza elevatissimi, è praticamente impossibile che si verifichi un blocco totale!
Nessuno mette in dubbio l’esperienza del Gestore della Rete, anzi siamo certi della buona fede del professionista, ma siccome si è verificato un episodio che NON si doveva e/o poteva verificare, ci si chiede: perché è successo? 

- Forse quei tre livelli di sicurezza non sono così efficacemente protettivi?  
- Forse il manuale delle emergenze non contempla il caso specifico di un albero che sospinto dal vento va a toccare con la punta i fili dell’alta tensione?
- Forse la persona che ha risposto al telefono alle 3:15 di mattina, colpa il sonno, non ha dato il peso dovuto alle richieste dei colleghi svizzeri?
- Forse qualcuno dei vertici ha ordinato di non preoccuparsi più di tanto?
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Forse si è voluto provare sul campo una emergenza vera e propria, per verificare l’affidabilità o meno dei sistemi di intervento? 
- Forse qualcuno poteva intervenire per tempo, ma ha lasciato che le cose andassero come sono andate per dirottare l’opinione pubblica verso l’accettazione incondizionata di leggi che liberalizzano la costruzione di centrali elettriche?

Quest’ultimo interrogativo è assolutamente da aborrire! Non è pensabile che qualcuno decida di lasciare a terra un intero stato, mettendo in pericolo di vita moltissime persone ospedalizzate, e generando disagi e panico tra la popolazione (nonostante inspiegabilmente le linee di telefonia fissa e alcune di quella mobile erano perfettamente alimentate: cosa alquanto sospetta!!!), semplicemente per poter costruire nuove centrali elettriche.
No, non è umanamente possibile!
Anche se...qualche piccolo dubbio sorge quando si viene a sapere che il decreto legge che liberalizza la costruzione di nuove centrali è stato approvato al Senato l’1 ottobre 2003!
Ma sicuramente si tratta di una fortuita coincidenza!?
Il problema però di questo decreto è che se
dovesse passare alla Camera, e nulla fa pensare il contrario, si potrà scaricare nell’aria senza alcun limite: anidride solforosa, ossidi e biossidi di azoto, ozono, polveri pm10, anidride carbonica; si potrà addirittura aumentare la temperatura delle acque di scarico, provocando effetti deleteri sull’intero ecosistema. E la ciliegina sulla torta, riguarda la costruzione vera e propria di nuove centrali elettriche. Però la cosa che forse non tutti sanno, è che alla costruzione nessuno potrà opporsi, nemmeno i sindaci dei comuni interessati! Avete capito? I nostri «cari» e «disinteressati» quadri politici stanno facendo passare, e lo faranno sicuramente, una legge che darà al Governo il diritto assoluto di decidere dove e quando costruire le centrali, senza che nessuno lo possa impedire!
Una malafede - di chi ha pensato, legiferato e votato un simile decreto - così lapalissiana che certamente non placa i sospetti di una manovra politico-economica studiata a tavolino. 

 
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