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Come si può distinguere un indiano boliviano da un americano comune?
di Dave Lindorff - tratto da www.comedonchisciotte.org 

Gli Inca e Noi
Qual è la differenza tra un Indiano Inca della Bolivia e un cittadino lavoratore stipendiato della middle-class in America?
Risposta: l’Indiano Inca capisce da che parte stanno i suoi interessi, riconosce il fatto che i principali partiti politici sono ladri e operano per interessi di parte, domestici e internazionali, al fine di derubarlo, quindi si unisce a migliaia di compagni che la pensano come lui per scendere nelle strade e rimuovere dal palazzo imbroglioni e ciarlatani, usando ogni mezzo, dai bastoni ai candelotti di dinamite. L’Americano, al contrario, viene facilmente raggirato dai politici, che usano “argomenti chiave” come aborto, matrimonio tra gay, difesa contro il “terrore” o appendendo i 10 comandamenti su edifici pubblici per far sì che lui o lei votino contro i propri reali interessi.
    Risultato: la Bolivia ha appena visto un presidente corrotto rimosso dal potere e i suoi successori scoraggiati (per ora) a replicarne le gesta, ed è sul confine di una possibile trasformazione rivoluzionaria per molti aspetti, primo tra tutti la scelta se aprire o meno le considerevoli riserve di gas naturale del Paese al saccheggio da parte delle compagnie petrolifere internazionali. Gli USA, nel frattempo, hanno recentemente dato il via a perforazioni nel fragile ecosistema artico (e nelle terre dei nativi), continuano a depredare altre aree ecologicamente fragili, particolarmente in acque costiere, stanno per approvare un altro patto di “commercio libero” che produrrà un massiccio spostamento di posti di lavoro al di fuori del paese e stanno rubando ai lavoratori i benefici conquistati per le pensioni, pianificando allo stesso tempo la dismissione del sistema di Previdenza Sociale, il tutto tra scarsissime proteste organizzate da parte dell’opinione pubblica. Il congresso ha addirittura approvato la revoca della tassa sugli immobili, cosa di cui hanno beneficiato solo le persone con capitali oltre $1.6 milioni ($3.2 per una famiglia)! E il pubblico applaude.
    Che cosa può spiegare questa enorme differenza di consapevolezza e azione politica a riguardo delle chiare minacce da parte delle classi ricche e potenti verso il benessere della maggioranza?
Io suggerirei che questo è il collasso della comunità negli USA.
In Bolivia, come in molti paesi in via di sviluppo, le persone comuni, che spesso non hanno nemmeno accesso alla televisione, hanno un forte senso della comunità. Si incontrano regolarmente e naturalmente in luoghi di aggregazione sociale – mercati rionali, piazze, chiese e feste – dove possono discutere delle loro esperienze e preoccupazioni comuni.

Gli Americani sono sempre più polverizzati e collegati gli uni agli altri solo attraverso la mediazione di mezzi elettronici per l’intrattenimento di massa, che riferiscono solo la versione ufficiale della realtà. Ci spostiamo dalle nostre case ai posti di lavoro in automobili isolate, dal cui interno possiamo vedere altri veicoli ed i loro conducenti principalmente come ostacoli o rivali, il cui solo significato per noi è che questi interferiscono con la nostra possibilità di raggiungere la nostra destinazione. Al lavoro operiamo in ambienti neofeudali, che scoraggiano discussioni aperte, che puniscono i liberi pensatori e che hanno attaccato e ampiamente distrutto qualsiasi senso di azione collettiva estromettendo virtualmente dalla scena i sindacati tramite una legislazione dedicata.
   
Nel frattempo, nelle nostre comunità, la maggior parte di noi vive in case singole isolate, con barriere verdi o alte staccionate che ci separano dai nostri vicini, partecipando a funzioni religiose che, fornendo da una parte un limitato senso di comunità, dall’altra contribuiscono a dividerci sempre più – una chiesa divisa dall’altra (o divisa da chi non appartiene ad alcuna chiesa)- invece che unirci. In quei pochi contesti in cui potremmo essere a stretto contatto gli uni con gli altri – al supermercato o in palestra- ci infiliamo degli auricolari nelle orecchie e sintonizziamo la radio o il nostro lettore MP3 in modo che non dobbiamo avere rapporti con gli altri, eccetto le relazioni commerciali.

Così c’è poco da meravigliarsi che siamo stranieri perfino ai nostri vicini e che stiamo combattendo – perdendo quasi sempre – le nostre battaglie individuali per la sopravvivenza, mentre gli Inca Boliviani stanno marciando in massa per difendere i loro diritti.
Dave Lindorff è l’autore di  Killing Time: an Investigation into the Death Row Case of Mumia Abu-Jamal. Il suo nuovo libro di articoli da CounterPunch si intitola "This Can't be Happening!" è pubblicato da Common Courage Press. Informazioni su entrambi i libri e altri lavori di Lindorff possono essere reperite su  http://www.thiscantbehappening.net/.

Potete scrivergli all’indirizzo: dlindorff@yahoo.com
Fonte:www.counterpunch.org
Fonte: http://www.counterpunch.org/lindorff06132005.html
13.06.05
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Milho (http://Milho.ilcannocchiale.it)  


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