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- Dopo l'11 settembre 

Il Carlyle Group fa acquisti in Italia. Perché?
di Simone Falanca tratto da
www.zaratustra.it

Complessivamente nelle ultime settimane in tutta Italia Carlyle ha acquistato proprietà per 290.000 metri quadri con una transazione complessiva di 230 milioni di Euro. Operazioni finanziarie genuine o sono “attestati” di riconoscenza americana per il sostegno del nostro governo alla guerra preventiva?
Da diversi mesi è entrata prepotentemente nel panorama finanziario italiano la società privata più “segreta” del mondo, il Carlyle Group. Il gruppo Carlyle – descritto dalla rivista Industry Standard come "la più grande società d’investimenti privata del mondo” – ha 13 miliardi di dollari da gestire soprattutto nel settore della difesa speculando sui conflitti militari e sulla spesa per le armi.

Il gruppo Carlyle annovera tra le sue fila uomini con credenziali importanti intrinsecamente collegati con il Pentagono, il Dipartimento di Stato e il CFR. L’ex segretario alla Difesa statunitense Frank Carlucci è il suo presidente e amministratore delegato (al college è stato compagno di stanza di Donald “Rumy” Rumsfeld). Fra i partner di Carlyle figurano anche l’ex segretario di Stato americano James Baker III, George Soros, Fred Malek e persino Bush Senior (consulente esterno). Non è una novità inoltre che il Gruppo abbia gestito per anni i soldi di Yeslam bin Laden (fratello di Osama). Cosa ci fa il Carlyle Group in Italia?
Il governo Berlusconi ha avviato nel 2001 il più imponente programma di speculazione immobiliare che la storia italiana ricordi: la cartolarizzazione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali. La “finanza creativa” del ministro Tremonti ha consentito la vendita d’innumerevoli immobili di proprietà degli enti pubblici (Patrimonio S.p.a.), a prezzi stracciati, in favore dei grandi gruppi economico-finanziari nazionali ed internazionali. Un’operazione che non sempre ha garantito il diritto d’opzione in favore di chi già affittava gli immobili e che ha visto le proteste dei sindacati degli inquilini e degli stessi enti previdenziali che vedevano ridursi le riserve tecniche a garanzia delle prestazioni fornite (la gestione degli stessi rappresentava, infatti, parte importante del capitale di copertura per la corresponsione di pensioni, sussidi, indennità per infortuni sul lavoro, rendite per malattie professionali, ecc...). Il governo Berlusconi ha privatizzato, attraverso aste pubbliche con ribassi sempre più crescenti, gran parte del patrimonio immobiliare pubblico predeterminando di fatto futuri e prossimi profitti per poche lobby finanziarie transnazionali. 

Il Carlyle Group con chirurgico tempismo e spregiudicatezza si è inserito in questo facile business. Complessivamente nelle ultime settimane in tutta Italia Carlyle ha acquistato proprietà per 290.000 metri quadri con una transazione complessiva di 230 milioni di Euro, portando soccorso al ministero per l’Economia, che ha visto garantite attraverso questa operazione le coperture di bilancio dopo le numerose aste andate deserte. A Bari per esempio son stati venduti proprio nelle settimane in cui si decidevano le sorti della guerra in Iraq e della posizione italiana in merito, 3 immobili di proprietà INAIL (via Sparano, Via F. Filzi e V. Marin) acquistati dal Carlyle con un ribasso del 32,5% rispetto al valore di mercato. A Reggio Emilia è stato svenduto - sempre grazie alla legge Tremonti - Palazzo Bussetti, gioiello storico settecentesco nel cuore della città. Non ultimo è arrivato l’accordo con la Fiat per la cessione di tutte le attività aerospaziali della Fiat Avio. La trattativa coinvolgerebbe anche Finmeccanica, in qualità di socio industriale e, secondo una nota del Lingotto, si basa su un "enterprise value" di 1,6 miliardi di euro.

I dubbi sono tanti. Si tratta di operazioni finanziarie genuine o sono “attestati” di riconoscenza americana per il sostegno del nostro governo alla guerra preventiva americana in Iraq (una sorta di cinico “do ut des” politico-finanziario per rimettere a posto i buchi nel bilancio del superministro Tremonti)?

 
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