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Il conflitto Islam-Occidente:
Il conflitto Islam-Occidente: in questi giorni una forte accelerazione che ci riguarda tutti (Parte I)
Qualcuno soffia sul fuoco. Alcuni retroscena importanti. Cosa possiamo aspettarci? Cosa possiamo fare?
Una prospettiva spirituale.
di Fausto Carotenuto  -  1 marzo 2006
www.ilternario.it

L’esplosione della fiabesca cupola d’oro di Samarra è un passo importante e ben studiato della strategia in corso per allargare il conflitto “di civiltà” tra Occidente ed Islam, e per infuocare ulteriormente il vortice mediorientale.  Si aggiunge ad una serie di eventi che stanno decisamente alzando il livello della tensione. Mentre la guerra in Iraq continua con la quotidiana conta di decine di morti, le ansie, gli odi e le preoccupazioni vengono sollecitati scientificamente, come in un esperimento di laboratorio. La faccia poco rassicurante del Presidente iraniano tuona contro l’esistenza Israele e per reazione i nostri oscuri neocon organizzano fiaccolate che si richiamano ai buoni sentimenti, ma sono popolate anche da strani individui. In Palestina il violento partito religioso Hamas vince delle elezioni dubbie a discapito della laica OLP del defunto Arafat, e la tensione israelo-palestinese sale improvvisamente. Le ombre di nuove violenze si allungano su quella martoriata regione, mentre il livello di ansia delle popolazioni locali ritorna a picchi elevatissimi.

Immagini di violenza delle truppe di occupazione, sia nel carcere di Abu Ghraib, che in quello di Guantanamo, oltre a quelle dei soldati inglesi accaniti contro poveri ragazzetti, vengono accuratamente tirate fuori dagli archivi in cui erano depositate da tempo, per ravvivare l’odio islamico e quello di tanti occidentali. Che non ne possono più di Bush, Blair, Berlusconi…e di tutta la bieca “banda del buco” che sembra coinvolta in un “risiko” predatorio e miope. 
Un giornale neocon danese, fratello di analoghe operazioni editoriali in corso da noi, lancia stupide ed offensive vignette come vere e proprie bombe nell’immaginario islamico. E dall’altra parte strani gruppi sono pronti a cogliere al balzo l’opportunità di scatenare le piazze. Una caricatura paonazza di superman padano slaccia coraggioso la camicia e fa vedere una maglietta con una vignetta offensiva del Profeta,  e subito in Libia viene fuori una manifestazione violenta contro il consolato italiano a Bengasi… La faccia un po’ intontita e contemporaneamente truce del solito presidente iraniano Ahmadinejad sostiene minacciosa la libertà di Tehran di dotarsi di tecnologia nucleare… E Bush, Cheney, Condoleeza Rice e Rumsfeld perfezionano i piani militari di attacco alla Persia, e ne parlano tranquillamente, come di una cosa “buona e giusta”…

Ma che sta succedendo? Come mai tutti questi personaggi, gruppi ed apparati sono all’opera, in perfetta sintonia tra loro, per far crescere rigogliose le male piante dell’odio, della paura e della violenza? 
Per comprendere quello che sta accadendo bisogna probabilmente fare riferimento al criterio del punto di vista spirituale.  Bisogna cercare di porsi in una posizione più elevata del normale. Altrimenti non si riesce ad avere una prospettiva adeguata che consenta di interpretare i fatti nel loro senso profondo.  Si continua a rimanere emotivamente o intellettualmente impigliati ai fatti stessi ed alle loro connessioni più immediate.
 Sembra strano, ma ogni volta che si vogliono capire i fenomeni della vita, non possiamo non tenere conto del quadro di fondo. Questo vale sia per la comprensione della nostra vita individuale che di quella collettiva.
Riporto quindi in nota e molto brevemente alcuni elementi di fondo della visione spirituale dei fatti politici mondiali, già esposti in precedenti articoli.[1]  Chi già li conosce non ha bisogno di leggerli, mentre, per chi è curioso di approfondire questa interpretazione “fuori dal coro”, è forse bene dar loro un’occhiata, prima di andare avanti.[2] Altrimenti le varie considerazioni potrebbero sembrare incomprensibili.

Secondo questo tipo di interpretazione, un gruppo di poteri oscuri ha deciso, per rallentare la possibilità di “risveglio” spirituale dell’umanità, di lanciare  un Terzo conflitto mondiale prolungato, basato sul tema del confronto di civiltà tra Occidente ed Islam.
La preparazione di questo conflitto è antica di oltre un secolo. 
Si intravedono le tracce preparatorie alla fine dell’800 ed ai primi del novecento, quando sono stati incoraggiati alcuni movimenti all’interno del mondo ebraico e di quello islamico.
Sono state poste le radici di uno scontro futuro, che in parte ha condizionato il secolo scorso in misura crescente,  attraverso le varie crisi mediorientali. Ma che ora è “maturo”, dal punto di vista organizzativo e di lavoro psicologico sulle masse, per portare ad esplosioni di portata ben maggiore, a livello globale, e di lunga durata.

Cosa è successo circa un secolo fa?  
Le logge oscure trasversali e al di sopra dei contesti puramente occidentali o islamici, hanno deciso di forzare il progetto di creazione dello Stato di Israele, perché ponesse un elemento potenzialmente conflittuale nel cuore del mondo islamico. Sono state quindi incoraggiate e sostenute le iniziative e la crescita dell’originario movimento sionista. Probabilmente del tutto ignaro della strumentalizzazione. Fino ad arrivare alla vera e propri creazione del tutto artificiosa dello stato di Israele.
Inoltre, il meccanismo di scelta delle famiglie regnanti e dei capi di stato del mondo islamico, successivamente alla dissoluzione dell’impero ottomano e poi agli esiti della seconda guerra mondiale, ha portato al potere una serie di dinastie e di personaggi legati a doppio filo alle fratellanze oscure. Il popolo ebraico – dilaniato dal nazifascismo, promosso dagli stessi poteri – si è trovato incuneato in un progetto di Stato che lo ha fatto capitare al centro di una guerra senza fine.[3]

Gli ideatori del conflitto arabo-israeliano hanno con un solo colpo deviato verso odi, rancori, violenza e guerre, l’elevatissimo stato di coscienza del popolo ebraico. Attenuandone fortemente il contributo positivo al resto degli uomini, quanto mai importante nella nostra delicata epoca di risveglio della coscienza. Hanno trascinato le energie ed i capitali dell’ebraismo mondiale e del petrolio islamico ad esaurirsi e concentrarsi per decenni nel buco nero del conflitto arabo-israeliano. Ne hanno approfittato le bande dei banchieri, dei petrolieri e dei venditori di armi occidentali, ben remunerati per il fatto di farsi portatori dei progetti delle fratellanze oscure che li manovrano.
Contemporaneamente nel fronte islamico le logge trasversali hanno fatto in modo, a partire dallo stesso periodo, che venissero alimentate forme di integralismo e di fondamentalismo, attraverso la creazione di gruppi e sette semisegreti. Con il compito di iniziare un lungo lavoro di infiltrazione e  di estremizzazione del movimento islamico. Un lungo lavoro di deviazione dei giovani, di esaltazione del fanatismo, di spinta al sacrificio in nome di Allah o del Profeta. Ma in realtà in base a principi di obbedienza cieca al loro “maestro”, o imam, o sheick…

I casi più eclatanti sono la fondazione e la forte crescita in Egitto e nel resto del mondo islamico dei Fratelli Musulmani, una strana, potentissima organizzazione semisegreta e molto articolata, capace da sempre di influenzare pesantemente dal di dentro sia i governi che le loro opposizioni. In grtan parte dei paesi arabi. E poi l’Hojattieh iraniano, che comincia combattendo ferocemente l’“eresia” Bahai, ma che si sviluppa come forza oscura in collegamento con analoghe forze “nere” occidentali. Fino a prendere il potere nell’Iran attuale. E poi i gruppi integralisti wahabiti, dai quali nascono le retrive monarchie della penisola arabica, e quella saudita in particolare. E poi ancora strane sette indo-pakistane, gruppi segreti siriani, libanesi, sudanesi, somali, algerini, libici, marocchini, indonesiani, filippini, ecc…
Tutti apparentemente scollegati, ma tutti connessi ad una strategia di fondo mirante a radicalizzare le masse ed a preparare la manovalanza ideologizzata e fanatica in vista dello scontro che si sta realizzando ora.
Chi ha finanziato questo sforzo? Il petrolio. Da dove vengono i soldi del petrolio? Dal perverso sistema di sfruttamento delle risorse petrolifere, completamente in mano a logge oscure occidentali, con fortissimi addentellati nel mondo islamico.

Dove si trovano ora le tracce di questo apparato, di questa macchina da guerra ideologica, apparentemente cieca, pronta a tutto?
Ovunque. I Fratelli Musulmani, i Wahabiti, l’Hojattieh e gli altri hanno silenziosamente costruito delle enormi reti di propaganda e di supporto. Ed i frutti vengono fuori a comando: Hamas, la nuova vincente formazione politico-militare palestinese, è una creatura dei Fratelli Musulmani.  La maggior parte dei gruppi integralisti all’opera nel mondo fanno parte di organizzazioni collegate ai gruppi sorti oltre un secolo fa. Cresciuti all’ombra oscura di certe Madrase (scuole islamiche) e allevati all’odio dal conflitto con gli israeliani e dalla incontinente e ingombrante presenza coloniale e poi neocoloniale degli occidentali. Le infiltrazioni arrivano ovunque attraverso le comunità islamiche nel mondo, fino alle nostre città… 
Naturalmente le stesse fratellanze che hanno spinto il sionismo e le organizzazioni islamiche, sono all’opera da tempo perché l’iniziativa del megaconflitto venga presa in mano da forze occidentali militarmente e finanziariamente potenti e completamente sotto controllo.  L’attuale amministrazione americana e la gran parte dei governanti occidentali sono il prodotto di un lungo lavoro ai fianchi del sistema politico, che li ha “distillati” accuratamente negli ultimi decenni. Personaggi pronti a tutto: ciechi e biechi esecutori di strategie che nemmeno conoscono in pieno. Sufficientemente avidi, ambiziosi, abbacinati dal potere, da non farsi troppe domande. E da svolgere il loro ruolo di esecutori privi di scrupoli, ma soprattutto – specie in occidente – di “addormentatori” delle coscienze della gente. “Teniamoli addormentati con la televisione, l’informazione sbagliata, il teatrino di una finta democrazia, medicine alienanti, cibi privi di vita… Se, nonostante tutto, tentano di risvegliarsi, diamogli colpi di bombe, di emergenze, di guerre, di pandemie… riempiamoli di paure e di ansie.. togliamogli la fiducia in se stessi. Lasciamoli giocare con i videogiochi, lo sport, la cocaina, i beni di consumo. Continuiamo a incasellarli in religioni lontane dall’uomo, incapaci di dar loro veramente una mano… che li tengano addormentati… Teniamoli schiavi, in un mondo senza spirito.”

Cerchiamo ora di reinterpretare brevemente quello che sta accadendo in questi giorni, alla luce dei grandi movimenti di correnti spirituali 
Vari eventi, appositamente accentuati dalle forze dell’ostacolo, vanno nella direzione di sollevare odi reciproci, per abbassare il tasso di vibrazione delle nostre anime, sia in occidente che nel mondo islamico:
Le dichiarazioni di Ahmadinejad sulla necessità di cancellare Israele, colte al balzo dai neocon nostrani; fomentatori di odio a braccetto… 
Le vignette sul Profeta, afferrate al volo dai gruppi oscuri islamici; lo scopo è quello di trascinare nel vortice di odio non solo le popolazioni islamiche, ma anche quelle a maggiore livello di coscienza civile, quelle nord-europee. Così come le bombe di Londra, l’assassinio del regista olandese, la rivolta delle periferie francesi… Per sbilanciare verso il basso l’Europa…
L’ineffabile ministro padano che chiaramente “non sa quello che fa” mostrando la maglietta con un sorrisino scarsamente sveglio. E subito le manifestazioni libiche, in un Paese dove  cose de genere non avvengono mai, se Gheddafi non vuole. Ma uno dei segreti della Libia è la connessione tra alcuni importanti gruppi oscuri italiani ed il regime del colonnello. Messo al potere e poi protetto, armato e sostenuto da questi gruppi ormai da quasi cinquant’anni. Per organizzare questa sceneggiata di odio e di morte saranno bastate un paio di telefonate… 
Con tempi ben precisi, per non far calare la tensione e per coltivare l’odio, compaiono vecchie immagini di soldati inglesi che picchiano selvaggiamente ragazzini iracheni. E poi ancora escono fuori immagini e racconti agghiaccianti delle torture nel carcere di Abu Ghraib, compresa una “presenza” italiana tra gli interrogatori… Questo più che un carcere sembrava il tragico set di un fotografo sadico… Una vera e propria operazione di propaganda di odio… E poi le immagini di Guantanamo, e l’ONU – i cui vertici sono influenzati dagli stessi gruppi oscuri – che dichiara quanto sia riprovevole e fuori da ogni norma di diritto quello che gli americani fanno nella prigione caraibica. Cibo per odiare…

E poi Hamas, una costola degli oscuri Fratelli Musulmani, violenta e terrorista, che vince dubbie elezioni… Perché dubbie? Quale scelta reale ha avuto il popolo palestinese tra Hamas e una vecchia classe politica dell’OLP ormai priva di ideali  e da anni  manifestamente ipercorrotta dal denaro arabo ed occidentale? E per di più sotto la tensione dell’occupazione e delle angherie di Sharon. Questo povero, simpatico, intelligente popolo palestinese, ha votato in massa per chi riteneva fosse onesto ed ancora motivato da ideali…  E’ lo stesso schema seguito in Iran dai fondamentalisti islamici per prendere il potere: per decenni sono apparsi alla gente come gli unici che si occupavano dei poveri e che erano onesti. Degli esempi luminosi se paragonati alla supercorrotta classe ricca legata allo Shah. Su queste basi è nata la rivoluzione iraniana di Khomeini “il puro”.  Una volta conquistato il potere, hanno gettato la maschera da agnelli disinteressati e con ferocia si sono aggrappati alle leve di comando. Sacrificando e mettendo da parte i “duri e puri “ della rivoluzione.    Ma in entrambi i casi “qualcuno” ha consentito, favorito, predisposto, la presa di potere di questi estremisti. Perché i loro vertici sono segretamente ben controllati e disposti a tutto… Disposti a lanciarsi in un conflitto, in un vortice di guerra in crescita, tutto ancora da sviluppare… per il quale servono esecutori pronti e fedeli.

E naturalmente la vittoria di Hamas ha riportato indietro le lancette delle speranze del popolo israeliano. La tensione, il senso di insicurezza, la paura, l’odio dell’opinione pubblica israeliani sono certamente in aumento. L’intento è di farne uno strumento duttile e potente sul fronte dell’escalation nel conflitto con l’Islam.  Non certo di fargli fare la pace. 
La questione del nucleare iraniano da una parte è vera, e da una parte viene montata ad arte, soprattutto dall’amministrazione Bush, per rendere possibile una forte crescita del conflitto, mediante una aggressione all’Iran.  Cibo per l’odio nel mondo islamico, e per l’odio di tante coscienze occidentali, che non ce la fanno più a subire le iniziative di questa amministrazione aggressiva, predatoria, apparentemente cieca e sorda, e comunque tragicamente ridicola. Con tutto il codazzo di politici europei pronti ad adeguarsi…

E ora, ad aumentare il senso di disorientamento, di violenza e di paura nella regione, la spinta per una guerra civile interirachena, e forse interregionale, tra sciiti e sunniti. L’esplosione della cupola sciita di Samarra è solo l’ultimo episodio di una serie di attacchi e di episodi di grande impatto e di grande violenza tendenti a trascinare le masse in uno scontro generalizzato. Particolari attenzioni sono state rivolte agli sciiti iracheni. Perché?  Le gerarchie religiose ed i fedeli sciiti iracheni non avevano seguito affatto la spinta integralista della rivoluzione islamica khomeinista iraniana. Non condividevano la costituzione di una teocrazia. E alcune guide spirituali sciite irachene – alcuni Ayatollah “ozmah” - erano di rango religioso perfino superiore a Khomeini. Non ne hanno subito l’influenza. Le posizioni estreme di tipo iraniano sono invece le più funzionali ai disegni delle fratellanze oscure per la gestione del conflitto. E quindi è stato fatto un intenso lavoro per trasformare la natura pacifica degli sciiti iracheni: durante la prima guerra del Golfo, prima sono stati indotti dagli americani a ribellarsi a Saddam Hussein, e poi sono stati lasciati in balia della sua feroce repressione. Quando per le truppe di Bush padre sarebbe stato facilissimo fare pochi chilometri in più e “liberarli”.  Poi, agli inizi della nuova crisi e della recente invasione americana, i capi moderati e della tradizione sciita sono stati accuratamente uccisi, uno dopo l’altro, o ridotti al silenzio. A questo si aggiunge che non c’è stata solo una invasione americana, ma anche un’altra - silenziosa e poco nota - dei servizi iraniani, che hanno inviato migliaia e migliaia di hezbollah iraniani ad infiltrarsi ovunque e ad abitare nelle città sante e nelle zone sciite irachene. Una grande operazione, favorita dagli americani, che - accompagnata dalle numerose stragi di sciiti da parte di Al Qaeda - ha letteralmente trasformato il panorama sciita.  Ora è una massa di manovra pronta a tutto, pronta allo scontro, pronta a farsi strumentalizzare. L’esplosione di violenza antisunnita dopo l’attentato di Samarra, ha fornito la prova che l’operazione di metamorfosi degli sciiti iracheni è riuscita. C’era un islam sciita moderato e ora non c’è più… Tutti hanno collaborato ad un piano unico: iraniani, al Qaeda, gli americani ed i loro lacchè occidentali… Chi è in grado di coordinare così bene tutte queste forze? Bush e la banda di poveretti che lo circonda? Ma li avete guardati bene?    Un clero moderato c’era anche in Iran… ed è sparito completamente dopo la rivoluzione. C’era anche in Afghanistan, ed è sparito con l’arrivo dei Talebani e di Al Qaeda, sostenuti dagli americani.  

Parte II -->

 
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