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Un po’ di verità sulla Banca Popolare Credieuronord (parte prima)
(meglio conosciuta come la Banca della Lega)
A cura di Rosanna Sapori - 25 novembre 2004

Il 28 ottobre 1998 si costituisce a Samarate in provincia di Varese, il comitato Promotore per la costituzione della Banca Credieuronord.  Il Comitato svolge attività di promozione e di raccolta delle sottoscrizioni del capitale necessario per la costituzione della Banca. Le quote sono raccolte battendo a tappeto le sezioni della Lega Nord di Piemonte, Lombardia e Veneto. Sono coinvolti i segretari di sezione e di circoscrizione che - raccogliendo l’appello del Segretario Federale Umberto Bossi – organizzano apposite riunioni tra militanti e simpatizzanti del partito. Il quotidiano LA PADANIA e l’emittente RADIO PADANIA LIBERA, invitano lettori ed ascoltatori a sottoscrivere le quote. Anche durante i raduni nel mitico prato di Pontida sono raccolte adesioni tra i militanti della Lega Nord.
Il 21 febbraio 2000, con atto notarile, si costituisce la Banca Popolare CredieuroNord, società cooperativa per azioni a responsabilità limitata. Con l’adesione di circa 2600 soci è sottoscritto un capitale nominale di 17 miliardi e 76 milioni di lire. Il 17 novembre dello stesso anno la Banca d’Italia concede l’autorizzazione ad esercitare l’attività bancaria. Il 19 marzo del 2001 apre il primo sportello a Milano, con 2615 soci e poco più di 19 miliardi di capitale.

Siamo contenti di aver fatto questa banca i cui soci sono per la maggior parte militanti leghisti” puntualizza GianMaria Galimberti, Vicepresidente di Credieuronord. “Ma è bene confermare che la politica non c’entra anche se Credieuronord serve agli ideali che la Lega ha sempre portato avanti, la difesa del risparmio della famiglia e della piccola e media impresa. In pratica abbiamo dato concretezza agli ideali del Carroccio…si è cercato di mischiare la politica con la banca ma Credieuronord si muoverà su un piano assolutamente deontologico e certamente non verranno fatti dei prestiti graziosi perché non è nello spirito della banca né nello statuto della banca”. Queste le parole di Galimberti in un’intervista al quotidiano LA PADANIA nel gennaio del 2001.

Nel gennaio del 2003 apre uno sportello di tesoreria ad Erbusco in provincia di Brescia e successivamente, a seguito dell’autorizzazione di Banca d’Italia, in data 24 marzo 2003 uno sportello bancario a Treviso. Il 13 febbraio 2004 Credieuronord  apre uno sportello di consulenza finanziaria ad Albino in provincia di Bergamo.
Che cosa accade alla Banca in questi pochi anni d’attività è storia conosciuta e raccontata dai maggiori quotidiani e settimanali italiani ed esteri che sarà riscritta con ordine e dovizia di particolari in altra sede. Credo valga invece la pena di trascrivere per intero il documento che è stato redatto dall’ispettorato di vigilanza Creditizia e Finanziaria di BANCA D’ITALIA durante un’ispezione ordinaria.

BANCA POPOLARE CREDIEURONORD S.c.r.l. – MILANO – Via Cartesio 2
Inizio Ispezione 10/03/2003 Fine ispezione 23/05/2003
CONSTATAZIONI – PROFILI GESTIONALI E ORGANIZZATIVI

1. Non si sono adottati provvedimenti idonei a rendere affidabile l’impianto organizzativo e a pervenire in tempi rapidi a una profittevole gestione; né sono state individuate le motivazioni sottese al degrado degli impieghi. Si richiamano segnatamente:

a) i ritardi nell’applicazione del Regolamento, tuttora disatteso in alcuni aspetti rilevanti quali i controlli interni;

b) OMISSIS

c) le incoerenze nella politica creditizia nonché la labilità dei crediti seguiti per la selezione della clientela e l’enucleazione delle partite a decorso insoddisfacente:

2. La  previsione contenuta nel regolamento interno, che subordina il concreto esercizio dei poteri del Direttore generale a previe “consultazioni” con il Vice Presidente Esecutivo, di fatto trasferisce in capo all’esponente amministrativo la conduzione aziendale pur lasciando al dirigente la formale responsabilità degli atti.

3. Gli scarni resoconti delle riunioni consiliari – che rendono disagevole la ricostruzione degli accadimenti – si mostrano poco accurati e, talvolta, redatti a distanza di mesi: ad esempio, l’adunanza del 24.2.2003 è stata verbalizzata nel mese di maggio e quella del 24.3.2003 non contempla gli affidamenti approvati in tale data, riproponendo quelli concessi nella precedente seduta. Si è altresì permesso al segretario di presenziare al vaglio delle pratiche di fido allo stesso riconducibili.

4. Non si sono definiti limiti alle facoltà esercitate dell’Esecutivo in tema di condizioni da praticare alla clientela; la materia non è oggetto di monitoraggio e reporting all’organo sovraordinato.  OMISSIS

5. Il Collegio Sindacale ha circoscritto la propria attività – peraltro non raccordata con quella dell’ispettorato – alle verifiche di cassa e all’accertamento della regolarità nelle incombenze fiscali e previdenziali, omettendo di rilevare lo scadimento del comparto creditizio e le disfunzioni insite nel sistema dei riscontri.

6. Lo schema organizzativo risente della ridotta cultura dei controlli nonché del turnover del personale, non accompagnato dai necessari interventi formativi. In dettaglio:

a) pur in presenza di uno strumentario adeguato a rilevare le relazioni connotate da anomalie andamentali, la mancata istituzione di una struttura di controllo rischi impedisce azioni di regolarizzazione dei rapporti.

b) Le registrazioni contabili e il flusso informativo destinato alla Vigilanza, non sottoposti a scrutinio quali-quantitativo, presentano diffuse imprecisioni, specie nei conti transitori

c) La scarsa cura prestata alle evidenze sui “grandi rischi” ha impedito di acclarare, al 31.12.02, l’erronea segnalazione di supero sul plafond prudenziale

d) Gli avvicendamenti intervenuti nel Consiglio e nella Direzione sono stati inseriti nelle previste segnalazioni di Vigilanza solo in corso di ispezione

e) L’omessa pubblicazione sulla G.U. delle variazioni generalizzate alla struttura dei tassi ha comportato difetti di informativa, specie per i titolari di libretti di deposito

f) Non sono previste salvaguardie sull’utilizzo di partite illiquide in c/corrente.

EROGAZIONE DEL CREDITO E STATO DEGLI IMPIEGHI

7. Il processo creditizio è connotato da carenze che si sono riflesse sulla qualità dell’erogato. Il degrado, accentuato dal livello di concentrazione del rischio, è stato determinato da:

a) affidamenti per operazioni finanziarie senza preventiva individuazione di fonti e tempi di rimborso (cfr, ad es., Bingo.Net Srl)

b) facilitazioni accordate pur in costanza di elementi negativi prospettati in sede istruttoria (cfr, ad es., D’Evant Cesare Giosuè) ovvero di appostazioni a sofferenza presso il sistema (cfr, ad es., Robusti Giovanni e Milano Pietro)

c) ripetuti sconfinamenti autorizzati dal Capo dell’esecutivo anche in esubero ai poteri delegati, acriticamente ratificati dall’organo collegiale

d) assenza di vincoli alla annotazione delle c.d. “prenotazioni avere”, considerate nella prassi aziendale come incrementative delle disponibilità di conto. Non seguite da effettivi versamenti, hanno consentito di non rilevare eccedenze  per oltre euro 1,5 mln sulla linea di credito al nome di Lari Maura/Baresi Franco.

Da ultimo, la mancata richiesta ai legali esterni di esaurienti resoconti sulle procedure in corso ha indotto ad apprezzamenti non in linea con le effettive possibilità di recupero delle creditorie (cfr. ad es. Boni e Mascarini Snc).

8. La distanza sul portafoglio prestiti al 31.12.02 ha fatto emergere sofferenze per euro 4,8 mln, incagli per euro 3,7 mln e previsioni di perdita per euro 2 mln. Negli allegati nn.3/a e 3/b vengono riportate le differenze in aumento rispetto alle segnalazioni aziendali (nell’ordine euro 3,1 mln, 1,5 mln e 1,7 mln).

IL PRESENTE DOCUMENTO, COMPOSTO DI N. 4 PAGINE E N. 1 ALLEGATO, E’ COPIA CONFORME ESTRATTA DAL RAPPORTO ISPETTIVO SUGLI ACCERTAMENTI DI VIGILANZA CONDOTTI DAL 10.03.2003 AL 23.05.2003 PRESSO BANCA POPOLARE CREDIEURONORD S.c.r.l.  IL QUALE CONSTA DI N. 7 PAGINE E 3 ALLEGATI.

Il resto alla prossima puntata.
25 novembre 2004

Parte seconda -->


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