Bambin Gesù: in manicomio per “curare” la dislessia?
Roma Today - CCDU

Nell’unità di neuropsichiatria infantile si “curano” le difficoltà didattiche con gli psicofarmaci?

Roma. Apprendiamo solo oggi dell’apertura di un nuovo reparto di neuropsichiatria per minori presso il Bambin Gesù di Roma. A nostro avviso è uno scandalo di gran lunga peggiore della recente notizia di genitori inviati in una clinica privata al costo di 38.000 euro per operare i propri figli su consiglio di alcuni medici pediatri di questo ospedale di Roma.
Infatti secondo il sito dell’ospedale stesso, l’unità operativa di neuropsichiatria infantile dispone di otto posti letto per occuparsi (tra il resto) di disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia); disturbi specifici di linguaggio. Si stanno chiudendo comunità per bambini abusati, si rischia la chiusura delle case alloggio per familiari di pazienti oncologici, i piccoli con “malattie rare” come Sofia non possono neppure ricevere le cure compassionevoli, e invece con 3 milioni di euro si istituiscono 8 posti letto per malattie che non sono malattie e MAI dovrebbero essere trattate in ambito psichiatrico.

Nella sua intervista a Radio Vaticana il Prof. Stefano Vicari, Responsabile dell’unità operativa di neuropsichiatria infantile del Bambin Gesù parla di due grandi capitoli delle malattie psichiatriche in età evolutiva. Secondo lui il primo capitolo è formato dai: “disturbi dello sviluppo, cioè i disturbi che sono presenti fin dalla nascita nel bambino, come l’autismo, il disturbo del linguaggio, l’ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) e la dislessia, anche se la dislessia si rende evidente quando il bambino arriva a scuola: però, è qualcosa che si porta dietro”. E il professore afferma anche che (senza nessuna dimostrazione scientifica): “Dobbiamo convincerci che la malattia psichiatrica è una malattia biologica, come la polmonite, il cancro o qualunque altro disturbo. Ha una sua origine biologica forte, il contesto ambientale certamente la può favorire o contenere; ma è una malattia.” Una malattia biologica si cura con i farmaci. Vorremmo conoscere quali terapie farmacologiche vengono proposte a bambini che non riescono a fare due più due, scrivono male o scambiano le lettere mentre leggono!

E apparentemente il professor Stefano Vicari non si accontenta dei clienti attuali del centro e con una tecnica “terroristica” afferma che (senza alcuna reale prova) un disturbo psichiatrico non riconosciuto al suo esordio o mal curato ha un'altissima probabilità di diventare una disabilità cronica in età adulta. È evidente il fine neppure tanto celato di creare una rete di “segnalatori” che aumenti il numero dei bambini ricoverati e di conseguenza anche i profitti. Infatti nel comunicato ufficiale afferma: “Nelle scuole di specializzazione di pediatria spesso non si insegna a riconoscere i segni precoci dell'autismo o dell'anoressia, di una depressione o di un esordio psicotico. Così sono ancora moltissimi i ragazzi e le ragazze non diagnosticati e non curati, spesso con effetti drammatici. ... Il nostro impegno è quello di diffondere una cultura psichiatrica che faccia della salute mentale una priorità educativa, il cardine del normale sviluppo dei nostri bambini”. Secondo il professore è normale ricoverare in psichiatria un bambino che non sa leggere bene?

Da anni denunciamo che, sebbene i Disturbi Specifici dell’Apprendimento non prevedano cure farmacologiche, la nuova legge 170 del 2010 sulla dislessia, già in odore di incostituzionalità, potrebbe innescare un meccanismo di medicalizzazione che può portare alla somministrazione di psicofarmaci ai bambini. Ma qui il Bambin Gesù pare andare ben oltre la legge 170, che per fortuna specifica che i “Disturbi Specifici dell’Apprendimento” si manifestano “in presenza di capacità cognitive adeguate ed in ASSENZA DI PATOLOGIE NEUROLOGICHE E DEFICIT SENSORIALI”. Sembra che qui si proponga o si giustifichi l’uso diretto di “terapie” psichiatriche per le difficoltà di apprendimento.

A questo proposito la Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare si chiede: “Come mai il personale psichiatrico si occupa in maniera così invasiva e senza limitazione professionale alcuna, di competenze che appartengono a questioni di carattere esclusivamente pedagogico? Quali sono i risultati, sul piano epidemiologico e della ricerca scientifica, di tanta ingerenza e di tali prassi?” E continua dicendo: “Da tempo stiamo denunciando l’abuso diagnostico e terapeutico su bambini assolutamente sani ma che, a causa di una legge improbabile, basata su falsità scientifiche e su diagnosi che altro non sono che la riproposizione di un sintomo o di un segnale di difficoltà (come la disgrafia, ad esempio) finiscono nell’imbuto della salute mentale! E delle case farmaceutiche o, recentemente, a causa proprio dei sistemi compensativi previsti dalla succitata normativa, delle aziende informatiche!”

Chiederemo immediatamente un’investigazione parlamentare su questa iniziativa del Bambin Gesù e soprattutto vorremo sapere chi ha promosso questa iniziativa, e se il Bambin Gesù e le persone responsabili hanno qualche collegamento con le case farmaceutiche“

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