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L’energia del sole: tutti per una, una per tutti
Di Fabrizio Li Vigni

    Il sole è il futuro, non c’è dubbio. Jeremy Rifkin, nel suo “Economia all’Idrogeno”, delinea un futuro basato sull’idrogeno. Quest’idea è verissima e validissima, tuttavia c’è una precisazione da fare. L’idrogeno, per essere prodotto, ha bisogno di elettricità. Poiché l’obiettivo è non inquinare, né nella produzione dell’idrogeno né nel suo stesso utilizzo, l’elettricità non può certo provenire dalla combustione di petrolio o carbone (come attualmente avviene). Deve invece arrivare da una fonte non inquinante e rinnovabile, la migliore delle quali, come vi dimostrerò in quest’articolo, è il sole. 

    La potenza del sole: Ogni anno la nostra “piccola” stella inonda la superficie terrestre con un’energia 10.000 volte maggiore di tutta quella usata attualmente dall’uomo; in quaranta minuti ci irradia con un’energia pari a quella che il mondo intero utilizza in un solo anno. Secondo un rapporto dell’International Energy Agency, il 4% delle aree desertiche del pianeta ricoperte a fotovoltaico fornirebbe elettricità sufficiente ai consumi mondiali. Secondo il centro tedesco del Wuppertal Institute, un immaginario e gigantesco pannello solare di 600 km per 600 (con una superficie quindi di 360.000 km quadrati) impiantato nel pieno del Sahara basterebbe da solo a soddisfare tutta la domanda di elettricità del mondo. Questo per dare un’idea della convenienza e della potenza del sole. I raggi del sole che raggiungono la superficie terrestre portano 10.000 volte più energia di quella che consumiamo – spiega Ted Sargent, un ingegnere dell’Università di Toronto. Se potessimo ricoprire lo 0,1 per cento della superficie della Terra con pannelli solari molto efficienti, potremmo in teoria sostituire tutte le nostre centrali con una fonte di energia pulita e rinnovabile.

    Come sfruttare il sole: Il sole splende dovunque e in particolar modo nei deserti, nel mediterraneo e in genere nei luoghi con clima mediterraneo (ad es. la California). In questi luoghi, più che in altri, potrebbero essere installati degli impianti che sfruttano l’energia solare. Di questi impianti finora ne esistono quattro tipi: il “solare termico” è costituito dai noti pannelli neri scalda-acqua; il “solare termoelettrico” consiste nel riscaldare dei fluidi che vanno poi a muovere delle turbine, le vere generatrici d’energia; il “solare fotovoltaico” trasforma la radiazione solare in elettricità con celle di silicio; il “solare termodinamico” è una variante del termoelettrico ed è utilizzato dall’ENEA in Sicilia, vicino Siracusa, con il Progetto Archimede, ossia il più grande centro di pannelli solari al mondo (www.enea.it).

    Innovazioni che miglioreranno l’efficienza: Alcuni scienziati hanno inventato una plastica in grado di convertire la potenza del sole in energia elettrica persino nelle giornate nuvolose. Il materiale sfrutta le nanotecnologie ed è costituito dalle prime celle solari capaci di gestire l’invisibile radiazione infrarossa del sole. Il raggiungimento di questo traguardo spinge a prevedere in futuro lo sviluppo di pannelli solari cinque volte più efficienti di quelli possibili con le attuali tecnologie. Come una vernice, il composto può essere spruzzato su altri materiali e usato come generatore portatile. Un abito ricoperto di questo materiale potrebbe alimentare un telefono cellulare. Un’automobile a idrogeno, dipinta con uno strato di plastica, potrebbe convertire abbastanza energia in elettricità da ricaricare continuamente la propria batteria.

    I costi: Attualmente, un impianto a pannelli solari per la propria casa o la propria azienda costa alcune migliaia di euro. Benché ci siano dei finanziamenti statali che coprono dal 40 al 75% delle spese, il costo di produzione in sé resta alto; come ogni cosa, però, più essa viene venduta e più diventa a buon mercato. I costi del solare scendono costantemente e dal ’96 sono scesi ogni anno in media del 33%. Tuttavia, manca in Italia un incentivo fondamentale che invece in Germania c’è ed ha prodotto risultati considerevoli, portando il Paese ad essere uno tra i maggiori produttori di energia solare al mondo (e pensare che in Germania non c’è il sole che c’è in Italia): quest’incentivo si basa su due fattori, uno è che ogni produttore di energia rinnovabile può vendere alla rete la propria energia in surplus; il secondo è che a ogni produttore è garantito un prezzo tale che la produzione renda economicamente. Una legge che preveda gli stessi termini in Italia c’è ma non è stata  ancora promulgata perché il governo temporeggia (piuttosto chiaramente) per favorire gli interessi dell’ENEL. Per ovviare a questo problema, tutti possiamo fare qualcosa: basta accedere a internet, recarsi sul sito www.nimer.it e firmare la seguente petizione.

“In Germania ogni anno si producono 700 MW dai pannelli solari fotovoltaici, l'equivalente di una centrale nucleare. In Italia soltanto 5 MW ogni anno. La causa di questo paradosso è di natura normativa. In Germania ogni impresa e cittadino ottiene in cambio dell'energia prodotta dai pannelli solari una tariffa d'acquisto elevata, garantita per 20 anni. Anche in Italia il Dlgs 387 del 2003 ha istituito un sistema simile detto "Conto Energia" cui doveva seguire entro un anno la determinazione delle tariffe tramite decreto di attuazione... mai realizzato. L'associazione NIM si fa portatrice di una petizione online per chiedere al governo l'attivazione del conto energia entro il 2005. Sottoscrivi anche tu la petizione, visita il sito www.nimer.it.

Fonti:

·     LifeGate Magazine n° 22 gennaio-febbraio 2005;

·     www.lescienze.it;

·     http://www.wupperinst.org/Sites/home1.html;

·     “Un Futuro Sostenibile”, un video di Quarti e Gamboni con la partecipazione di Beppe Grillo.


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