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La Repubblica VENERDÌ, 31 MAGGIO 2002
Pagina 27 - Cronaca

Viaggio nel dramma del popolo degli igloo che per il surriscaldamento del pianeta vedono a poco a poco sparire il loro mondo

Polo Nord sempre meno ghiacciato
tra gli eschimesi arriva il pettirosso

"Sin da piccoli ci è stato assicurato che sarebbe venuto il momento in cui la Terra sarebbe stata distrutta. Pare che questo stia già accadendo"
Le fredde temperature invernali arrivano molto più avanti nella stagione. Gli animali si ammalano sostituiti da specie mai viste prima
(SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)
DENEEN L. BROWN

Pesci deformi, caribù dal fegato malato, foche abbandonate dalle madri appena nate e condannate a morire di fame. Solo l´anno scorso fu avvistato un pettirosso in una zona nella quale non se n´erano mai visti prima. In Inuktitut, la lingua degli Inuit, non esiste nemmeno la parola per dire pettirosso.
Gli anziani sono preoccupati per queste trasformazioni. «Quando ero piccolo se c´era un alone intorno al sole o alla luna, significava che nel giro di qualche giorno il tempo sarebbe cambiato. In ogni caso, per i cacciatori si trattava di un messaggio della natura», ricorda David Audlakiak. Cammina su uno spesso strato di ghiaccio sulle acque artiche. Le colline alle sue spalle dovrebbero essere ancora ammantate di neve, ma ne sono quasi del tutto prive. Ora che l´inverno sta terminando, Audlakiak è sicuro che sia stato l´inverno più caldo degli inverni passati. I punti spelacchiati nei quali si avvista la tundra destano inquietudine. Audlakiak, che è cresciuto in un igloo, spiega che esistono molti segnali che indicano che la terra, l´oceano e gli animali sono in trasformazione. «Il clima è così diverso, rispetto alla mia infanzia. Registriamo molti più incidenti perché le condizioni del ghiaccio cambiano. Viviamo in uno dei climi più inclementi della Terra, e ogni anno che passa diventa sempre più pericoloso vivere qui».

Ci sono sempre più prove a sostegno del fatto che l´Artico, questo deserto fatto di neve, ghiacci e vento pungente, uno dei luoghi più fragili e più ostili della Terra, si stia riscaldando. I ghiacciai si restringono. I litorali costieri sono sempre più erosi. I laghi sono in via di scomparsa. Le fredde temperature invernali arrivano sempre più avanti nella stagione. I venti sono meno freddi di prima. Stanno facendo la loro comparsa zanzare e coleotteri, mai visti a queste latitudini. Il cielo sembra quasi scosso dai tuoni, quando si scatenano delle tempeste, qui dove un tempo era troppo freddo perché potessero formarsi. «Per orientarsi e per conoscere i cambiamenti climatici gli Inuit hanno sempre osservato attentamente il sole e seguito l´astrologia», spiega Jayko Pitseolak, un anziano della comunità. «Era stato predetto loro che un giorno il mondo sarebbe cambiato. Quel momento è venuto». 
Mentre gli scienziati ancora discutono sulle cause del cambiamento del clima, e i politici ancora si chiedono se ratificare l´accordo di Kyoto per ridurre le emissioni di gas che provocano l´effetto serra, gli Inuit che vivono all´estremo nord del Canada affermano che il loro mondo si sta sciogliendo davanti ai loro occhi. Per anni la saggezza dei cacciatori Inuit e degli anziani, la loro capacità di "leggere" il clima all´Artico, sono state ampiamente sottovalutate. Ma ora gli scienziati hanno iniziato a prestare maggiore attenzione a quello che riferivano gli Inuit. Per i prossimi 50 anni si prevede un sollevamento del livello dei mari che porterà l´assottigliamento dei ghiacciai, e forse addirittura un Artico senza ghiaccio. «Questo potrebbe già essere l´inizio della fine di uno stile di vita per un intero popolo», commenta Sheila Watt-Cloutier, presidente della Circumpolar Conference.

Siloah Atagoojuk, che vive qui a Iqaluit, ha profonde rughe su tutto il volto, e non pretende di saperne più degli altri, né vuole incolpare qualcuno in particolare. E´ semplicemente preoccupata. Il suo mondo non è più come è sempre stato e il suo popolo potrebbe non essere in grado di adattarsi a questo brusco cambiamento. «Gli animali sono malaticci - spiega Atagoojuk - Le loro carni non hanno un bell´aspetto e bisogna cuocerle più a lungo. Anche i caribù, così grassi, non sono animali sani, e lo stesso vale per i mammiferi marini. Sin da quando eravamo piccoli ci è stato assicurato che sarebbe venuto il momento in cui la Terra sarebbe stata distrutta e si sarebbe distrutta. Pare che questo stia già accadendo».

(Copyright "International Herald Tribune" Traduzione di Anna Bissanti)

 
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