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Islam da odiare e terrorismo da infiltrare
Mario Tonini Fortaleza – Brasile

Andreas Von Bülow è stato ministro tedesco della tecnologia, nel 1993, è stato relatore per la S.P .D. (il Partito Socialdemocratico tedesco) nella commissione parlamentare d’inchiesta sulla Stasi, la polizia segreta della Germani Orientale. Von Bülow non esita a parlare di «lavaggio di cervello collettivo» a cui «le democrazie di massa vengono sottoposte». «L’immagine del nemico come comunista non funziona più; deve essere sostituita con l’Islam. Non è un’idea mia. Essa viene da Zbigniew Brzezinski e Samuel Huntington, due strateghi che formano l’intelligence e la politica estera americana».
Già a metà degli anni ’90, Huntington (uno dei fondatori del CFR: Council on Foreign Relations) diceva: «la gente in USA e in Europa ha bisogno di un nuovo nemico da odiare, ciò rafforzerà la loro identificazione con la propria società».

Mordechai Vanunu, tecnico nucleare israeliano dopo le rivelazioni del 1986 al Sunday Times che, denunciando l'illegalità e la pericolosità del progetto nucleare fu attirato da un agente del Mossad da Londra a Roma, dove fu rapito e ricondotto in segreto in Israele. Condannato per tradimento in un processo a porte chiuse, è rimasto per 18 anni in carcere quasi sempre in isolamento, punta il dito contro il suo paese. ("Il Corriere della Sera", 21 aprile 2004)

Il fatto è che Israele è una superpotenza prima di tutto dal punto di vista psicologico. Stanno proseguendo in quella sorta di lavaggio del cervello in Europa e negli Stati uniti per convincere tutti che gli arabi e l'islam terrorizzano e basta. Approfittando finora degli attacchi dei kamikaze. Israele ha molto controllo sui media statunitensi. La Cnn in particolare, poi c'è Hollywood, infine diverse testate in Europa, consentono di proseguire questa opera di brain-wash: il mondo vede solo le cose cattive degli arabi, ogni atto di terrore, ogni bomba viene riportata nel mondo e questo aiuta Israele. Ogni manifestazione pro Islam viene utilizzata contro l'Islam. E' psicologist-superpower…" (estratto da un'intervista a Mordechai Vanunu a cura di Ivan Compasso)

Pochi giorni addietro nel notiziario di Fox News, Juval Aviv, uno dei capi del Mossad esperto israeliano di terrorismo, ed oggi privato gestore di "sicurezza" dichiara «Prevedo imminenti attacchi in USA, al massimo entro 90 giorni», come se guardasse nella sfera di cristallo.
Scenario apocalittico, attacchi indiscriminati contro la popolazione comune, «in sei, sette, otto città simultaneamente, e non solo le grandi città». I terroristi "arabi", ha detto Aviv, vogliono terrorizzare la popolazione con stragi simultanee. 
Puntuale come un orologio svizzero è cominciata la nuova fase di attentati "islamici”. Primo bersaglio Londra.

Anche l’Italia è nel mirino?
Quando avvenne l'attentato alla stazione di Bologna, l’ex Ministro delle Finanze Rino Formica disse che i mandanti venivano da «un piccolo Paese medio-orientale che ci vuol mettere in cattiva luce presso gli americani». Poi si chiuse nel silenzio.
5 Luglio 2005 dopo trent’anni Giovanni Galloni, già vicesegretario della DC e vicepresidente del Consiglio Supremo della Magistratura rompe invece il muro del silenzio e a Rainews24 racconta che pochi giorni prima di essere rapito, Aldo Moro gli disse: «ho per certo la notizia che i servizi segreti sia americani sia israeliani hanno degli infiltrati all'interno delle Brigate Rosse, però non siamo stati avvertiti di questo; se fossimo stati avvertiti, probabilmente i covi li avremmo trovati». Continua Galloni rivelando che Mino Pecorelli, il giornalista di OP misteriosamente assassinato «aveva preannunciato sulla sua agenzia che il 15 marzo si sarebbe verificato un fatto gravissimo in Italia». Moro fu rapito il 16 marzo 1978, ma Galloni continua: «sapemmo poi che Moro doveva essere sequestrato il giorno prima, Pecorelli aveva imbroccato…E io faccio risalire l'uccisione (di Pecorelli) al fatto che minacciasse di rivelare la fonte di quelle notizie. Fu fatto fuori scientificamente, probabilmente da servizi segreti». Forse Galloni sta tentando di sventare quell'attentato che “Al-Qaeda" dichiara di voler fare anche in Italia, minacciando di rivelare «la fonte vera del terrore» per dare un "avvertimento" a chi di dovere: sappiamo che siete i mandanti di quel che "sta per succedere"?

Insomma Al Qaeda “infiltrata” come le Brigate Rosse? 
Riporto quanto ha scritto Robin Cook sul Guardian dell'8 luglio 2005. Cook non è uno qualunque: è stato uno dei controllori dei servizi segreti britannici nonché ministro degli Esteri laburista, che si dimise per protesta contro la guerra all'Iraq di Tony Blair, dice «per quanto ne so io, 'Al-Qaeda' (letteralmente " La Base ") è originariamente il nome di una database del governo USA. Con i nomi di migliaia di mujaheddin arruolati dalla CIA per combattere contro i russi in Afghanistan». Fatto strano la strage di Londra viene rivendicata dalla fantomatica "Brigata Al Masri" e in quel database c'erano nomi che saltano fuori anche adesso: fra cui quello di Abu Hafs detto "al Masri" (l'egiziano), ai tempi accusato dell'attentato a Sadat, braccio destro di bin Laden e a lui congiunto per matrimonio.

Concludo citando Truman Burbank: Una volta erano i giornalisti ad inseguire le notizie, adesso sono le notizie ad inseguire i giornalisti. Ma è un inseguimento vano. I giornalisti dei media ufficiali evitano le notizie come la peste. A loro interessa solo raccontare quello che vuole la proprietà e confezionarlo nel modo più appetibile.

Fonte:
Fox News, Rainews24, Blanchet, Il Corriere della Sera, La Repubblica


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