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Abbiamo ricevuto questa lettera dal giornalista Paolo Barnard (di cui condividiamo i suoi lavori editoriali, vedi per esempio il libro "Perché ci odiano?") e come tale la pubblichiamo. 
Il tema centrale di questa sua, non è una critica fine a se stessa, a questa o a quella star, perché trascina decine di migliaia di persone in piazza
o perché si comportano esattamente come quei personaggi criticati nelle loro manifestazioni, e cioè i politici, industriali, ecc. ma sul rischio che sostituendo il politico con il divo di turno, l'individuo continui sulla medesima strada di prima. Strada che conduce allo svuotamento della propria individualità, del proprio Io. 
E' facilissimo criticare e attaccare (deresponsabilizzandosi) un politico (cioè un semplice burattino o cameriere dei banchieri), ma noi cosa facciamo di concreto nella nostra quotidianità per cambiare questo stato di cose? Cosa aspettiamo: l'arrivo del messia che ci liberi dal male? 
Vanno benissimo le informazioni, quelle vere ovviamente, (informare --> in-formare, cioè dare forma alla coscienza), ma sono molto pericolosi i guru e i maestri di vita.
Sta a noi metterci in moto singolarmente e non attendere o delegare chicchessia (politico, medico, attore, ecc.)! Sono passati i periodi della filosofia, del pensare e basta: oggi stiamo tutti vivendo - secondo le conoscenze iniziatiche - il periodo dell'azione....

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Considerazioni sul V-day
di Paolo Barnard

Cari amici,
sono Paolo Barnard, giornalista ex inviato di Report e scrittore (Perché ci Odiano ecc.), impegnato da molti anni nei temi che ci stanno a cuore. Queste righe sono un appello molto più che accorato, sono piuttosto un grido per ostacolare la rovinosa deriva nella quale la Società Civile Organizzata italiana* è franata, e di cui il terribile V-day di Beppe Grillo è solo l’espressione più visibile.

Sta accadendo che noi, la Società Civile Organizzata di questo Paese, ci stiamo facendo annullare dai metodi e dalle strutture di rapporto di alcune personalità divenute nostri leader, e dal fumo negli occhi che costoro sono riusciti a soffiarci. Siamo ridotti oggi a poca cosa, ci stiamo auto consegnando all’irrilevanza, nonostante l’apparenza sulla superficie sembri dimostrare l’esatto contrario. Eravamo invece l’unica speranza rimasta a fronteggiare il trionfo internazionale del Sistema massmediatico e neoliberista, davvero l’ultima spiaggia. L’annullamento di quella speranza è per me una tragedia enorme, ma è indicibilmente più tragico che questa rovina si stia consumando per mano dei nostri stessi leader alternativi e con il nostro pieno ed euforico consenso. Questo, mentre il Sistema se ne sta tranquillo a guardare in piacevole stupore (il Sistema, amici, quello vero, quello che non sta a Palazzo Chigi).

E’ accaduto che noi, gli antagonisti, abbiamo riprodotto al nostro interno le medesime strutture del Sistema che volevamo contrastare.

* per Società Civile Organizzata si intendono sia i pochi attivisti che i tanti simpatizzanti raccoltisi attorno ai Movimenti e ai gruppi di protesta italiani.

L’annullamento verticale
Anche fra noi dilaga oggi la struttura chiamata Cultura della Visibilità, che è la cultura dei Personaggi, cioè dei Vip, e che nel nostro caso è rigorosamente alternativa, certo, ma sempre identica all’equivalente struttura del Sistema massmediatico. E cioè la nefasta separazione fra pochi onnipresenti famosi, e tanti seguaci. Ne siamo pervasi totalmente.
I nostri Personaggi e gli eventi che essi gestiscono (i Grillo, Travaglio, Guzzanti, Strada, Zanotelli, Ciotti, Moretti ecc., con le loro marce, manifestazioni, spettacoli di piazza, film ecc.) producono singolarmente cose (talvolta) egregie, ma collettivamente fomentano quella struttura compiendo un danno devastante, e che pochi ancora comprendono nella sua ampiezza e implicazioni. Quale danno? Essi di fatto svuotano l’Io dei loro seguaci impedendogli di divenire singole entità autonome e potenti, rendendoli (rendendoci) un esercito di anime incapaci, dunque minando la Società Civile Organizzata e la speranza che essa rappresenta. Ecco come:

1) I Personaggi, ponendosi come tali, inevitabilmente ci trasmettono la sensazione di sapere sempre più di noi, di poter fare più di noi, di contare più di noi, di aver sempre più carisma di noi, più coraggio, più visibilità. E più sapere, capacità, importanza, carisma, coraggio e visibilità noi gli attribuiamo meno ne attribuiamo a noi stessi. Il paragone inevitabile fra la nostra (generalmente fragile) autostima e l’immagine di ‘grandezza’ dei Personaggi, fra il nostro limitato potere e quello invece di chi è famoso, è ciò che finisce per annullarci. Tantissimi di noi infatti pensano “ma da solo cosa posso mai fare? cosa conto? chi mi ascolta?”, e in sol colpo ci auto annulliamo. Smettiamo così di pensare e di agire autonomamente e corriamo ad affidarci ai suddetti Personaggi, che prontamente ci forniscono un pensare e un agire preconfezionati, che noi fotocopiamo in un’adesione adorante e acritica. E questa è, insieme, una rovina per noi e la salvezza del Sistema, per le ragioni che esporrò a breve.

Riguardatevi la folla del V-day di Bologna e ragionate solamente su tutte quelle mani alzate e sulle ovazioni. Cosa trasmettevano se non una colossale attribuzione di potere a coloro che cavalcavano quel palco?
Abbiamo così ricreato una verticalità e nuove Caste. E’ tutto lì, la cosa peggiore è proprio questa. La loro imponenza, cultura, e visibilità rimpiccioliscono noi, che deleghiamo loro praticamente tutto.
E infatti in assenza dei personaggi, delle loro analisi e delle loro iniziative, la maggioranza di noi diviene inerte, anzi, scompare. Ecco perché le migliaia di noi che si riversano nelle piazze ogni anno sembrano regolarmente sparire nel nulla all’indomani. Ecco perché questa Società Civile non cambierà alcunché.

Beppe Grillo, come tutti i trascinatori, fa crescere (o piuttosto fanatizza?) alcuni suoi attivi seguaci ma contemporaneamente svuota centinaia di migliaia, ed ecco il fumo che egli ci getta negli occhi quando ci convince invece che tanto sta accadendo.
E non fatevi ingannare dal fatto che i nostri Personaggi denunciano cose spesso sacrosante, o che alcune loro iniziative sono anche benefiche. Questo vi oscura una visione più obiettiva, poiché siete assetati di qualcosa che finalmente spezzi il Sistema e vi gettate con entusiasmo sulla prima offerta disponibile che ‘suoni’ come giusta. Ma il giusto che costoro invocano e operano è ben poca cosa di fronte al danno che nell’insieme (e più o meno consapevolmente) essi causano attraverso l’annullamento di così tanti. Esattamente come nel caso, a voi noto, dell’ingannevole giustezza e natura benefica dei cosiddetti aiuti al Terzo Mondo: ineccepibili e sacrosanti all’apparenza, ma nella realtà essi sono la vera causa della rovina e della morte di milioni di derelitti nel mondo.

2) Tutti i sopraccitati Personaggi, dai comici ai preti ai giornalisti, hanno dato l’avvio in Italia a una forsennata industria della denuncia e dell’indignazione, ovvero la febbre della denuncia dei misfatti politici a mezzo stampa o editoria, con tanto di pubblici inquisitori che ne sfornano a ritmo incessante, nella incomprensibile convinzione che aggiungere la cinquecentesima denuncia alla quattrocentonovantanove in un martellamento ossessivo serva a cambiare l’Italia. Eppure, che la politica italiana fosse laida, ladra e corrotta, milioni di italiani lo sapevano benissimo già prima che molti di questi industriali dell’indignazione nascessero, e assai poco è cambiato. Allora, a che serve procedere compulsivamente ad aggiungere denuncia e denuncia e indignazione a indignazione? In realtà questo modo di agire serve a giustificare (oltre agli incassi degli autori) l’auto assoluzione di masse enormi di italiani, noi italiani come sempre entusiasti di incolpare qualcun altro, e mai noi stessi e la nostra becera inerzia, per ciò che accade. E badate bene che è proprio questa auto assoluzione scodellataci dai nostri Personaggi che ci annulla ulteriormente, poiché ci impedisce di imbatterci nell’unica verità in grado di farci agire, e cioè che alla fine della strada la responsabilità ultima per tutto quello che accade di sporco e corrotto in questo Paese è nostra. Direbbe Truman: The buck stops here.

La vera Casta in Italia sono i milioni di bravi cittadini che evadono più di 270 miliardi di euro all’anno, quelli che fanno politica una volta ogni cinque anni, quelli che ogni cinque anni consegnano masse di potere a pochi rappresentanti e poi si occupano solo dei fatti propri (come affidare a un bambino le chiavi del magazzino della Nutella e non controllarlo più, e poi lamentarsi che il bimbo ha finito col papparsela tutta). Ma anche quelli che, e parlo ora delle adoranti folle del V-day, si sentono 'belle anime' in lotta per Un Mondo Migliore perché si riversano nelle piazze ad applaudire l'istrione egomaniacale di turno, ma che chissà perché non compaiono mai nei luoghi del grigio vivere quotidiano a fare il lavoro noioso, paziente, un po' opaco dell'impegno civico, del controllo sui poteri, della partecipazione continua, del reclamo incessante di standard morali e democratici, e della creazione di consenso fra la vera Casta.
E invece a braccetto con l’
industria della denuncia e dell’indignazione ci auto assolviamo e ci ri-annulliamo.
Si doveva fare altro.

La struttura orizzontale*. Solo Fonti, non Star.
Dovevamo invece essere aiutati a crescere per divenire ciascuno singolarmente il Personaggio di se stesso, il Leader di se stesso, il Travaglio-Grillo-Ciotti-Zanotelli ecc. di se stesso. Dovevamo imparare a ‘scrivere’, ciascuno di noi a suo modo, il ‘libro’ della propria denuncia dei fatti e della propria analisi accurata dei fatti, dovevamo imparare a fare ogni giorno il nostro personale Tg, ad essere i presidenti del consiglio di noi stessi, i politici di noi stessi, unici e soli referenti di noi stessi, a credere solo nella propria verità, senza mai, mai e mai aderire acriticamente alla verità di alcuno, chiunque esso/a sia, qualunque sia la sua fama, provenienza, carisma o potere. Ciascuno di noi sul proprio palco, sotto i propri riflettori, in prima serata, non importa quanto colti, quanto intelligenti, quanto connessi, poiché l’unico motore del nostro agire doveva essere la fede nell’insostituibile importanza di ciascuno di noi.

Non dovevamo permettere la nascita di Star alternative perennemente citate, adorate, ospitate in tv, inseguite nelle piazze fin al delirio da stadio, e detentori del ‘cosa si deve fare’, se non addirittura dell’organizzazione nostro futuro. Semmai esse dovevano invece fungere da semplici individui che si mettevano a nostra disposizione unicamente come fonti. Semplici fonti, da consultare con sana distanza, da usare come si usa Google, ovvero pagine fra le tante di una enciclopedia che può esserci utile ma il cui ruolo doveva rimanere più modesto. A scintillare non dovevano essere i Grillo e i Travaglio, doveva essere ogni singola persona comune, per sé, in sé. Tutto ciò, in un rapporto sempre e solo orizzontale.

Solo il percorso sopraccitato avrebbe garantito la nascita di un insieme di cittadini capaci di agire sempre, indipendentemente da qualsiasi cosa, capaci di combattere anche da soli, anche in assenza dei trascinatori, per sé e con sé, dunque potenti, affidabili e durevoli, sani in una dialettica sociale sana. Gente in grado di analisi attente e indipendenti di ogni evento, alla ricerca della giusta soluzione, e che mai si farebbe trascinare dall’errore fatale dell’adesione acritica all’analisi di qualcun altro.

Questo avrebbe fatto tremare i palazzi, questo li avrebbe spazzati via, questo e solo questo avrebbe cambiato la nostra Italia.
* ho preso in prestito il termine ‘orizzontale’ da uno scritto di  Gherardo Colombo, che ringrazio. nda

Il gregge e il precipizio.
Fra i nostri Vip alternativi si agitano alcuni personaggi meschinamente in malafede, ed è davanti agli occhi di tutti. Altri sono meno equivoci, ma tristemente incapaci di vedere una verità che vale la pena ripetere: non possono incitare le persone ad agire mentre, per i motivi sopraccitati, li svuotano della capacità di agire. Il V-day e i suoi Vip hanno offerto uno spettacolo indecente quando incitavano la cittadinanza a fare politica dopo averla per anni annullata fino all’intontimento. Ed eccolo l’intontimento risultante: sentiamo e accettiamo da costoro cose che solo pochi anni fa ci avrebbero fatto trasecolare e indignare, come:

- le proposte di omologazione culturale degli immigrati che neppure Le Pen ha mai fatto;
- l’esaltazione del criminale di guerra Tony Blair come leader illuminato (sic) e della Fallaci come “unica vera giornalista italiana”;
- la schedatura del DNA;
- l’assoluzione delle condotte disumane e dei crimini internazionali d’Israele perché “sappiamo di cosa sono capaci gli arabi”;
- l’inammissibile retorica sull’esistenza di un presunto ‘regime’ in Italia, che offende la memoria dei milioni che sono morti sotto le vere torture nelle vere carceri dei veri regimi, e che espone la frode di certi nostri attuali ‘oppositori del regime’ perennemente in prima serata Tv, o nei salotti letterari, o nelle piazze o sui maggiori quotidiani nazionali, quando non mi risulta che Steve Biko o Santiago Consalvi o ancor prima Gramsci o i fratelli Rosselli si siano mai opposti in quel modo ai rispettivi regimi;
- e poi guazzabugli sgangherati di concetti come democrazia e partecipazione, con, solo per citare un esempio recentissimo, sconsolanti assurdità come questa (profferta da una fra i nostri idoli in prima serata): “L’Italia non è una democrazia, lo dimostra il fatto che dopo ogni inchiesta di Report non accade mai nulla!”. E’ desolante che questa opinion leader alternativa confonda una trasmissione Tv col risultato di un referendum. E’ a questo livello di competenza che affidiamo le nostre convinzioni? E non si tratta di bazzecole; immaginate solo come avrebbe ironizzato quella stessa opinion leader se Calderoli avesse detto “L’Italia non è una democrazia, lo dimostra il fatto che dopo ogni denuncia della Padania non accade mai nulla!”.
- cadute di stile terribili, come l’augurio di morte al politico urlato dal palco e accolto dall’applauso scrosciante (sic) del pubblico dei ‘giusti e nuovi cittadini’;
- tirate isteriche all’insegna del miglior imperialismo culturale in pieno stile Bush/Huntington spacciate per difesa dei diritti umani e della legalità in Afghanistan;
- intolleranza ed esclusione delle opinioni dissidenti espresse dall’interno da parte dei grandi paladini anti imperialisti come Lettera 22 o Peacereporter o il Manifesto, o Diario, o Liberazione o Radio Popolare, esattamente come accadrebbe su Libero, il Foglio, Matrix o a Porta a Porta;
- il noto programma d’inchiesta “coraggioso” che sopravvive e prospera 4 anni in prima serata Tv sotto il governo Berlusconi, mentre il noto ‘oppositore del regime’ pontifica che “chi non ha il guinzaglio in televisione in questo momento non lavora e chi ci lavora in un modo o nell’altro un suo guinzaglio ce l’ha….”, salvo poi rifiutarsi con spregio e arroganza di spiegare questa contraddizione;
- il giornalista moralizzatore che salta dalla RAI a Mediaset alla RAI al parlamento europeo a suon di denaro pubblico e con mandato popolare, per poi dire grazie tante e piantarci in asso per riprendersi il suo giocattolo preferito alla faccia del nostro mandato e dei nostri soldi;
- il quotidiano ‘diverso’ e i suoi fans che abbracciano l’eroe Calipari perché ha salvato una di loro, ma che alla domanda “cosa avreste detto di questo ‘sbirro’ se fosse morto salvando Quattrocchi o Agliana?” si rifiutano sia di rispondere che di aprire una riflessione tremendamente importante;
- i preti attivisti che chiedono ai potenti del mondo il ripudio, senza sema, dell’imperialismo, del capitale selvaggio, dei mercati di armi, delle mafie, in quanto irriformabili e osceni, ma che non accennano ad alcun ripudio senza sema del loro Vaticano, non meno irriformabile e osceno;
- gli insulti a raffica come strumento dialettico del nuovo Guru, in totale sintonia con le dialettiche ‘celoduriste’;
- il pressappochismo delle denunce, le sparate nel mucchio, l’urlo come garante di affidabilità di un’affermazione, che ha rimpiazzato del tutto l’analisi critica con cui dovremmo sezionare ciascuna affermazione prima di promuoverla a verità. E tanto, tristemente, altro.

E noi in deliquio per questa roba, la chiamiamo rivoluzione, democrazia, giustizia.
Ma proprio più nessuno si sta rendendo conto che il V-day è stato lo scioccante apogeo di questa disastrosa deriva? O che Beppe Grillo è andato fuori di testa, detto come va detto, che si sente e si pone come l’Unto del Signore che salverà l’Italia (vi ricorda qualcuno?). Quell’uomo dilaga e straripa e mescola e pasticcia e spara e si contraddice e impera e fa e disfa, e persino delira di un futuro a sua immagine per tutti, e ce lo sta imponendo a urli e insulti.
Noi persone civicamente impegnate siamo finiti a berci tutto questo senza neppure più vederlo. E il pericolo è che un affidamento così sciagurato a figure così ipertrofiche con tali metodi e con quella struttura di relazione verticale ci sta portando tutti insieme nel baratro, al loro seguito.

I sonni tranquilli del Potere.
Vi prego di riflettere. Credete veramente che il Potere sia così sciocco e impreparato da poter essere, non dico sconfitto, ma anche solo disturbato da questo sgangherato esercito alla deriva? Ma credete veramente che coloro che in soli 35 anni hanno saputo ribaltare due secoli e mezzo di Storia, coloro che hanno reso di nuovo plausibile l’inimmaginabile nella quotidiana vita di 800 milioni di cittadini occidentali, coloro che muovono 1,5 trilioni di dollari di capitale al giorno, coloro che tengono ben salde nelle loro mani tutte le leve della nostra Esistenza Commerciale stiano perdendo anche un singolo secondo di sonno per noi e per i nostri Guru? Ma avete un’idea di come lavorano questi? Dovete capire, proprio visualizzare, il potere di chi è riuscito in un attimo della Storia a compattare migliaia di destre economiche eterogenee sotto un’unica egida e sotto un pugno di semplicissime ma ferree regole, per poi travolgere il pianeta ribaltandolo da cima a fondo. Il Potere è ed è stato coeso, annullando ogni individualismo fra i potenti, è ed è stato disciplinato all’inverosimile, ossessivamente preciso in ogni analisi, immensamente competente, sempre silenzioso, al lavoro 24 ore su 24 senza mai un respiro di pausa, comunicatore raffinato, con a disposizione i cervelli più abili del pianeta e mezzi colossali. Aprite gli occhi. Secondo voi questa immensa macchina infernale può preoccuparsi dell’incedere di un nugolo di personaggi o istrioni più o meno credibili con al seguito una minoranza di adepti/fans/seguaci persi nell’ingenua buona fede quando non già del tutto disattivati dei loro stessi leader? 
E allora capite la mia disperazione nel vedere che forze già così fragili e sparute come le nostre vengono eviscerate e si fanno eviscerare dall’interno? Vi prego, fermatevi, fermiamoci tutti.

L’unica speranza.
Dobbiamo fermarci, fermare tutta la nostra macchina di oppositori civici, Movimenti inclusi, e guardarci dentro. Forse non siamo tanto migliori o differenti dal Sistema che vorremmo contrastare, dalle persone che tanto detestiamo. Forse abbiamo replicato il loro sciagurato modello di rapporti, e per alcuni dei nostri leader alternativi vale la considerazione di Brecht che “Il nemico talvolta marcia alla vostra testa”.
Io ho suggerito una strada, che è quella descritta precedentemente, e cioè il percorso di crescita individuale in consapevolezza e in autostima di ciascuna persona in assenza di Guru e di Vip, e in assoluta orizzontalità critica. Ma con un’aggiunta: è ora di piantarla con questa febbre autoassolutoria nutrita dall’industria della denuncia per nutrire le sue Star e che paralizza noi. Lo sappiamo già alla nausea cosa non va, basta. E’ ora di farsi carico, e prima di tutto

-          FARSI CARICO DEI PROPRI TALENTI, NON IMPORTA SE MOLTI O POCHI, CON PARI DIGNITA' RISPETTO A CHIUNQUE ALTRO

-          FARSI CARICO DELLE PROPRIE RESPONSABILITA', SENZA SCARICARE LE COLPE SOLO SUI POTENTI

-          E POI ACCETTARE CIASCUNO DI NOI DI PAGARE OGNI PREZZO LUNGO LA STRADA PER UN MONDO MIGLIORE

-          E INFINE CREARE CONSENSO FRA LA GENTE SUI VALORI COMUNI E SU QUEI PREZZI DA PAGARE

-          DIVENIRE IN ALTRE PAROLE CITTADINI ADULTI CHE, SENZA GURU E SENZA VIP, SAPPIANO PARTECIPARE IN ORIZZONTALE

Grazie per avermi letto.

Paolo Barnard
dpbarnard@libero.it  

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Considerazioni sul V-day
Di Paolo Brunetti, editore

Cari amici,
il 25 settembre scorso vi ho inviato una mail dal titolo “riflessioni su Grillo e dintorni” con allegate le considerazioni di Paolo Barnard.
Viste le tante risposte e considerazioni ritengo necessario inviarvi le mie, personalissime, riflessioni al proposito.

1) Quando mi è arrivata la mail di Paolo Barnard l’ho letta velocemente e ve l’ho girata altrettanto velocemente. Mi premeva perché Barnard è un amico che mi ha suscitato un impulso di protezione. Non posso non ricordare la qualità e la profondità delle sue inchieste, il suo coraggio personale, la sua sensibilità, e il vuoto che gli è stato fatto intorno. Non ho fatto in tempo a chiarire il mio pensiero sull’intera questione, il perché non sono sceso al Vaffaday, e dunque lo faccio ora (a parte il fatto che mia moglie Annalisa sostiene che non sono andato al Vaffaday fondamentalmente perché ormai non scendo al di sotto dei 900 metri perché sennò mi sento sradicato …).

2) Le mie critiche al Vaffaday sostanzialmente riguardano l’aria giustizialista, o peggio forcaiola che traspariva tra la gente (mi sono venute in mente le folle di Mani Pulite, i cappi esibiti in Parlamento, le proposte di ristabilire la pena di morte di allora), il considerare alla stessa stregua tutte le condanne giudiziarie dei “nostri dipendenti” indipendentemente dal reato attribuito (poi ho visto che la proposta di legge fa distinzione tra reato e reato, ma purtroppo questo non è emerso), e il fatto di non aver considerato la casta dei magistrati alla stessa stregua di quella dei politici e dei giornalisti. Quello che deve far riflettere nella lettera di Barnard è il pericolo di derive che sono possibili e che vanno al di là della volontà soggettiva di quelli che lui accusa. Tutte le mie critiche stanno in queste righe, ma, per quello che dirò adesso, sono critiche, come si diceva una volta, costruttive.

3) Premetto che, per quanto riguarda sia me personalmente che la piccolissima realtà editoriale (Andromeda) che rappresento io sto con Beppe Grillo, e ci starò, come si usa dire fra persone che si vogliono bene, e che per questo in genere si conoscono bene, nella buona e nella cattiva sorte. Il mio percorso di vita, dal 1968 prima a Potere Operaio e le grandi lotte sul salario, poi nell’Autonomia e a Radio Alice e poi ancora fino ad Andromeda ed alle lotte contro le privatizzazioni, gli inceneritori, il precariato, il lavoro nero, i trattamenti sanitari obbligatori, per la libertà di scelta terapeutica, contro gli imbrogli delle banche e dell’economia finanziaria, per l’energia pulita, insomma per il diritto all’informazione sulla intera ricerca scientifica ed economica e le sue ricadute concrete sull’uomo e sull’ambiente è stata la storia di un continuo mettersi in gioco… un gioco che mi vede oggi incensurato ma che mi è costato ben 5 carcerazioni (per un totale di un anno di galera) e due anni di esilio, oltre a vessazioni sul posto di lavoro. Eppure, dopo tanti procedimenti penali, sono stato sempre assolto. Ma se non finiva così e se fossi stato condannato non mi sarei sentito colpevole ugualmente, ed è in questo senso che vanno le mie critiche alla battaglia per il Parlamento pulito.

4) Ebbene, in questi ultimi dieci anni Beppe Grillo è stata una delle poche persone che su questi contenuti ha avuto il coraggio di mettersi in gioco, di metterci la sua faccia, la sua persona, la sua straordinaria energia. Alla faccia dell’antipolitica! Grillo è uno dei pochissimi che in Italia HA FATTO E FA POLITICA, che al di là delle denunce dei marciumi vari ha presentato proposte concrete, possibili e praticabili, nei vari campi dell’agire umano; ENERGIA, ECONOMIA, SALUTE, LAVORO, MOBILITA’.

5) Ma, soprattutto, bisogna riconoscere a Grillo di aver approfondito e studiato in questi anni quello che tanti ricercatori di buon senso, inascoltati, gli hanno presentato, bisogna riconoscergli di aver saputo comunicare (COSTRUENDOSI DA SOLO UNO SPAZIO DI INFORMAZIONE AL DI FUORI DEI GRANDI MEDIA!) con un linguaggio semplice, divertente e accessibile a chiunque questioni relative appunto a ENERGIA, ECONOMIA, SALUTE, LAVORO, MOBILITÅ da sempre difficili a comprendersi; bisogna essergli grati per essere stato il detonatore ed il megafono di movimenti di opinione che c’erano ma che erano incapaci di esprimersi; bisogna riconoscergli di aver dato voce e visibilità a ricercatori che non sarebbero mai riusciti da soli a farsi conoscere dalla gran parte delle persone, come è successo per Beppe Scienza, Gianfranco Domenighetti, Maurizio Pallante, Antonietta Gatti e Stefano Montanari… e tanti altri ancora. QUESTO VA RICONOSCIUTO A GRILLO, al di là del disagio che possono provocare le piazze oceaniche, TUTTE LE PIAZZE OCEANICHE, TUTTI I FANATISMI  (ed è questo il disagio alla base delle motivazioni espresse da Barnard che non dobbiamo trascurare nel percorso che facciamo per realizzare i nostri contenuti).

6) Ma quando sento i vari Mastella, Fini, D’Alema, Montezemolo con la loro corte arrogante, incapace, cialtrona e piena di privilegi che si spendono in questo linciaggio forsennato di Grillo mi viene in mente, a me che pur non sono un manicheo, la frase dei minatori inglesi, al tempo delle loro memorabili lotte: WICH SIDE ARE YOU ON ? DA CHE PARTE STAI ?

7) IO STO CON GRILLO, senza alcuna esitazione, con la consapevolezza che queste scelte di coraggio possono farci rischiare la gogna prima o poi… ma è pur vero che “se non ti batti per le tue idee o non valgono niente loro o non vali niente tu”. Guardiamo ai contenuti portati avanti dai meet up di giovani cui Grillo presta faccia e voce, e guardiamo se vale la pena di battersi perché vengano realizzati. IO STO CON GRILLO…
e voi WICH SIDE ARE YOU ON ?

Paolo Brunetti
Granaglione, “il mio paesello”, 27/09/2007  

 

Risposta di Paolo Barnard

Caro Brunetti, sai che ti voglio bene, lo scrivo qui e in pubblico. Ma qui non stiamo parlando di affetti, parliamo di polis, e allora sarò diretto.
Ho appena scritto che abbiamo (anche involontariamente) replicato i meccanismi del Sistema che vorremmo contrastare, ed ecco che Paolo Brunetti fa il copia incolla di George W.
Bush e ci dice (oltre tutto in inglese) Which side are you on?, che è precisamente il copia incolla di "o con l'America o contro l'America" della Guerra al Terrorismo, ovvero il ricatto, la
stroncatura di ogni dibattito, di ogni chiamata al discernimento e alla pausa per riflettere, in favore del brutale "o stai con noi o contro di noi". Dittatoriale, violento, solennemente di
destra caro Paolo. Bell'inizio. Qui di seguito rispondo ai tuoi punti principali.

Brunetti:
Ebbene, in questi ultimi dieci anni Beppe  Grillo è stata una delle poche persone che su questi contenuti ha avuto il coraggio di mettersi in gioco, di metterci la sua faccia, la sua persona, la sua straordinaria energia. Alla faccia dell'antipolitica! Grillo è uno dei pochissimi che in Italia HA FATTO E FA POLITICA

Barnard:
Hai omesso un dettaglio: è vero che Grillo ci ha messo energia e faccia, ma ci ha messo anche di mezzo le sue tourné con biglietti non precisamente proletari e tutto l'indotto, fama, carriera artistica alle stelle e annessi. Non esattamente un Steve Biko, o un Don Milani.
Questo solo per dire che è meglio andarci piano prima di canonizzare 'l'eroe civico' Grillo: gli eroi civici sono un'altra cosa, caro Paolo. Poi Grillo ha grandi meriti, o meglio, li aveva. Oggi soffre della sindrome di Pannella, e come Pannella si sta facendo a pezzi da solo. Era un uomo utile, notevole persino, poi si è ammalato come Pannella di egomaniacalità e si sta devastando da solo.

Brunetti
Ma, soprattutto, bisogna riconoscere a Grillo di aver approfondito e studiato in questi anni quello che tanti ricercatori di buon senso, inascoltati, gli hanno presentato, bisogna riconoscergli di aver saputo comunicare (COSTRUENDOSI DA SOLO UNO SPAZIO DI INFORMAZIONE AL DI FUORI DEI GRANDI MEDIA!) con un linguaggio semplice, divertente e accessibile a chiunque questioni relative appunto a ENERGIA, ECONOMIA, SALUTE, LAVORO, MOBILITA' da sempre difficili a comprendersi; bisogna essergli grati per essere stato il detonatore ed il megafono di movimenti di opinione che c'erano ma che erano incapaci di esprimersi; bisogna riconoscergli di aver dato voce e visibilità a ricercatori che non sarebbero mai riusciti da soli a farsi conoscere dalla gran parte delle persone, come è successo per Beppe Scienza, Gianfranco Domenighetti, Maurizio Pallante, Antonietta Gatti e Stefano Montanari, e tanti altri ancora.

Barnard:
Se Grillo si fosse limitato a questo, andrebbe ancora benino. Ma egli ha fatto assai di più e peggio. Grillo non dà voce a questi dissidenti della scienza e del sociale proponendoli come FONTI interessanti da consultare nella pluralità delle fonti e con il sacro DISTACCO CRITICO con cui l'individuo deve sempre accostarsi a qualsiasi fonte. No, Grillo ce li urla nel cervello come i profeti della verità scientifica, morale, politica, e su di essi raccoglie ovazioni isteriche, non consensi ragionati da parte di persone leader di se stesse. L'ho già scritto: Grillo fa cose talvolta egregie, ma il danno che infligge a migliaia di italiani è immensamente più grande.
E poi il mio scritto va ben oltre il signor Grillo, con tanti punti centrali alle sorti dei Movimenti, ma nessuno fra le centinaia di mail che ho ricevuto, e neppure tu, li ha colti. Tutti ossessivamente concentrati sulla Star Grillo, e questa è già in sé la prova del danno che la Cultura della Visibilità ha inflitto anche ai cosiddetti alternativi.

Brunetti:
Ma quando sento i vari Mastella, Fini, D'Alema, Montezemolo con la loro corte arrogante, incapace, cialtrona e piena di privilegi che si spendono in questo linciaggio forsennato di Grillo mi viene in mente, a me che pur non sono un manicheo, la frase dei minatori inglesi, al tempo delle loro memorabili lotte: WICH SIDE ARE YOU ON ? DA CHE PARTE STAI ?

Barnard:
Bush ha detto precisamente, alla lettera, la stessa cosa: "Quando sento i vari... (pacifisti, critici dell'imperialismo, critici di Guantanamo, e persino i francesi nel 2003) io chiedo Which
side are you on?"

Brunetti:
IO STO CON GRILLO, senza alcuna esitazione, con la consapevolezza che queste scelte di coraggio possono farci rischiare la gogna prima o poi ma è pur vero che "se non ti batti per le tue idee o non valgono niente loro o non vali niente tu". Guardiamo ai contenuti portati avanti dai meet up di giovani cui Grillo presta faccia e voce, e guardiamo se vale la pena di battersi perché vengano realizzati. IO STO CON GRILLO e voi WICH SIDE ARE YOU ON ?

Barnard:
Io sto con me e con la verità che io saprò produrre fidandomi di me, e con la speranza che milioni di persone sapranno un giorno fare la stessa cosa. Tutti pari e in orizzontale. E quello sarà il giorno di un Altro Mondo Possibile.

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