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- Libro del Dr. Bates

Cosa ci fanno gli occhiali
Dott. W. H. Bates – “Trattamento senza occhiali”, NY 1920
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Fiorentini si erano senza dubbio sbagliati nel supporre che un loro concittadino (vedere pagina v) fosse l'inventore delle lenti ora così comunemente indossate per correggere gli errori di rifrazione. Si è discusso molto sull'origine di tali dispositivi, ma in generale si crede che fossero già conosciuti in un periodo molto precedente a quello di Salvino degli Armati. I Romani dovevano come minimo conoscere qualcosa sull'arte di aumentare i poteri degli occhi, dato che Plinio ci racconta che Nerone era solito guardare i giochi nel Colosseo attraverso una gemma concava in un apposito anello. Se, comunque, i contemporanei di Salvino degli Armati credevano che egli fosse stato il primo a produrre questi aiuti alla visione, hanno fatto bene a pregare per il perdono dei suoi peccati; perché mentre è vero che per qualcuno gli occhiali hanno procurato un miglioramento della visione e sollievo da dolore e fastidio, per altri sono stati solo una tortura aggiuntiva, procurando danni più o meno gravi, ed al meglio non portano mai la visione alla normalità.
Che gli occhiali non possano migliorare la vista al normale può essere dimostrato molto semplicemente guardando un colore qualsiasi attraverso una forte lente concava o convessa. Si noterà che il colore è sempre meno intenso di quando viene visto ad occhio nudo; e poiché la percezione delle forme avviene attraverso la percezione dei colori, ne consegue che sia i colori che le forme debbano essere visti meno distintamente con gli occhiali che senza. Persino le lenti piane abbassano la visione di colori e forme, come sa bene chiunque abbia mai guardato attraverso una finestra. Le donne che indossano occhiali per piccoli difetti visivi spesso osservano che con essi diventano più o meno cieche ai colori, e in un negozio si può notare che se li tolgono per confrontare campioni diversi. Se la vista risulta seriamente difettosa, i colori possono essere visti meglio con gli occhiali che senza.

Che gli occhiali danneggino gli occhi è evidente dai dati forniti nei precedenti capitoli. Non si può vedere bene attraverso di essi se non si produce lo stesso grado di errore rifrattivo per correggere il quale sono stati fatti. Ma gli errori rifrattivi, nell'occhio lasciato a se stesso, non sono mai costanti. Se ci si assicura una buona visione con l'aiuto di lenti concave, convesse o astigmatiche, perciò, significa che si sta mantenendo costantemente un grado di errore rifrattivo che altrimenti non sarebbe rimasto costante. Ci si può solo aspettare che questo peggiori la condizione, e che ciò accada è esperienza comune. Dopo che la gente comincia ad indossare occhiali la loro potenza, in molti casi, deve essere regolarmente aumentata in modo da mantenere il grado di acutezza visiva assicurato dall'aiuto dei primo paio. Persone con presbiopia che mettono occhiali perché non leggono la stampa fine troppo spesso scoprono che dopo averli indossati per un po' non possono, senza il loro aiuto, leggere i caratteri più grandi che prima erano a loro perfettamente chiari. Una persona con miopia di 20/70 che mette occhiali che gli danno una visione di 20/20 può scoprire che in una settimana la sua visione senza aiuti è calata a 20/200, e abbiamo la testimonianza del Dott. Sidler-Huguenin, di Zurigo, che dice che la maggioranza delle migliaia di miopi da lui trattati peggiorarono regolarmente, a disprezzo di tutta l'abilità nel prescrivere loro i giusti occhiali. Quando gli occhiali si rompono e si sta senza di essi per una settimana o due, frequentemente si nota che la vista è migliorata. E’ un dato di fatto che la vista migliori sempre, di un grado più o meno rilevante, quando si eliminano gli occhiali, sebbene ciò non sempre venga notato.

Che l'occhio umano rifiuti gli occhiali è un fatto che nessuno vorrà tentare di negare. Ogni oculista sa che i pazienti devono "abituarsi" ad essi, e che a volte non riescono mai a farlo. I pazienti con un alto grado di miopia e di ipermetropia hanno grandi difficoltà nell'abituarsi alla piena correzione, e spesso non sono mai capaci di farlo. Le forti lenti concave necessarie ai miopi di alto grado rendono gli oggetti molto più piccoli di quello che sono in realtà, mentre le lenti convesse li ingrandiscono. Queste sono cose spiacevoli che non si possono superare. I pazienti con un alto grado di astigmatismo soffrono delle sensazioni molto fastidiose quando indossano gli occhiali per la prima volta, e per questo motivo vengono avvertiti da uno degli opuscoli della "Conservazione della Visione" pubblicati dal Consiglio sulla Salute e l'Istruzione Pubblica dell'Associazione Medica Americana di “abituarsi ad essi in casa prima di avventurarsi dove un passo falso potrebbe causare un incidente serio”. Solitamente queste difficoltà vengono superate, ma spesso non lo sono, e a volte succede che coloro che se la cavano bene con i loro occhiali durante il giorno non riescono ad abituarsi ad essi di notte.
Tutti gli occhiali contraggono il campo della visione per un grado più o meno alto. Anche con occhiali molto leggeri ì pazienti sono incapaci di vedere distintamente se non quando guardano attraverso il centro delle lenti, con le montature ad angolo retto rispetto alla linea della visione; e non solo la loro visione diminuisce se non fanno.

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