.

Ogni commento è superfluo!!!

- Numero di "cadaveri" per pelliccia
- Cani e gatti vittime di una moda
- Cosa puoi fare tu
.

Animali da pellicce
Tratto da www.universoetico.it e www.infolav.org  

LA MORTE NEGLI ALLEVAMENTI

La crudeltà dell'allevamento si riscontra nelle tecniche di uccisione: rottura delle ossa cervicali, asfissia, corrente elettrica, colpo alla nuca, colpo contundente al muso, iniezioni, sono i più diffusi metodi di uccisione impiegati nei grandi allevamenti. I visoni, vengono uccisi per soffocamento in camere a gas, mentre per le volpi la tecnica maggiormente praticata è l'elettrocuzione.
Tramite due elettrodi metallici viene inflitta all'animale una scossa elettrica di circa 200 volt: una morte che molto spesso arriva fra atroci sofferenze.
In Paesi quali la Cina e la Thailandia i cani - pastori tedeschi, chow-chow, ma anche semplici meticci - vengono sgozzati anche per strada, fatti morire per dissanguamento o colpiti a morte con dei randelli, mentre i gatti vengono spesso impiccati con cappi metallici. Tutto questo per soddisfare la vanità rubando loro il manto

visone ucciso per asfisia introducendogli la testa in un barattolo
visone ucciso per asfissia con un barattolo

Elettrodo inserito in bocca ad una volpe per provocarne la morte
animale ucciso con l'elettricità

.
MILIONI DI CANI E GATTI VITTIME DI UNA MODA

Un'investigazione effettuata dall'associazione americana HSUS ha portato alla scoperta del peggiore segreto dell'industria della pellicceria: l'uccisione di cani e gatti domestici per la produzione di pellicce. Ogni anno due milioni di cani e gatti detenuti in condizioni spaventose sono privati di ogni elementare diritto: alcuni di essi sono randagi, altri invece vengono appositamente allevati per rubare loro il manto. Le tecniche di uccisione sono violentissime: i cani - pastori tedeschi, chow-chow, ma anche semplici meticci - vengono sgozzati anche per strada, fatti morire per dissanguamento o colpiti a morte con dei randelli, mentre i gatti vengono spesso impiccati con cappi metallici. Per confezionare una sola pelliccia occorrono solitamente dai 10 ai 12 cani, mentre per quella di gatto possono essere necessari fino a 24 animali.

 

cane riverso a terra con sangue che scorre dal suo corpo

.
L'INGANNO AI CONSUMATORI

L'impiego delle pelli di cani e gatti è un fenomeno sconosciuto. L'industria della pellicceria tenta di mantenerlo nascosto grazie ad un sistema di etichettatura dei capi fuorviante e per nulla attendibile. Tranne rarissime eccezioni, le pelli di cani e gatti non vengono etichettate perciò che realmente sono. I capi confezionati con la pelle di cane possono essere venduti come gae-wolf, sobaki, e Asian jackal, oltre a molti altri. Mentre le pellicce di gatto, sotto altri pseudomini, che comprendono: wildcat, goyangi e katzenfelle. I Francesi usano il termine Douges de Chineoppure Loup d'Asie per indicare le pellicce di cane.

La conoscenza da parte dei consumatori della vera origine delle pelli, determinerebbe un crollo degli acquisti e un grosso danno d'immagine per il settore.

Etichettta di un capo di abbigliamento che indica che è fatto di pelli di cani

.
LA CAMPAGNA ANTIPELLICCE DELLA LAV

Dal 1993 la LAV ha lanciato una importante campagna antipellicce con la quale ha già salvato oltre 15 milioni di animali. Abbiamo chiesto la chiusura dei 63 allevamenti italiani e la loro riconversione in attività che non prevedano lo sfruttamento degli animali. In Europa l'Olanda ha già proibito l'allevamento di volpi, mentre l'Inghilterra vieterà presto l'allevamento di qualsiasi animale da pelliccia. La chiusura degli allevamenti nel nostro Paese, salverebbe la vita di 235.000 animali reclusi ogni anno nei lager italiani.

La nostra campagna antipellicce è inoltre indirizzata agli stilisti affinché decidano di bandire dalle loro collezioni la crudeltà delle pellicce e propongano una moda senza violenza. Con questa nuova campagna, che ha già avuto l'adesione di Ornella Muti, chiederemo a tutte le donne italiane di non indossare più pellicce, contribuendo concretamente alla salvezza di milioni di animali

Piccolo animale in gabbia che rosicchia la grata

L'Italia, paese trasformatore, importa pelli di cane per la produzione di articoli in pelle e altri oggetti di pelliccia quali rivestimenti interni di cappotti, giacche, scarpe, suole per scarpe e stivali.
COSA PUOI FARE TU

- Non acquistare e non indossare pellicce, ritagli, accessori o capi con inserti di pelliccia (Parka, cappotti con bordature o con colli di pelliccia).
- Non acquistare e non indossare capi in pelle.
- Non comprare prodotti di quelle ditte che bandiscono concorsi con pellicce in palio e scrivi lettere per esprimere la tua disapprovazione.
- Chiedi ai rivenditori di abbigliamento di non commercializzare più capi con inserti o accessori di pelliccia.
- Distribuisci alle signore in pelliccia i materiali antipellicce della LAV e spiega a coloro che continuano ad indossare questo capo, quanta sofferenza si nasconde dietro esso.
- Partecipa alle attività organizzate nella tua città. Anche il più piccolo impegno è indispensabile per vincere questa battaglia in difesa dei più deboli.

PER SOSTENERE LA CAMPAGNA ANTIPELLICCE DALLA LAV, VISITATE IL SITO: 
http://www.mclink.it/assoc/lav/ah_apl.htm  

Il testo di questa pagina è stato tratto dal sito:
http://www.mclink.it/assoc/lav/apl_2_nd.htm 

 

Pellicce
Tratto da www.universoetico.it  

Pellicce
Nonostante sia opinione comune, e non solo di quei pochi che hanno a cuore il benessere di tutti gli animali, che le pellicce sono l'inutile frutto della morte e sofferenza di milioni di animali, in Italia sono ancora molti quelli che la utilizzano, e ci sono ancora molti, fra allevatori e pellicciai, che traggono grande profitto da questo mercato. Nel 1998 il fatturato del settore pellicceria in Italia e stato di 3.923 miliardi di lire; sono stati importate 107.646 pelli di visone e 16.584 di volpe; erano attivi 66 allevamenti di animali da pelliccia. [1]


Animale di allevamento

Comunque, anche in Italia, così come in tutto il mondo, il mercato della pelliccia e in calo, soprattutto perché la pelliccia e un prodotto a causa del quale milioni di animali vengono uccisi inutilmente, solamente per produrre quello che e uno status symbol oramai, per fortuna, fuori moda.
Per rendere una minima idea di quanta morte e sofferenza implichi ogni singola pelliccia, riportiamo il numero di differenti animali necessari per una di esse.[2]

NUMERO DI ANIMALI PER PELLICCIA

Animale Numero di pelli Animale Numero di pelli
Agnello droadtail    30 - 45  Lupo 3 - 5
Agnello Karakul  18 - 26 Martora  40 - 50
Bob-cat 15 - 20 Moffetta 60 - 70
Castoro 16 - 20 Nutria 25 - 35
Cavallino 6 - 8  Ocelotto  12 - 18
Cincillà 130 - 200  Opossum 30 - 45
Coyote  12 - 16  Procione 20 - 35
Criceto 120 - 160  Puzzola  50 - 70
Ermellino 180 - 240  Scoiattolo 120 - 200
Fishe 18 - 25  Tasso 10 - 12 
Foca (cucciolo) 5 - 8 Topo muschiato 60 - 110
Gatto 20 - 30  Visone  30 - 50
Ghiottone 5 - 7 Volpe 10 - 20
Lince 8 - 18 Wallaby 20 - 30
Lontra 10 - 20 Zibellino 50 - 80
.
GLI ALLEVAMENTI
Molte specie (come zibellini, visoni, cincillà, moffette, castori eccetera ) sono appositamente allevate per farne delle pellicce. Gli animali in allevamento passano la vita costretti in gabbie piccolissime, patendo tutte le sofferenze connesse al vivere in questo genere di cattività, come la mancanza quasi assoluta di libertà di movimento, l'impossibilità di seguire i propri istinti e di avere la loro normale vita sociale. Come in altri tipi di allevamento, questo porta spesso gli animali ad avere comportamenti isterici o autolesionisti, come spezzarsi i denti mordendo la gabbia, o diventare esasperatamente aggressivi con i compagni.
Gli animali da pelliccia, oltre a condividere questo tipo di vita con gli altri animali da allevamento, subiscono in più le condizioni atmosferiche, come ad esempio l'essere esposti al freddo di inverno, in maniera da far divenire più folte le loro pellicce.
Infine, arriva anche per questi animali la morte, che di certo non e indolore. Questi sono i metodi per uccidere ammessi dalla legge[3]:

- Strumenti a funzionamento meccanico con penetrazione nel cervello

- Iniezione della dose letale di una sostanza avente proprietà anestetiche

- Elettrocuzione seguita da arresto cardiaco

- Esposizione al monossido di carbonio

- Esposizione al cloroformio

- Esposizione al biossido di carbonio

Quindi i metodi più diffusi per la morte degli animali da pelliccia sono questi: la scatola cranica viene fracassata da speciali apparecchi; si uccide l'animale con una bastonata sul muso; si ruota la testa dell'animale per spezzarne le vertebre cervicali; si uccide l'animale con vere e proprie camere a gas; si procede all'elettrocuzione, ovvero tramite scossa elettrica che causa prima della morte atroci sussulti; si avvelena l'animale con una iniezione nell'addome; etc.

Tratto da www.universoetico.it  

 
www.disinformazione.it