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Gli agenti federali stanno indagando su un alto funzionario
"Ha trafugato documenti sull'Iran". Gerusalemme nega

Allarme dell'Fbi: «Spia israeliana al Pentagono»
Tratto da «Repubblica» on-line 28 agosto 2004

La "talpa" sarebbe nello staff che ha studiato la guerra irachena

WASHINGTON - Una talpa al Pentagono. Una spia che sarebbe riuscita a mettere le mani su documenti segreti con il timbro della Casa Bianca. Una spia non del nemico d'altri tempi, la vecchia Unione Sovietica, ma dell'alleato storico: Israele. Ne è convinta l'Fbi, il Federal Bureau of Investigation, che sta indagando su un insospettabile impiegato di altissimo livello. Israele nega tutto, ma la miccia della crisi tra i due Paesi è innescata.
La presunta spia, di cui non è stata diffusa l'identità, occuperebbe, secondo la rete televisiva Cbs che ha trovato la notizia, una posizione potenzialmente influente, vicina addirittura al segretario alla Difesa americano Donald Rumsfeld o a suoi stretti collaboratori.

La storia degli ultimi cinquant'anni ha più di un precedente di questo genere. Spesso il Mossad ha giocato qualche brutto tiro al potente alleato americano per giocare d'anticipo sull'esplosivo scacchiere mediorientale. E anche stavolta, a condizioni mutate, non sarebbe diverso.
Secondo alcune fonti Fbi, la spia avrebbe avuto accesso a una bozza di documento sull'Iran e lo avrebbe trasmesso alle autorità israeliane, mettendole così in condizione di cercare d'influenzare le scelte degli Usa verso quello che si ritiene sarà il prossimo punto caldo della politica estera americana in Medio Oriente.
Ma si teme anche che questo personaggio sia così influente da aver partecipato in qualche modo al gruppo operativo che elaborato la strategia Usa in Iraq a fianco di funzionari del calibro di Paul Wolfowitz e Douglas Feith.

A finire nel mirino degli agenti federali è anche una lobby pro-Israele, la Commissione per l'azione politica americana-israeliana (AIPAC) che, secondo gli investigatori sarebbe stata utilizzata dalla talpa per trasmettere i documenti segreti a Gerusalemme.
Ovviamente Israele nega tutto. Fonti politiche israeliane ad alto livello citate dalla radio statale hanno seccamente smentito un'operazione del genere dicendo che sono ormai molti anni che i servizi segreti di informazione israeliani hanno cessato di operare sul suolo americano. «Si tratta di una notizia strana della quale noi non sappiamo nulla». Anche il portavoce dell' ambasciata israeliana a Washington David Siegel ha "categoricamente negato queste allusioni che sono totalmente false e infamanti". E lo stesso dicono i vertici dell'Aipac.
L'ultimo incidente tra Israele e Stati Uniti risale al 1986 con l'arresto di un analista del servizio informazioni della marina militare americana, Jonathan Pollard, accusato di aver trasmesso a Israele informazioni segretissime sui paesi arabi. Quest' ultimo oltre a scusarsi dovette pure impegnarsi a non svolgere più attività di spionaggio negli Stati Uniti. Pollard sta scontando una condanna all' ergastolo in una prigione federale e tutti i tentativi israeliani di ottenere la grazia o almeno una riduzione della pena sono finora stati respinti.


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