Home Page - Contatti - La libreriaLink - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori

 - Pagina economia

Toh, gli americani pensano al tasso negativo… Ma va?
Domenico de Simone - 17 Maggio 2009 
http://domenicods.wordpress.com/2009/05/17/toh-gli-americani-pensano-al-tasso-negativo-ma-va/

Gregory (Greg) Mankiw, professore di Economia ad Harvard e già consulente economico dell’ex Presidente Bush, con un articolo sul New York Times propone l’introduzione di una moneta a tasso negativo come la via per uscire dalla crisi della domanda. Negli USA, nonostante le massicce iniezioni di capitale nelle Banche, la domanda di prestiti non riparte e la domanda di beni è in continua discesa. Insomma, come era immaginabile, la crisi da finanziaria si sta trasferendo con effetti pesantissimi nell’economia reale. Per la verità non era solo immaginabile ma era previsto che accadesse, e tanti anni fa scrissi che la crisi del debito non si sarebbe potuta risolvere che con l’introduzione del tasso negativo.

Ed ora eccoci qui a discutere di questo argomento con uno che non è certo l’ultimo arrivato nel gotha dell’economia nel mondo, ed è con ogni probabilità ancora molto influente anche nel governo di Obama, nel quale i consiglieri economici sono praticamente gli stessi di quello precedente. 
Greg Mankiw fa esplicito riferimento alle teorie di Gesell: per me che ne parlo da dieci anni, se permettete è una bella soddisfazione. Ma anche un pizzico di amarezza perché se qualcuno avesse preso sul serio questa ipotesi prima dell’esplosione della crisi finanziaria adesso non staremmo a questo punto. Ma occorreva pensare all’economia come una disciplina per tutelare gli interessi e la vita della gente e non gli interessi e la vita del capitale finanziario.

Naturalmente Mankiw si muove in una logica di potere, ed anche questo l’avevo previsto: il tasso negativo, senza un criterio di distribuzione equo come il Reddito di Cittadinanza e senza una funzionalità fuori dal contesto di potere, che comporta l’emissione di moneta sugli investimenti ed una durata non a breve delle emissioni monetarie, può diventare un problema. Certo, in ogni caso la macchina si rimetterebbe in moto certi effetti perversi della creazione monetaria sarebbero, almeno per alcuni aspetti, depotenziati.
Per capirne qualcosa di più, perché questa è una questione che riguarda tutti noi, vi invito a leggere Un’altra moneta e gli articoli correlati a questo libro.

Fa una strana impressione vedere un articolo sul NYT che comincia così: “Let’s start with the basics: What is the best way for an economy to escape a recession?” per poi leggere che si parla di tasso negativo.
Questo è il link dell’articolo

E se permettete fa ancora più impressione che l’articolo finisca con questa conclusione:

The idea of negative interest rates may strike some people as absurd, the concoction of some impractical theorist.
Perhaps it is. But remember this: Early mathematicians thought that the idea of negative numbers was absurd. Today, these numbers are commonplace. Even children can be taught that some problems (such as 2x + 6 = 0) have no solution unless you are ready to invoke negative numbers.
Maybe some economic problems require the same trick.

Già quella equazione non ha soluzione se non inserisci un concetto nuovo. E’ un primo, piccolo e timido passo, ma è stato fatto e che l’abbia fatto Mankiw significa che ci stanno pensando seriamente. Sta a noi fare in modo che il tasso negativo si realizzi in una forma che tuteli la gente e che anni di sofferenze ci vengano risparmiati: prima che i signori economisti riusciranno a venire a capo di tutto il puzzle che si innesca introducendo il tasso negativo, occorrerà parecchio tempo. Possiamo e dobbiamo fare prima di loro.
Ho aperto su facebook il sito della FAZ da poche ore. Vorrei cominciare a costruirla in qualche mese. Forza, rimbocchiamoci le maniche, è arrivato il momento di agire

www.disinformazione.it