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L’unica politica possibile
Savino Frigiola – 23 luglio 2007

Scopo della politica è quello d’individuare soluzioni innovative finalizzate ad indirizzare, amministrare, incrementare le risorse nazionali, pubbliche e private, per il miglioramento del bene comune di tutti e di ciascuno.
Oltre a ciò la politica è chiamata a svolgere correttamente la formazione e l’informazione culturale, a tutti i cittadini facendo loro chiaramente comprendere la differente condizione tra l’essere considerati soggetti e non oggetti nell’azione politica, come ora generalmente avviene.

Le due azioni combinate, svolte correttamente, disinteressatamente e con spirito di servizio dai politici, forniscono loro gli unici presupposti per poter esercitare legittimamente l’azione politica svolta nell’interesse dei propri elettori.
Mentre le scelte e gli indirizzi delle varie correnti e formazioni politiche e culturali, inerenti al miglior sistema per la ridistribuzione del reddito prodotto dall’intera collettività, possono essere soggettive, condivise od opinabili, sempre se sorrette in buona fede, un punto resta incontrovertibile: quello di preoccuparsi, in primis, di disporre delle necessarie risorse economiche per realizzare i propri programmi enunciati e perseguiti.

Senza questa verifica, senza un chiaro e realistico programma per il recupero del signoraggio e delle risorse economiche, sciaguratamente cedute nel passato dalla politica al sistema bancario e monetario, secondo la visione tomista, qualunque azione intrapresa da una qualunque formazione politica, di qualunque colore, risulta vana, velleitaria ed ingannevole verso il prossimo, verso i propri aderenti politici, verso la propria persona ed ancor peggio verso i propri figli.
Posto che il miglior sistema conosciuto per produrre e ridistribuire la ricchezza prodotta dall’intera comunità, risulta quello dell’iniziativa privata e del libero mercato, con la conseguente preminenza della meritocrazia, occorre fermamente stabilire il limite invalicabile per tutte le attività di pubblico interesse , specialmente per quelle che non possono essere svolte in regime di concorrenza, le quali debbono assolutamente essere amministrate pubblicamente. (distribuzione acqua, gas, energia, sanità, nettezza urbana, autostrade, ecc.) nell’interesse collettivo al puro costo d’esercizio.

Ormai è stato individuato con precisione come e dove reperire le risorse necessarie per esaudire le istanze sociali, neglette sia dal polo di destra che da quello di sinistra, pertanto risulta inderogabile, nell’interesse generale, unire tutte le componenti politiche e culturali, di qualunque tendenza, non ancora asservite ai poteri forti, per smascherare quelle al servizio dell’apparato bancario e monetario, per far riappropriare allo Stato la sovranità monetaria, in nome e per conto dei propri cittadini, posto che il tutto già appartiene loro.
Solo successivamente potrà risultare ammissibile avviare confronti e distinguo tra le eventuali diverse posizioni e soluzioni culturali, finalizzate ad individuare il più efficace sistema per la ridistribuzione della ricchezza prodotta dall’intero mercato, con il sano e rigido concetto del: “a ciascuno il suo”

Il polo di sinistra non riesce più a governare, quello di destra ha già dimostrato che non è in grado di subentrare per risolvere le attuali problematiche economiche, tramontata definitivamente la fittizia contrapposizione ideologica sulle grandi impostazioni di fondo, la popolazione avverte l’inutilità dell’azione politica intrapresa sia dalla destra che dalla sinistra e come unica difesa disponibile, diserta sempre più l’elezioni e quando vota, sistematicamente punisce il partito di governo in carica.
E’ arrivato il momento, sono già maturi i tempi per preparare il cambiamento.
Ci sono abbondanti e sempre più pressanti motivi per spingere le persone più preparate ad un maggior impegno pubblico e sociale.
All’incremento della produttività non corrisponde la maggior diffusione di benessere dei cittadini, ma viceversa il progressivo indebitamento sia pubblico che privato.

Attualmente la legittimazione dell’azione politica può derivare solo dall’impegno finalizzato ad affrancare la popolazione dalla schiavitù, sempre più strisciante ed opprimente, attuata dalla fabbrica del debito, qual è l’azione combinata della funzione bancaria e monetaria, nelle diverse articolazioni ed a tutti i livelli, nella più assoluta indifferenza di tutto l’apparato politico.
Tutto ciò continua ad avvenire attraverso le diverse subdole azioni lobbistiche nei confronti dei compiacenti apparati politici, le quali finiscono per condizionarne le scelte, con la conseguenza che finiscono per essere usati parassitariamente per i propri scopi, governi nazionali, governanti, singole persone ed istituzioni con la soppressione della libertà di tutti noi. 
La leva e lo strumento principalmente usato per il condizionamento dell’intera società, dell’intero mercato e dell’intero apparato produttivo, è proprio quello bancario e monetario, specialmente in sede di emissione monetaria, dolosamente sottratta alla funzione pubblica, con il coinvolgimento dell’intero apparato bancario.
Per comprendere definitivamente le conseguenze e le implicazioni, negative o positive, che si determinano in campo politico e sociale, mediante l’utilizzo appropriato o distorto della funzione monetaria, è opportuno comprendere per poter rispondere correttamente alle due classiche domande:

1 ) chi è il proprietario della moneta al momento della sua emissione, se della comunità che la utilizza o delle banche centrali.
2 ) qual è l’ordine di grandezza del danno medio, che ne subisce la comunità nazionale derivante dall’indebita appropriazione del signoraggio monetario, da parte del sistema bancario e monetario nazionale ed internazionale.

La risposta corretta a queste due semplici quesiti, consente per conseguenza, d’uniformare l’esatto indirizzo che deve assumere la corretta azione e funzione politica.
Le due domande sopra citate sono per l’appunto quelle rivolte dal Giudice del Tribunale di Lecce al proprio Perito d’Ufficio nel procedimento incardinato da un privato cittadino contro la Banca d’Italia per ottenere la restituzione del signoraggio indebitamente incamerato dalla Banca d’Emissione.
L
a perizia di parte DA ME EFFETTUATA in quel procedimento, ne illustra sufficientemente metodi operativi, cause ed effetti derivanti dalla truffaldina emissione monetaria, come viene tuttora effettuata da società private, Banca d’Italia prima, Banca Centrale Europea oggi, nella più assoluta indipendenza e svincolate da qualsiasi forma di controllo politico o di altro tipo.

La loro indipendenza arriva al punto tale che insindacabilmente determinano a proprio piacimento il Tasso Ufficiale di Sconto che loro stessi incamerano.
(in passato la quantità di fertilizzante per ettaro di terreno veniva determinata dagli stessi consorzi che ne vendevano il prodotto. Questa procedura è stata precipitosamente abbandonata quando ci si accorse che con l’eccesso di fertilizzante impiegato stavamo inquinando tutti i mari)
La causa si è conclusa con la condanna della Banca d’Italia, salvata poi come era prevedibile dalla Cassazione la quale, non avendo potuto individuare possibili appigli nel merito, ha dovuto ricorrere ad un’inesistente vizio di forma in sede di notifica, sostenendo tra l’altro che la magistratura ordinaria non può giudicare e sindacare il comportamento dello Stato nell’esplicamento della sua attività sovrana, come per l’appunto e quella monetaria.

Si continua imperterriti a rastrellare dal mercato per tasse, imposte e balzelli vari, somme sempre più rilevanti che non ritornano sul mercato stesso sotto forma di servizi resi, per finire direttamente nelle casse del sistema monetario e bancario a pagamento degli interessi sul debito pubblico, nella misura da loro stessi arbitrariamente stabilita, proprio su quel debito pubblico fittiziamente creato in gran parte proprio dalla truffaldina emissione monetaria. Proprio grazie a ciò l’indice di povertà e d’indebitamento, sia pubblico che privato, è in continuo e costante aumento, e così sempre sarà sino a quando lo Stato non si sarà riappropriato della sua sovranità monetaria..
Occorre rapidamente, una volta per tutte, interrompere questa vorticosa spirale perversa

Domanda:
Ma se anche la Cassazione riconosce che la funzione monetaria fa parte di quelle prerogative sovrane dello Stato, perché la nostra politica non ci affranca da questa situazione e continua a far subire ai privati cittadini, al mondo produttivo ed allo stesso Stato le angherie e la tosatura da parte delle privatissime attività bancarie e monetarie ???

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