Home Page - Contatti - La libreriaLink - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori

 

Le rivelazioni supersegrete di Wikileaks (o Wikimossadleaks?)
Marcello Pamio - 12 dicembre 2010

WikiLeaks significa letteralmente “fuga di notizie” (dall'inglese "leak", "perdita", "fuga").
Questo sito internet sarebbe (il condizionale in questo caso è d’obbligo), un'organizzazione internazionale
senza scopo di lucro (?) che riceve in modo anonimo (?) e protetto da un sistema di cifratura, documenti coperti da segreto (segreti di stati, militari, industriali, bancari, ecc.) per poi caricarli sul proprio portale web. Servizio straordinario, devo ammettere!
Finora avrebbe pubblicato circa 20.000 degli oltre 250.000 documenti trapelati dall’ambasciata degli Stati Uniti d’America. Queste sono le cose note a tutti. Ma è proprio così o c’è dell’altro?

L’ottimo giornalista Maurizio Blondet ha scritto un bellissimo articolo sull’argomento, dal titolo inequivocabile: “Wikileaks e giornalisti pagati per crederci”.

Ritagli di giornale, segreti di Pulcinella, gossip da portinerie. (…)

Le notizie veramente compromettenti soffiate e spedite dalle ambasciate americane a Washington? (…)[1]

“Gossip da portinerie” scrive Blondet, ed ha perfettamente ragione. Dove sono queste grandi e supersegrete notizie?
Wikileaks e la vicenda del suo fondatore, Julian Assange, sta tenendo occupati tutti i media e tutti i giornalisti di Regime, con la scusante di svelare segreti ultrasegreti, rivelazioni incredibili e super top secret. E invece cosa pubblica?
Ecco qualche banalissimo titolo:

-          L’Italia una diocesi del Vaticano
-          Possibile guerra atomica in Medio Oriente
-          Israele può usare l’atomica contro l’Iran
-          La Turchia ha fornito armi ad Al Qaeda in Iraq
-          Ahmadinejad è peggio di Hitler
-          Osama Bin Laden è vivo e vegeto
-          L’Iran ha ottenuto dalla Corea del Nord dei missili

Queste sono solo alcune delle perle spionistiche pubblicate da Wikileaks!
Tanto di cappello e soprattutto onore al coraggio di questo Julian Assange. Senza l’ausilio di tale sito internet non saremo mai venuti a conoscenza che “Berlusconi fa festini selvaggi” e Sarkozy è “permaloso e autoritario”; che la Turchia ha addirittura fornito armi ad al-Qaeda e che lo stato democratico di Israele vorrebbe usare l’atomica contro l’Iran!

Senza scomodare questo fantomatico sito, bastava leggere i libri e gli scritti di un giornalista (e ne dico solo uno) come Maurizio Blondet per aver chiare queste e molte altre cose; oppure bastava navigare in qualche sito internet ad hoc (tra cui il medesimo) per trovare informazioni più serie di quelle fornire “gratuitamente” da Wikileaks. Il tutto pubblicato in anni non sospetti e soprattutto senza l’ausilio delle “veline” del mossad…

Quello che dovrebbe interessare infatti l’opinione pubblica mondiale, non è tanto quello che pubblica Wikileaks (scarti mirati di servizi d’intelligence), ma quello che NON pubblica, cioè quello che NON viene detto.

“Le centinaia di migliaia di comunicazioni riservate e diplomatiche passate a Wikileaks sono probabilmente gli scarti dell’immane apparato di intercettazione che i servizi israeliani esercitano in USA”.[2]

Tutto tristemente vero e le conferme arrivano da altre fonti.
Dai documenti del Dipartimento di Stato americano, finora pubblicati da WikiLeaks solo 77 menzionano Israele[3], e di questi “solo ben pochi contengono materiale relativo a Tel Aviv”.
Nessuna pubblicazione contiene alcun documento compromettente o imbarazzante nei confronti di Israele. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a novembre ha detto che ‘nessun materiale classificato israeliano è stato esposto da Wikileaks’, a suggerire che Tel Aviv considera questo come un dato positivo”.[4]  
Perché Wikileaks non pubblica tutte le informazioni scottanti che possiede? Ci sono dati che non possono essere pubblicati? E perché questa ostruzione?

Addirittura secondo un giornalista investigativo israeliano, Wikileaks avrebbe “raggiunto un accordo economico con Israele”, sulla base del quale il fondatore del sito web Julian Assange avrebbe trattenuto i documenti incriminanti Israele in cambio di denaro. Un'altra possibilità è che lo stesso Wikileaks sia un apparato dei servizi di intelligence con lo scopo di veicolare alcune "verità comode", ma solo alcune.
Secondo il giornalista investigativo americano Wayne Madsen, vi sarebbe “una relazione sul fatto che Assange all’inizio di quest’anno si è incontrato con i funzionari israeliani per assicurarli che nulla derivante da questi cablogrammi avrebbe danneggiato Israele, in particolare l’attacco di Israele al Libano del 2006 e il successivo attacco a Gaza e che nessuno di questi cablogrammi sarebbe stato rilasciato”. Ha continuato Madsen: “vediamo diversi giochi in fase di attuazione, giochi all’interno di giochi...”[5]
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato in una conferenza stampa che “nessun documento segreto d’Israele è stato reso pubblico da Wikileaks”. In un’intervista alla rivista Time, rilasciata nello stesso periodo, Assange stesso incensava Netanyahu come un eroe di trasparenza e liberalità!!!

Per capire come funziona un sistema, alle volte è consigliato “spegnere l’audio” e osservare come uno si "comporta". Nel caso specifico di Wikileaks, da una parte basta leggere con attenzione le super "rivelazioni" spionistiche, valutandole caso per caso e analizzandole nel contesto in maniera seria e completa. Dall’altra, cosa ancor più importante, è capire le notizie che invece NON vengono pubblicate! Per quest’ultimo punto è necessario avere una visione d’insieme allargata che non si può normalmente maturare se si leggono solo quotidiani o se si guarda solo la televisione di Regime.  

Ecco un ultimo esempio.
Le “soffiate” di Wikileaks non dicono nulla sul colpo di Stato avvenuto l’11 settembre 2001 a New York, come mai? Ecco la semplice spiegazione dalle parole stesse di Assange:

«Sono continuamente disturbato da gente sviata da false idee di complotto come l’11 settembre, mentre noi non facciamo che dare prove di tutte le cospirazioni reali...». (Julian Assange: 9/11 was not a conspiracy)

Il responsabile di Wikileaks è “disturbato” dal complotto dell’11 settembre che quindi, secondo la sua autorità e competenza, è falso e deviante, e solo lui (loro) pubblica(no) le “prove di cospirazioni reali”!
Staremo tutti con orecchie aperte e occhi spalancati per sentire e/o leggere quali sarebbero queste cospirazioni reali.  
Come pure staremo attenti a quello che Obama ha intenzione di fare, proprio a causa dello scandalo Wikileaks. L'amministrazione statunitense, apparentemente inviperita dai cablogrammi del sito internet di Assange, starebbe per sferrare un attacco senza precedenti a internet![6] Misure restrittive, provvedimenti legali sulle concessioni di licenze dei provider, massiccia sorveglianza di tutti i computer, ecc.[7]


[1]Wikileaks, e giornalisti pagati per crederci”, Maurizio Blondet, dal sito www.effedieffe.com

[2] Idem

[3]Israele compare solo in 77 documenti di Wikileaks”, traduzione di Carmen the Sister, tratto dal sito www.stampalibera.com

[4] Idem

[5] "Da Wikileaks alle misure restrittive di internet", tratto da http://www.stampalibera.com/?p=19528

[6] Idem

[7] Idem