Schiavitù: in Birmania la Total usa il lavoro forzato
Tratto da l'Unità On-line 21/10/2002

La società petrolifera Total e altre multinazionali continuano ad utilizzare il lavoro forzato per le loro operazioni in Birmania. Lo denuncia un rapporto della Confédération Internationale des Syndicats Libres (Cisl), l'organizzazione che raggruppa i sindacati dei lavoratori di tutto il mondo, consegnato lunedì all'Organizzazione internazionale del Lavoro (Oit), un'agenzia dell'Onu con sede a Ginevra.

Nel rapporto sono citate numerose testimonianze che denunciano come il gruppo francese Total Fina-Elf abbia fatto ricorso nel 2002 al lavoro forzato per la costruzione di una strada e per altri lavori di carattere infrastrutturale collegati con la realizzazione del gasdotto Yadana. E ciò nonostante che Totale altri gruppi occidentali fossero già stati diffidati dalla stessa Cisl e dall'Oit dal proseguire con tale pratica.

Il rapporto cita la Federazione dei sindacati birmani che denuncia come dei civili provenienti da almeno 16 villaggi sono stati forzati nel 2002 a partecipare alla costruzione della strada. Nel 2002 molte famiglie sono state costrette a lavoro più di venti giorni al mese. Ad ognuna era affidata la realizzazione di un pezzo di strada lunga 20 metri e larga 4. Secondo la Cisl la società francese avrebbe versato alla giunta militare al potere in Birmania il denaro per il lavoro realizzato, ma i lavoratori non sono mai stati pagati. Tutto ciò, nonostante che le «multinazionali come Total Fina-Elf, sostengano da tempo come non ci fosse alcun legame tra i loro investimenti in Birmania e il ricorso crescente al lavoro forzato».

Nel documento di 350 pagine, che si riferisce al periodo dall'ottobre 2001 al settembre di quest'anno, si citano numerosi casi di coinvolgimento delle multinazionali nell'utilizzo del lavoro forzato e nelle violenze delle forze armate nei confronti dei sindacalisti.

Secondo la Cisl, il lavoro forzato è in aumento in Birmania, soprattutto da parte dell'esercito e nei campi dove si coltiva l'oppio, mentre i sindacati sono oggetto di una violentissima repressione. Il 4 agosto 2002 U Saw Mya Than, un sindacalista, è stato ucciso a sangue freddo dopo essere stato costretto a lavorare per l'esercito.

By Red

 
www.disinformazione.it