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Creare i mostri
Di William Blum - 22 dicembre 2006
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Tradotto per www.disinformazione.it da Stefano Pravato

Mahmoud Ahmadinejad è un uomo apparentemente fatto su misura per la Casa Bianca sempre alla ricerca infinita di nemici con cui spaventare il Congresso, il popolo Americano ed il mondo, per giustificare l'indecoroso comportamento dell'impero. Il presidente Iraniano ha dichiarato che desidera “cancellare Israele dalla carta geografica.” Ha detto che “l'Olocausto è un mito.” Recentemente ha tenuto un congresso in Iran per “i revisionisti dell'Olocausto.” Ed il suo governo ha approvato una nuova legge che richiede agli ebrei di portare un’insegna gialla, come i nazisti. In cima a tutto questo, sta perseguendo la realizzazione di ordigni nucleari, uno di cui certamente sarebbe destinato a Israele. Quale persona benpensante non sarebbe spaventata da un tal uomo?

Tuttavia, come con tutti gli altri mostri costruiti più grandi del reale durante la guerra fredda e dopo da Washington, la verità su Ahmadinejad è un po’ più complicata. Secondo le persone che conoscono Farsi, il capo iraniano non ha mai detto niente del tipo “cancellare Israele dalla carta geografica.” Nel suo discorso del 29 ottobre 2005, quando stando alle cronache fece per la prima volta l'osservazione, la parola “mappa” non compare nemmeno. Secondo la traduzione di Juan Cole, professore americano di storia moderna medio orientale e sud asiatica, Ahmadinejad ha detto che “il regime che occupa Gerusalemme deve sparire dalla pagina del tempo.” La sua affermazione, dice Cole, “non implica affatto l'azione militare o l'uccisione di qualcuno,” cosa che presumibilmente avrebbe reso minacciose le sue affermazioni. [1] Si raccomanda ai lettori che la prossima volta che trovano una tal citazione di Ahmadinejad notino se si tratti di una frase completa che viene citata e non soltanto il “cancellare Israele dalla carta geografica.”

Al congresso a Teheran (“Revisione dell'Olocausto: Una Visuale Globale”), il presidente Iraniano ha detto: “Il regime sionistico sarà eliminato presto, com'è accaduto all'Unione Sovietica, e l'umanità raggiungerà la libertà.” [2] Ovviamente, egli non sta invocando nessun genere di attacco violento su Israele, dato che la dissoluzione dell'Unione Sovietica non è stata ottenuta con la forza o la violenza.
Per quanto riguarda il mito dell'Olocausto, non ho ancora letto o sentito parole dalla bocca di Ahmadinejad che dicano semplicemente, chiaramente ed inequivocabilmente che egli pensi che  l'Olocausto non sia mai successo. Ha fatto dichiarazioni sulla peculiarità di un Olocausto che è avvenuto in Europa e al quale è conseguito uno stato per gli ebrei nel Medio Oriente anziché in Europa. E sostiene che Israele e gli Stati Uniti abbiano sfruttato la memoria dell'Olocausto per i loro propri scopi imperialisti. Inoltre si interroga sull'esattezza del numero di ebrei uccisi -- 6 milioni -- nell'Olocausto, come hanno fatto molte altre persone di tutte le parti politiche, compresi i superstiti dell'Olocausto, come lo scrittore Primo Levi. (Le atrocità parecchio divulgate della prima guerra mondiale e che risultarono false, resero a lungo il pubblico molto scettico delle affermazioni sull'Olocausto.)

La conferenza ha fornito una piattaforma ai vari punti di vista, compresi sei membri degli Ebrei Uniti Contro lo Sionismo, almeno due dei quali erano rabbi. Uno era Ahron Cohen, da Londra, che ha dichiarato: “Non c'è nessun dubbio, che durante la seconda guerra mondiale si siano sviluppate una politica e un'azione terribili e catastrofiche di genocidio perpetrate dai Nazisti tedeschi contro la gente ebrea.” Ha anche detto che “i Sionisti fanno dell'Olocausto un argomento primario per sostenere la loro filosofia e i loro obiettivi illegittimi,” indicando allo stesso tempo che la cifra di 6 milioni di vittime ebree è controversa. L'altro rabbi era Moshe David Weiss, che ha detto ai delegati: “Non desideriamo negare l'uccisione degli ebrei nella seconda guerra mondiale, ma i sionisti hanno dato cifre molto più elevate della gente che è stata uccisa. Hanno usato l'Olocausto come uno strumento per giustificare la loro oppressione.” Il suo gruppo rifiuta la creazione di Israele considerando che viola la legge religiosa ebrea in quanto uno stato ebreo non può esistere fino all'arrivo del Messia. [3]

Un altro speaker era Shiraz Dossa, professore di scienze politiche alla St. Francis Xavier University, Canada. In un'intervista dopo la conferenza, si è definito un anti-imperialista ed ammiratore di Noam Chomsky, ed ha detto che è “stato invitato a causa della mia esperienza come studioso dell'area Tedesco-Ebrea, così come per i miei studi sull'Olocausto... Non ho niente a che vedere con la revisione dell'Olocausto, per niente.” Il suo intervento era “sulla guerra al terrorismo e come l'Olocausto vi prenda parte. Altre persone [alla conferenza] hanno i loro propri punti di vista, ma quello [la smentita dell'Olocausto] non è il mio punto di vista... Non c'era nessuna pressione per dire qualcosa su nessun argomento e le persone avevano visuali differenti.” [4]

Chiaramente, la conferenza – definita dalla Casa Bianca “un affronto all'intero mondo civilizzato” [5] - non è stata messa in piedi semplicemente come un forum affinché le persone negassero che  l'Olocausto, in qualsiasi grado, non fosse letteralmente mai avvenuto.

Quanto alla storia della stella gialla di questo maggio passato - quella era una totale montatura di un prominente neo-conservatore Iraniano-Americano, Amir Taheri. Ci sono anche altri esempi notevoli delle politiche e delle parole di Ahmadinejad che sono state travisate dai media occidentali, rendendolo simile a un pericolo per tutto quello che è santo e giusto. La professoressa di scienze politiche Virginia Tilley ha scritto un buon resoconto in proposito. “Perchè il sig. Ahmadinejad viene così sistematicamente travisato e demonizzato?” chiede Tilley. “C'è bisogno di chiederlo? Se il mondo crede che l'Iran stia preparandosi per attaccare Israele, allora gli Stati Uniti o Israele possono sentirsi giustificati ad attaccare l'Iran per primi. In quell'agenda, la campagna di disinformazione sulle dichiarazione del sig. Ahmadinejad è stata abilmente collegata ad un secondo insieme di bugie: la promozione del programma di armamento nucleare (inesistente) dell'Iran.” [6]

Ahmadinejad, tuttavia, è parzialmente responsabile di questa “disinformazione.” Lo ho sentito in un'intervista, mentre era all'ONU in settembre, in cui gli si chiedeva direttamente “sulla carta geografica” e sulla realtà dell'Olocausto, e ha rifiutato di dare risposte esplicite come “sì” o “no,” cosa che interpreto come un suo orgoglioso rifiuto di accondiscendere ai desideri di quelli che lui considera intervistatori occidentali ostili che fanno domande ostili. In un'intervista con il magazine tedesco, Der Spiegel (31 maggio 2006), Ahmadinejad ha dichiarato: “Non vogliamo confermare o negare l'Olocausto.” Il presidente iraniano, inoltre ha l'abitudine di premettere alcune osservazioni con “Anche se l'Olocausto fosse accaduto...,” un’espressione retorica che usiamo tutti nelle discussioni e nelle argomentazioni, ma tale da non aiutare e semmai rinforzare i dubbi che la gente ha sui suoi punti di vista.

Può già essere troppo tardi. La saggezza convenzionale su ciò che Ahmadinejad ha detto e significato può già essersi tramutata in marmo. A Ban Ki-moon, ad una conferenza stampa, il 14 dicembre, dopo avere prestato giuramento come nuovo segretario generale delle Nazioni Unite, è stato chiesto da un reporter israeliano se le Nazioni Unite intendessero occuparsi dell'argomento dei negazionisti dell’Olocausto. Ban Ki-moon ha risposto, “La negazione dei fatti storici, particolarmente su un soggetto così importante come l'Olocausto è semplicemente non accettabile. Né è accettabile richiedere l'eliminazione di uno stato o di un popolo.” [7] Speriamo che questo non sia indicativo dell'indipendenza di pensiero che possiamo attenderci dal nuovo segretario generale. I miti sono duri a morire.

TIME magazine ha appena annunciato la sua inusuale scelta della “Person of the Year” scegliendo “You” l'utilizzatore di Internet. Il redattore capo, Richard Stengel, ha detto che se si fosse trattato di un individuo probabilmente sarebbe stato Mahmoud Ahmadinejad, ma, “Ho ritenuto un poco inappropriato sceglierlo.” [8] Negli anni precedenti, tra le “Person of the Year” ci sono stati anche Stalin e Hitler.

Riferimenti
[1] AlterNet, www.alternet.org/, May 5, 2006
[2] Associated Press, December 12, 2006
[3] nkusa.org/activities/Speeches/2006Iran-ACohen.cfm (Cohen's talk); Telegraph.co.uk, article by Alex Spillius, December 13, 2006; Associated Press, December 12, 2006
[4] Globe and Mail ( Toronto ), December 13, 2006
[5] Associated Press, December 12, 2006
[6] counterpunch.org/tilley08282006.html
[7] Washington Post, December 15, 2006, p.27
[8] Associated Press, December 16, 2006

William Blum è l'autore di "Killing Hope: US Military and CIA Interventions Since World War 2," " Rogue State : A Guide to the World's Only Superpower," "West-Bloc Dissident: A Cold War Memoir" e "Freeing the World to Death: Essays on the American Empire"
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