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Pensate che il Ritalin sia sicuro?
Di Joel Bainerman
tratto da Nexus edizione italiana nr. 55 – aprile/maggio 2005

Leggete quello che la Novartis dice del suo stesso prodotto!

Se il pediatra o lo psichiatra di vostro/a figliola gli/le diagnostica ADD-ADHI, e raccomanda che gli/le somministriate Ritalin ogni mattina prima di andare a scuola onde contrastare gli effetti negativi delle suddette patologie, allora dovreste conoscere tutti gli aspetti relativi al Ritalin stesso.
Invece di seguire le indicazioni del vostro medico, o di chiunque altro, in relazione alla sicurezza del Ritalin, limitatevi a leggere il bugiardino che la Novartis inserisce in ogni scatola di Ritalin. lo l'ho fatto, e quanto segue è quello che viene riportato:
Il Ritalin è un blando stimolante del sistema nervoso centrale. La sua modalità di azione sull'uomo non è ancora del tutto compresa, tuttavia per produrre il suo effetto stimolante il Ritalin presumibilmente attiva la corteccia e il sistema di attivazione del tronco encefalico. Non esistono specifici riscontri che determinino chiaramente il meccanismo in base al quale il Ritalin
Produce i suoi effetti sulla mente e il comportamento dei bambini, né prove conclusive relative a come tali effetti siano in rapporto con la condizione del sistema nervoso centrale.
Non sono ancora disponibili dati sulla sicurezza e l'efficacia dell'uso a lungo termine del Ritalin. Anche se non è stato accertato un rapporto causale, nei bambini si è riscontrata una concomitanza fra limitazione della crescila (vale a dire di aumento di peso corporeo e/o statura) e l'uso a lungo termine di stimolanti.

L'esperienza clinica suggerisce che nei bambini psicotici la somministrazione di Ritalin può esacerbare i sintomi di disturbi comportamentali e disordini mentali. Non è stato accertato che un uso concomitante di Ritalin ed anticonvulsivi sia sicuro.
Usare con cautela in pazienti affetti da ipertensione. In tutti i pazienti che assumono Ritalin, in particolare quelli che soffrono di ipertensione, la pressione sanguigna dovrebbe essere controllata secondo appropriati intervalli di tempo.
Studi farmacologici su esseri umani hanno dimostrato che il Ritalin può inibire il metabolismo di anticoagulanti e cumarina, anticonvulsivi (fenobarbital, difenilidantina, primidone), fenilbutazone e farmaci triciclici (imipramina, clomipramina, desipramina). La sicurezza dell'uso di metilfenidato in combinazione con clonidina od altri agonisti alfa 2 ad azione centrale non è stato verificata sistematicamente.
Le istruzioni per l'uso riportate sulla confezione recitano:
Il Ritalin dovrebbe essere somministralo con cautela a pazienti instabili, come i soggetti con trascorsi di alcolismo o dipendenza da droghe, in quanto costoro potrebbero aumentare di propria iniziativa i dosaggi del farmaco.
Un abuso cronico può determinare marcata tolleranza e dipendenza psichica unita a vari gradi di comportamento anomalo, Possono verificarsi episodi psicotici espliciti. Durante le crisi di astinenza dal farmaco è richiesta un'attenta supervisione, dato che si possono individuare effetti di iperattività cronica e grave depressione. A causa di fondamentali turbe della personalità del paziente, possono rivelarsi necessarie visite di controllo a lungo termine. I pazienti con elementi di agitazione possono presentare reazioni avverse. La prescrizione non dovrebbe basarsi unicamente sulla presenza di una o più caratteristiche comportamentali. Quando questi sintomi sono associati a reazioni acute da stress, in generale la cura a base di Ritalin è sconsigliata

Gli effetti a lungo termine del Ritalin sui bambini non sono stati determinati con precisione.
Seguono gli effetti collaterali noti che, secondo quanto riconosciuto dalla Novartis, possono verificarsi dal primo giorno di assunzione del farmaco:
Le reazioni avverse più comuni sono nervosismo ed insonnia, che però si possono generalmente tenere sotto controllo riducendo il dosaggio ed evitando di assumere il farmaco il pomeriggio o la sera. Altre reazioni includono ipersensibilità (fra cui reazioni cutanee, orticaria, febbre, artralgia, dermatite esfoliativa, eritema multiforme con presenze istopatologiche di vasculite necrotizzante, porpora trombocitopenica); anoressia; nausea; vertigini; palpitazioni; emicrania; discinesia; sonnolenza; variazioni della pressione sanguigna e delle pulsazioni, sia in eccesso che in carenza; tachicardia; angina; aritmia cardiaca; dolori addominali. diminuzione di peso durante la terapia prolungata. Si è riscontrata psicosi tossica. Anche se non è stato determinato un rapporto causale definito, nei pazienti che assumono il farmaco sono stati riportati i seguenti problemi: casi di funzione epatica anomala, che vanno da transaminasi elevata a coma epatico; casi isolati di occlusione e/o arterite cerebrale; leucopenia e/o anemia; umore depresso passeggero; alcuni casi di perdita dì capelli. Nei bambini si possono verificare con maggior frequenza perdita dell'appetito, dolori addominali, diminuzione di peso durante la terapia prolungata, insonnia e tachicardia; si può comunque anche verificare una qualsiasi delle reazioni avverse sopraelencate.
(Fonte: Joel Bainerman, 18 febbraio 2005, isratech@netvision.net.il. Joel è un genitore che dopo essere venuto a conoscenza dei potenziali pericoli rappresentati dal Ritalin, ha di recente sospeso la somministrazione del farmaco al figlio)


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