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Bilderberg 2006: da Ahmadinejad a Putin e Chavez
Marcello Pamio 16 giugno 2006

Il gruppo elitario Bilderberg si è riunito dall’8 all’11 giugno 2006.
Il lussuosissimo albergo scelto è stato il Brook Street Resort appena fuori Ottawa. 
Circa 120 membri, tutti appartenenti alle più alte sfere della finanza, dell’industria e dell’economia si sono incontrati per discutere e decidere - bevendo dell’ottimo champagne - le linee guida da far poi mettere in pratica ai “camerieri dei banchieri”, cioè ai politici.

Quest’anno si sono scervellati, tra le altre cose, nel trovare una “soluzione” ai grossi problemi chiamati: Ahmadinejad, Chavez e Putin. 
Il presidente iraniano, definito dai media l’Hitler del Terzo millennio, ha la grossa responsabilità di aver inaugurato la prima borsa regionale indipendente del petrolio al mondo. Se ne è parlato parecchio di questa borsa, ma poi non si è saputo più nulla. Ebbene, la borsa che avrebbe accettato euro al posto di dollari, è stata effettivamente aperta il 21 marzo 2006 nella città di Asslavieh[1], definita per questo la “capitale energetica della Repubblica islamica”.

Ma le grandi compagnie straniere occidentali l’hanno disertata a causa delle tensioni create ad hoc dall’amministrazione statunitense con la crisi (ovviamente inventata) del nucleare bellico. Il direttore Mohammad Javad Asemipour, responsabile della nascente piazza di scambio del greggio, si è dimesso proprio a causa di questo flop, e sarà sostituito probabilmente da Mehdi Karbasian, un economista molto vicino all'ex presidente Ali Akbar Hashemi Rafsanjani[2]. Ricordo che l’idea della borsa indipendente non è di Ahmadinejad, ma risale a due anni fa, quando alla guida c’era Mohammad Khatami.

E’ la borsa regionale il problema che sta mettendo l’Iran nel centro del mirino di missili e caccia (ricordo che due portaerei statunitensi e una francese si sta dirigendo proprio nel Golfo…). Il nucleare bellico iraniano c’entra come c’entravano le armi di distruzione di massa di Saddam: semplici scusanti per l’intervento armato. 
Pensate ad una borsa petrolifera che accetta euro al posto di dollari; pensate a Eurolandia, Cina e moltissimi altri paesi, che potrebbero diversificare le enormi riserve di dollari; e pensate soprattutto ad un dollaro che si sta svalutando sempre più. Il tutto condito da una situazione economica statunitense da pre ‘29.
Se i dollari venissero rimessi nel mercato (e Cina e Russia lo stanno già facendo), gli Stati Uniti non riuscirebbero a riassorbire i miliardi causando una iperinflazione. Possono permettere un simile scenario? Assolutamente no!

David Rockefeller arrives at Bilderberg 2006 - The Bilderberg members began arriving yesterday for their meeting at the Brookstreet Hotel over the next few days. They include: (U.S. banker David Rockefeller, of the famous Rockefeller family and chairman of the Trilateral Commission); Frank McKenna, former New Brunswick premier and ambassador to the U.S.; Jorma Ollila, chairman of Royal Dutch Shell, one of the world's largest energy companies; Queen Beatrix of the Netherlands; former U.S. defence policy adviser Richard Perle and World Bank President James Wolfenson.
David Rockefeller (1913 - ) mentre entra in macchina

L’altra minaccia (alla stabilità economica degli States) - di cui si sono occupati quelli del Bilderberg ­- è rappresentata da Vladimir Putin. L’ex dirigente del Kgb, ha dichiarato intenzioni serie di voler accettare rubli (e non dollari) per petrolio e gas, e per fare questo aprirebbe una nuova borsa petrolifera regionale. 
Seconda borsa per lo scambio petrolifero indipendente!
A differenza dell’Iran però le esportazioni russe rappresentano, pensate, il 15% del totale mondiale…

L’altro nemico pubblico è Hugo Chavez. Il presidente venezuelano ha manifestato posizioni anti-statunitensi e minacciato di chiudere i rubinetti verso l’America. Ma la cosa più pericolosa (per la sua incolumità e la sua poltrona), è stata la proposta, il primo giugno scorso, ai paesi membri dell’OPEC di accettare euro al posto di dollari![3] Il Venezuela infatti sta studiando la fattibilità di servirsi della valuta europea per le transazioni…
Ma vediamo chi sono stati i membri e gli ospiti del meeting di Ottawa, e lo facciamo grazie al ricercatore Alex Jones che è riuscito ad entrare in possesso della lista. I nomi sono tanti, per cui ho pubblicato solamente i più interessanti e che conosciamo bene. 
Ma se volete alla fine c’è la lista completa.

John Elkann (vice presidente FIAT)
Franco Bernabé (Rothschild Italia)
Tommaso Padoa Schioppa (Ministro del Tesoro, Goldman Sachs)
Paolo Scaroni (ENI)
Mario Monti (Presidente Università Commerciale Bocconi, Goldman Sachs)
Giulio Tremonti (ex Ministro del Tesoro)
Richard Perle (Presidente dell’American Enterprise Institute)
Henry Kissinger (Kissinger Associates, uomo di punta dell’establishment)
David Rockefeller (JP Morgan, burattinaio tra i più potenti al mondo)
Ahmad Chalabi (uomo scelto dal Pentagono per governare l’Iraq)

Quindi i soliti nomi italiani: Bernabé, Scaroni, Monti, Padoa Schioppa, addirittura Tremonti e una new-entry, il giovane Elkann. 
Ecco le pagine del fax con l’elenco completo dei membri e ospiti

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[1] Adnkronos International 9 maggio 2006
[2]
Idem
[3] Radio Cina Internazionale, http://it.chinabroadcast.cn/241/2006/06/02/126@56961.htm

 
www.disinformazione.it