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Ora si scopre che la doppia mastectomia non previene il cancro
Mike Adams, tratto da www.effedieffe.com - traduzione per EFFEDIEFFE a cura di Massimo Frulla

Se leggete Natural News avrete notato uno schema fisso: ogni anno le cose che scriviamo vengono immediatamente attaccate... ma nell’arco di 5 anni – ed anche meno – le stesse cose che avevamo ipotizzato sono confermate da scienziati o da autorevoli figure del campo medico!

L’esempio odierno: da anni avevamo messo in guardia sulla truffa della “doppia mastectomia preventiva”, operazione chirurgica pesantemente spinta presso le donne da quei chirurghi che sono i sicuri beneficiari di questo inutile intervento. Ora, una ricerca scientifica condotta presso la University of Michigan Medical School ad Ann Arbor, e guidata dalla ricercatrice Sarah Hawley, ha scoperto che la maggior parte delle donne che si sono sottoposte alla doppia mastectomia sono state convinte a sottoporsi all’intervento dalla paura che hanno provato e non a causa di rischi concreti.

Sono stati esaminate le cartelle di 1.447 donne alle quali era stata fatta diagnosi di tumore al seno (in 1 seno), ed alle quali era stato proposto l’intervento di rimozione chirurgica di entrambi i seni. La ricerca ha evidenziato come solo il 20% di tutte le donne nel campione in esame ha riferito di aver preso fortemente in considerazione la doppia rimozione dei seni.
Un’analoga ma differente ricerca del 2013 aveva scoperto che il 70% delle doppie mastectomie sono ingiustificate dal punto di vista medico e dunque senza alcun senso scientifico.

Il dato veramente interessante di questa ricerca è che le donne che si sono sottoposte al test genetico per il cosiddetto “gene del tumore al seno” erano 10 volte più propense ad accettare la doppia mastectomia indipendentemente dall’esito del test stesso! Per essere chiari: il solo fatto di sottoporsi al test – questo è quanto è emerso – pone le donne in un tale stato di paura che le mette nelle mani delle violente tecniche di vendita usate dai chirurgi (i quali, diciamolo, fanno tanti più soldi quanti più interventi eseguono, indipendentemente dalla loro necessità).

La paura rimane il miglior argomento di vendita per i chirurghi di oncologia

Ho già ripetutamente messo in guardia che i medici che si occupano dei tumori ricorrono d’abitudine alla paura quale tattica di marketing: Questi professionisti sostengono che le loro cliniche ed ospedali affondino le radici nella scienza, mentre la realtà è che le loro campagne di marketing si basano sulla paura. Se la scienza mostra che c’è un rischio allora la chiamano in causa, altrimenti, quando fa comodo loro la buttano fuori dalla finestra e si tuffano sulle tattiche che mettono paura (perché fanno vendere bene!). Gli oncologi sanno benissimo se possono spaventare a morte una donna, e che allora accetterò qualsiasi cosa, indipendentemente da cosa dica il test genetico o dalla mancanza di rischio tumori nella storia della famiglia.

Spiega la Hawley: “Le donne più spaventate erano più disposte ad accettare l’intervento rispetto a quelle più serene”.

I chirughi di oncologia – questo è quanto emerso – sfruttano l’ignoranza in campo medico dei loro pazienti e si augurano che la mancanza di conoscenze specifiche faccia sì che dicano “sì” ad un intervento non necessario e che non riduce minimamente il rischio di tumore, come leggiamo sul DailyNews.
La dottoressa Ann Partridge, del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, spiega che le donne possono fraintendere sui rischi che corrono e sull’urgenza di fare quanto viene loro proposto. Per esempio, una donna potrebbe credere che il pericolo maggiore sia la diffusione del tumore da un seno all’altro, mentre il rischio maggiore è che diffonda in altre parti del corpo. (La Partridge ha collaborato alla stesura dei commenti che accompagnano la ricerca).

Abbandonare totalmente l’etica medica

Ma allora, perché gli oncologi non si rifiutano di operare quando non ci sono prove di rischio evidente? In casi simili un medico con un’etica dovrebbe ovviamente dire di NO, cosa che nella realtà accade di rado.
I chirurghi hanno bisogno di fare interventi chirurgici; perciò, anche quando sanno che dal punto di vista medico non sono necessari, procedono ugualmente!
Dov’è andato a finire il Giuramento di Ippocrate? È stato sostituito dal portafoglio, in nome del quale i chirurghi andranno avanti a mutilare le donne in modo permanente, a causare loro dolori e sofferenze enormi ed a sfigurarle.
Come se non bastasse, gli ordini dei medici approvano in pieno queste pratiche perché portano più soldi all’“industria medica”.

Mike Adams