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Strategia occulta delle
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Farmacovigilanza
In
collaborazione con Xagena e con www.farmaci.net
°° Alteplase
(trombolitico) °° Amiodarone (anti-aritmico) °° Apomorfina (disfunzione erettile) °° Atomoxetina (ADHD) °° Aspirina (anti-infiammatorio) °° Aulin (anti-infiammatore) °° BiDil (farmaco etnico) °° Bupropione (farmaco per smettere di fumare) °° Celebrex (inibitore COX-2) °° Clopidogrel (anti-aggregante piastrinico) °° Ciclofosfamide (chemioterapico) °° Eritropoietina (anti-anemico) °° Fenilpropanolamina (perdita di peso e/o raffreddamento) °° Fluoro (anti-carie) °° Infliximab (artrite e/o morbo di Crohn) °° Isotretinoina (anti-acne) °° Levormeloxifene (anti-osteoporosi) °° Lipobay (anti-colesterolo) °° Lotronex (sindrome intestino irritabile) |
°°
Meloxicam
(anti-infiammatore) °° Nevirapina (anti-virale) °° Ormoni di sintesi °° Paroxetina (anti-depressivo SSRI) °° Paxil (anti-depressivo) °° Pillola (anti-concezionale) °° Propafenone (anti-aritmico) °° Propranolol (anti-stress, anti-trauma) °° Prozac (anti-depressivo SSRI) °° Raloxifene (anti-osteoporosi) °° Rezulin (anti-diabete) °° Rofecoxib (anti-infiammatore) °° Sibutramina (perdita di peso) °° Tamoxifen (anti-cancro) °° Verapamil (anti-cancro) °° Vioxx - Celebrex (contro l'artrite) °° Viramune (Anti-AIDS) °° Zanamivir (anti-influenzale) |
Possibili danni
epatici con Strattera, un farmaco per il trattamento del disturbo da
deficit di attenzione e di iperattività
Eli
Lilly ha comunicato che i pazienti che stanno assumendo Strattera (
Atomoxetina ) dovrebbero dismettere il farmaco qualora compaiano segni
di danno epatico, tra cui ittero.
Lilly è a conoscenza di due casi di gravi danni epatici dopo assunzione
di Strattera.
Questa reazione avversa è tuttavia considerata rara.
Strattera
trova indicazioni nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione
e di iperattività ( ADHD ).
XagenaHeadlines2004
MHRA:
rari ma gravi disturbi epatici con Atomoxetina, un farmaco per il
trattamento dell’ADHD
L’inglese
MHRA (Medicines and
Healthcare products Regulatory Agency ) ha
emesso un warning ( avvertenza ) riguardo al rischio di rari ma gravi
disturbi epatici con Atomoxetina ( Strattera ), un farmaco per il
trattamento del disordine da deficit di attenzione ed iperattività (
ADHD ).
Il rischio è stimato essere al di sotto di 1:50.000 pazienti
trattati.
Strattera è stata commercializzata in Gran Bretagna dal luglio 2004,
ed è stata autorizzata nel novembre 2002 negli Stati Uniti.
Il farmaco viene impiegato nei bambini di 6 anni e più,
e negli adolescenti come parte di un programma di trattamento
dell’ADHD.
A livello internazionale sono stati segnalati 41 casi di disturbi
epatici, tra cui 2 casi di grave epatite, forma acuta, con
significativo aumento dei livelli degli enzimi epatici ( fino a 40
volte il limite normale superiore ) e di bilirubina ( fino a 12 volte
).
In alcuni casi si osserva un peggioramento della funzionalità
epatica, anche dopo sospensione del farmaco.
Non sembra che alla base della tossicità del farmaco ci sia una
relazione dose-effetto.
Non è stata neppure osservata una relazione temporale.
La grave reazione avversa si può anche presentare dopo alcuni mesi di
trattamento.
In Gran Bretagna sono stati segnalati 67 casi di reazioni avverse
dovute all’Atomoxetina, comprendenti 3 casi epatici ( 1 caso di
epatite, ittero, ed elevati livelli di bilirubina ). L’MHRA
raccomanda di:
-
monitorare la funzionalità epatica nei soggetti trattati con
il farmaco;<br>
-
sospendere il farmaco in presenza di ittero o di dati di
laboratorio indicanti danno epatico.
Fonte: MHRA, 2005
www.xagena.it
La
terapia ormonale sostitutiva è associata ad insorgenza di ictus
Una meta-analisi ha valutato il rischio di ictus, susseguente alla
terapia di sostituzione ormonale.
Sono stati individuati 28 studi clinici che hanno coinvolto 39.769
soggetti.
La terapia ormonale sostitutiva è risultata associata ad un
significativo aumento del rischio di ictus totale ( odds ratio, OR: 1,29
), ictus non fatale ( OR = 1,23 ), ictus fatale o ictus associato a
disabilità ( OR = 1,56 ), ictus ischemico ( OR = 1,29 ).
Non è stata invece osservata una correlazione tra terapia ormonale
sostitutiva ed ictus emorragico o TIA ( attacco ischemico transitorio ).
Gli Autori della meta-analisi hanno concluso che la terapia di
sostituzione ormonale è associata ad un aumentato rischio di ictus,
particolarmente di tipo ischemico.
Nelle donne già colpite da ictus, l’assunzione della terapia
sostitutiva sembra peggiorare l’outcome ( prognosi ).
la terapia di sostituzione ormonale non può essere raccomandata nella
prevenzione primaria o secondaria dell’ictus.
Fonte:
British Medical Journal, 2005
XagenaHeadlines2005
Aumento del rischio di
infarto miocardico con Celebrex
Uno studio clinico, sponsorizzato dal National Cancer Institute, è
stato interrotto dopo che i pazienti che stavano assumendo Celecoxib (Celebrex)
hanno presentato un rischio 2 volte maggiore di infarto miocardico,
rispetto a coloro che assumevano placebo.
Il Celebrex è un inibitore COX-2,
che presenta un meccanismo d’azione simile a quello del Vioxx (
Rofecoxib ).
Lo studio clinico stava valutando
il Celecoxib nella prevenzione degli adenomi del colon-retto.
L’antinfiammatorio era
somministrato ai dosaggi di 400-800 mg.
Questi risultati sembrano
confermare l’ipotesi che il rischio cardiovascolare sia un effetto di
classe, cioè sia dovuto al meccanismo d’azione di questi farmaci.
Sarebbero, pertanto, coinvolti tutti gli inibitori COX-2: Etoricoxib (Arcoxia),
Valdecoxib (Bextra), Celecoxib (Celebrex), Rofecoxib (Vioxx).
Il 30 settembre Merck & Co ha
ritirato dal commercio il Vioxx, a causa dei gravi effetti indesiderati
cardiovascolari.
Recentemente Pfizer ha comunicato
che il proprio antinfiammatorio Valdecoxib ( Bextra ) è associato ad un
aumento del rischio di coaguli ematici, infarto miocardico, ed ictus,
nei pazienti sottoposti ad intervento di bypass coronarico.
www.xagena.it
NIH ha nascosto la
tossicità del farmaco anti-AIDS
I Responsabili del National Institute of Allergy
and Infectious Diseases ( NIAID ) erano a conoscenza della tossicità
del Viramune ( Nevirapina ) ma avrebbero nascosto i dati al Governo USA.
Il Viramune è un farmaco impiegato nel trattamento dell'AIDS,
commercializzato dalla società tedesca Boehringer Ingelheim.
Negli studi eseguiti in Uganda 14 donne a cui era stato dato il farmaco
sarebbero morte, e sarebbero stati osservati in gran numero effetti
indesiderati.
Ma questi dati sarebbero stati tenuti nascosti.
Il Responsabile del Senate Finance Committee ha chiesto al Dipartimento
della Giustizia americano di indagare sul comportamento dei National
Institutes of Health.
www.xagena.it
ALERT - Sospesi gli studi clinici
che valutavano l’Eritropoietina nel trattamento dell’anemia
nei pazienti con tumore , sottoposti a chemioterapia o a
radioterapia. Johnson & Johnson ha
sospeso gli studi clinici che stavano valutando l’impiego
dell’Eritropietina (Procrit) nel trattamento dell’anemia dei
pazienti con tumore , sottoposti a chemioterapia o a radioterapia.
E’ stato osservato nei pazienti trattati con Eritropoietina
un’alta incidenza di formazione di trombi. (Xagena 2003)
Fonte: "The New York Times", November 27 2003 - Link :
www.xagena.it
La Nevirapina ( Viramune ) è un NNRTI ( non-nucleoside
reverse transcriptase inhibitor ) , che trova impiego nel ridurre
il carico virale nell'infezione da HIV.
I principali effetti indesiderati prodotti dalla Nevirapina sono :
epatotossicità , sintomi gastrointestinali e reazioni
dermatologiche.
Ricercatori dell'Hammersmith Hospital e del Paterson Centre for
Mental Health di Londra hanno riferito di 3 casi di pazienti con
infezione da HIV, senza storia di malattia mentale, che dopo aver
assunto Nevirapina hanno manifestato complicanze
neuropsichiatriche.
Un uomo di 35 anni, dopo una terapia di 2 settimane con Nevirapina,
ha manifestato uno stato depressivo ed ha interrotto l'attività
lavorativa a causa di disturbi cognitivi e perdita di coscienza.
Ricoverato in ospedale per un'overdose di Nevirapina , il
trattamento con l'antivirale è stato sospeso. Cinque giorni più
tardi l'uomo ha tentato il suicidio. Poiché ciò, in un primo
tempo, non è stato correlato all'impiego della Nevirapina , il
trattamento farmacologico è stato ripristinato. Dopo un periodo
di 2 settimane in cui il paziente risultava lucido , sono comparse
allucinazioni visive ed altri disturbi neuropsichiatrici. La
Nevirapina è stata sospesa e nell'arco di 3 settimane il paziente
è diventato asintomatico.
Una donna di 36 anni, dopo aver assunto per 2 settimane la
Nevirapina , ha manifestato idee persecutorie e ideazioni
suicidarie.
Una donna di 42 anni ha sviluppato anch'essa idee persecutorie e
depressione dopo 10 giorni di terapia con Nevirapina. ( Xagena )
Wise MEJ et al , BMJ 2002 ; 324: 879
Aggiornamento
sulla Neviparina:
IDS
: l’MCC ha messo in discussione l’efficacia della Nevirapina nel
ridurre la trasmissione verticale (da madre a figlio) dell’infezione
da HIV-1
Il South African Medicines Control Council ( MCC ) ha messo in dubbio le
conclusioni dello studio HIVNET 012.
Questo studio clinico (Lancet 1999) aveva confrontato la sicurezza e
l’efficacia di un breve ciclo di trattamento con Nevirapina (Viramune)
e con Zidovudina (Retrovir) durante il parto e nelle prime
settimane di vita del neonato.
La Nevirapina aveva mostrato di ridurre il rischio di trasmissione
dell’infezione da HIV-1 di circa il 50%.
L’MCC ha invitato la società produttrice del Viramune, Boehringer
Ingelheim a fornire entro 90 giorni altri dati di efficacia e sicurezza,
pena il ritiro dell’autorizzazione alla vendita del prodotto.
Il provvedimento del South African Medicines Control Council ha preso
avvio dal riesame dello studio HIVNET 012, promosso negli Stati Uniti
dai National Institutes of Health, dopo che l’FDA aveva respinto la
nuova indicazione per la Nevirapina: “trasmissione verticale
dell’infezione da HIV-1. ( Xagena 2003 )
Fonte
: Lancet , 9 August 2003
www.xagena.it
Il dibattito riguardo alla
possibile relazione tra assunzione di farmaci calcioantagonisti ed
insorgenza di cancro, è ancora aperto.
I Ricercatori del Department of Pharmacoepidemiology &
Pharmacotherapy dell’Utrecht Institute for Pharmaceutical
Sciences in Olanda hanno analizzato i dati dello Studio Rotterdam
, uno studio prospettico di coorte.
Allo studio avevano preso parte 3.204 persone anziane ,di 71 anni
ed oltre.
Il rischio relativo di insorgenza di tumore nei pazienti che
facevano uso di calcioantagonisti è stato di 1,4 ( 1,2 dopo
aggiustamento ).
Il Verapamil è risultato significativamente associato allo
sviluppo di cancro con un rischio relativo di 2,1 ( 2,0 dopo
aggiustamento ) , mentre nessuna associazione è stata trovata con
altri calcioantagonisti ( Diltiazem , Nifedipina ).
Altri farmaci antipertensivi ( beta-bloccanti , diuretici , ACE
inibitori ) non sono risultati associati a neoplasie.
Sulla base di questi dati , il Verapamil sembra associato ad un
aumento del rischio di tumore. ( Xagena 2003 )
Beiderbeck-Noll AB et al , Eur J Cancer 2003; 39: 98-105
www.cardiologia.net
L'Isotretinoina ( Accutane,
Roaccutan ) può causare depressione, psicosi e raramente
ideazione suicidaria, tentativi di suicidio e suicidio.
Nessun meccanismo è stato finora individuato per spiegare
l'insorgenza di disturbi psichiatrici con l'Isotretinoina. Inoltre
l'Isotretinoina può essere associata alla comparsa di pseudotumor
cerebri (ipertensione intracranica benigna). In alcuni casi la
comparsa di psudotumor cerebri è stata osservata quando l'Isotretinoina
era associata alla tetracicline.
I segni ed i sintomi precoci di insorgenza di pseudotumor cerebri
comprendono: papilledema, cefalea, nausea, vomito e disturbi
visivi.
La somministrazione di Isotretinoina al comparire di questi
effetti indesiderati dovrebbe essere sospesa immediatamente. (
Xagena )
Fonte FDA 2002
LONDRA (CNN) -- Sono 52, nel mondo, le persone
morte dopo aver preso il farmaco anti-colestereolo Lipobay. Il bilancio
è stato fornito dalla casa farmaceutica produttrice, il colosso tedesco
Bayer, che nei giorni scorsi aveva ordinato il ritiro dal mercato del
preparato.
Finora il conto delle persone decedute in seguito all'assunzione del
Lipobay sembrava essere più basso: secondo quanto denunciato da fonti
sanitarie i morti erano 31 negli Stati Uniti, tre in Spagna, sei in
Germania e uno in Francia. In tutto 41.
Nonostante le gravi difficoltà legate al ritiro del medicinale,
commercializzato anche con il nome di Baycol, l'amministratore delegato
Manfred Schneider ha negato che la casa farmaceutica abbia bisogno
"di un salvataggio".
Schneider ha detto che due grandi gruppi hanno già mostrato interessa
nell'acquisto della divisione farmaceutica. La vendita, ha aggiunto, è
un'opzione possibile, ma non quella preferita dall'azienda.
Il farmaco anti-colesterolo a base di cerivastatin era stato ritirato
dal mercato mercoledì scorso quando erano emerse prove che il
medicinale provocava il deterioramento dei tessuti muscolari, una
condizione nota come rabdomiolisi, che causa forti dolori e può
provocare blocchi renali e che aveva già provocato la morte di 40
persone.
La decisione aveva provocato un crollo delle azioni della Bayer che, in
un solo giorno, avevano perso il 18 per cento del loro valore.
"Il responsabile della divisione farmaci della Bayer, David
Ebsworth, ha però sottolineato che è difficile, in questo momento,
avere certezze sul rapporto di causalità tra l'assunzione del farmaco e
i decessi. "Non è facile - ha detto - trovare un legame
causa-effetto certo".
In seguito al ritiro Lipobay, la casa farmaceutica tedesca prevede una
riduzione dell'utile di esercizio a tre miliardi di euro, l'equivalente
di poco meno di 6.000 miliardi di lire (inizialmente la previsione per
il 2001 era di 3,4 miliardi di euro).
L'amministratore delegato ha comunque precisato che in qualsiasi caso
"l'esistenza della Bayer" non è in discussione".
"Le nostre vendite di quest'anno aumenteranno anche senza il Baycol"
ha aggiunto, avvertendo comunque gli azionisti che la società
quest'anno sarà costretta a ridurre i dividendi.
C'è una forte pressione sulla società perché separi le attività nel
settore chimico da quelle nel settore farmaceutico, o perché trovi un
partner per quest'ultimo, in modo da riuscire a competere con colossi
del calibro della britannica GlaxoSmithKline o della statunitense Pfizer.
Tratto da http://www.cnnitalia.it/2001/ECONOMIA/08/13/bayer/index.html
Lo scandalo del farmaco anticolesterolo della
Bayer, il Lipobay, imputato della morte di 52 persone in tutto il mondo,
sembra assumere anche i contorni di un giallo finanziario internazionale
con tanto di complotto da parte delle multinazionali concorrenti ai
danni del colosso tedesco di Leverkusen, con l'obiettivo segreto di
acquistarlo a poco prezzo. Questa la tesi sostenuta ieri dal quotidiano
tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. L'inchiesta, redatta dal
giornalista Udo Ulfkotte, suggerisce un intrigo industriale con al
centro la Pfizer americana (uno dei tre potenziali acquirenti della
Bayer, insieme alla britannica GlaxoSmithKline e all'anglo-svedese
Astra-Zeneca) che produce il farmaco leader al mondo nella cura del
colesterolo, il Lipitor che fattura 5 miliardi di dollari contro i 570
milioni di Lipobay. Sempre la Pfizer è produttrice del Viagra, la
famosa pillola contro l'impotenza dalle molte controindicazioni. Ebbene,
proprio la Bayer contava di lanciare a breve sul mercato una pillola
concorrente del Viagra, la Vardenafil, che promette di avere molti meno
effetti collaterali della rivale Usa. Il giornale tedesco richiama
l'attenzione sul fatto che la Pfizer sia riuscita finora, nonostante le
centinaia di morti (sarebbero 983), a impedire il ritiro dal mercato del
Viagra e che nessun avvocato di fama internazionale le abbia intentato
cause collettive per risarcimenti. Contro la Bayer, a seguito dello
scandalo Lipobay ritirato dal mercato dalla casa l'8 agosto, è in
arrivo invece una pioggia di denunce. E i legali che seguiranno le cause
sono il top del mercato: l'americano Edward Fagan e il tedesco Michael
Witti, che si sono guadagnati fama e onore seguendo le cause collettive
degli ex lavoratori forzati durante il nazismo.
Tratto da http://www.quibrescia.it/cronaca.htm
Il Prozac, il Paxil, il Luvox e lo Zoloft sono
farmaci etichettati come SSRI (inibitori selettivi risollevamento della
serotonina) e che cercano di alleviare la depressione modificando i
livelli cerebrali di una sostanza naturale, la serotonina. Il Prozac è
l'arcinoto depressivo della Eli Lilly che è stato messo in relazione ad
azioni di suicidio e omicidio.
Il Dott. Joseph Tarantolo, psichiatra che esercita nel settore privato a
Washington DC, e presidente della sezione della American Society of
Psychoanalytic Psysicians di quella città, afferma: "... tutti gli
SSRI inibiscono le sensazioni del paziente. Costui viene meno empatico,
del tipo "non m'importa granché", il che significa "per
me è più facile farti del male"..
Il Dott. Peter Breggin, eminente psichiatra e divulgatore, nella
rubrica del giornale di Arianna Huffington del 9 luglio 1998, afferma:
"non ho dubbi che il Prozac possa causare o contribuire a violenza
e suicidi, casi di cui sono stato testimone più volte; in una recente
sperimentazione clinica, il 6% dei bambini sono diventati psicotici a
causa del Prozac, e la psicosi maniacale può condurre a comportamenti
maniacali".
Dal libro Prozac and Other Psychiatric Drugs di Lewis A. Opler:
Quelli che seguono sono elencati come effetti collaterali del Prozac:
apatia, allucinazioni, ostilità, idee irrazionali, reazioni paranoiche,
comportamento antisociale, isteria e pensieri suicidi.
L'effetto di questi farmaci - che alterano l'afflusso del
neurotrasmettitore del cervello, la serotonina - viene spacciato da
alcuni come una potenziale cura per comportamenti violenti. L'unico
problema è che non esiste alcuna prova riconosciuta che la serotonina
sia un fattore che scatena la violenza.
Il Prozac ebbe vita dura sulla stampa; il 7 febbraio 1991, un articolo
di Amy Marcus apparso sul Wall Street Journal aveva come titolo
"processi per omicidio introducono la difesa del Prozac".
Marcus ha scritto: "una valanga di processi per omicidio in cui gli
imputati affermano di esseri diventati violenti quando assumevano
l'antidepressivo Prozac stanno ora presentando una serie di problemi
alla casa produttrice, la Eli Lilly & Co".
Nel libro Toxic Psychiatry, pietra miliare del genere, il Dott.
Breggin menziona che The Donahue Show (28 febbraio 1991)
"riunì un gruppo di persone le quali erano diventate
incontrollabilmente autolesioniste e omicide dopo aver assunto il Prozac,
e la clamorosa risposta di audience e di telefonate confermò il
problema".
Non solo ma Breggin cita un inquietante studio di Teicher tratto dal American
Journal of Psychiatry (147:207-210), che riferisce di "..sei
pazienti depressi, precedentemente liberi da qualsiasi recente progetto
suicida, i quali hanno sviluppato ossessioni suicide intense e violente
dopo 2-7 settimane di trattamento con fluoxetina (Prozac). Le ossessioni
suicide sono durate da tre settimane a tre mesi dopo il termine del
trattamento.
Tratto da Nexus New Times ed. italiana n°26 anno
2000
Il Prozac viene accusato di trasformare gente sana e
tranquilla in persone violente. Nella prima
sperimentazione il dr. David Healy Direttore del Dipartimento di Medicina
Psicologica del Galles del Nord ha somministrato il Prozac ad un gruppo di
volontari adulti e mentalmente sani, trovando che persino il loro
comportamento è stato influenzato. "Possiamo trasformare dei volontari
sani in persone bellicose, paurose, tendenti al suicidio e persino
pericolose per gli altri", ha detto.
Negli Stati Uniti le sparatorie nelle scuole sono state collegate al numero
di bambini cui è stato somministrato il Prozac ed altri antidepressivi. I
medici qui stanno prescrivendo Prozac e Ritalin ad un numero sempre maggiore
di bambini. Nel 1995, oltre 150.000 bambini - proprio nella fascia d'età
tra i due e i quattro anni - sono stati trattati con farmaci simili al
Prozac.
Tratto da Guardian Weekly 2-8 MARZO 2000, e The
Observer 12 marzo 2000
PROZAC
NELL'ACQUA DI RUBINETTO A LONDRA
La notizia ha veramente dell’incredibile: a Londra, dai rubinetti
scende acqua al Prozac!».
Questa
denuncia, pubblicata dal giornale «The Observer», parte
dall’agenzia che si occupa della protezione ambientale: nel corso di
normali ispezioni, il «Drinking Water Inspectorate» (Dwi) ha
infatti inaspettatamente trovato tracce di Prozac® nell’acqua
potabile.
INFLIXIMAB
(artrite e morbo di Crohn)
SIBUTRAMINA
(perdita di peso)
La Sibutramina, nota anche con i nomi commerciali di Meridia e Reductil, è
un inibitore del reuptake della serotonina e della norepinefrina.
Trova indicazione nel trattamento dei pazienti con iniziali indici di
massa corporea superiore o uguale a 30 kg/m2 e superiore o uguale a 27
kg/m2 in presenza di altri fattori di rischio, come il diabete,
dislipidemia.
La Sibutramina permette di ridurre il peso corporeo del 5-10% dopo 1
anno di terapia.
Tuttavia il farmaco non è privo di effetti indesiderati. Dopo impiego
della Sibutramina sono stati segnalati: disturbi ansiosi, costipazione,
vertigini, secchezza delle fauci, insonnia , irritabilità, rinite,
cefalea.
Lo studio multicentrico STROM ( Sibutramine Trial of
Obesity Reduction and Maintanance)
Nello studio STROM , pubblicato su The Lancet ( James WP et al, Lancet
2000; 356: 2119-2125), 605 pazienti con indice di peso corporeo ( BMI)
compreso tra i 30 ed i 45 kg/m2 sono stati trattati con Sibutramina (10
mg/die) e dieta ipocalorica per un periodo di 6 mesi. I pazienti obesi
che riuscivano a perdere il 5% o più del loro peso venivano
randomizzati a ricevere per 18 mesi Sibutramina ( 10 mg/die, aumentabile
fino a 20 mg/die) o placebo.
Il principale effetto indesiderato, che ha provocato la maggior parte
delle interruzioni dello studio, nei pazienti con Sibutramina è stato
l’ipertensione.
La
Sibutramina non deve essere somministrata nelle donne in gravidanza o
che allattano.
Il farmaco non deve essere usato nei soggetti con anoressia nervosa,
aritmie cardiache, insufficienza cardiaca congestizia, storia di
coronaropatia, storia di ipertensione polmonare, storia di ictus.
Le controindicazioni sono estese anche
storia di malattia della colecisti, ipertensione. disfunzione
epatica, glaucoma ad angolo stretto, storia di convulsioni.
La Sibutramina non può inoltre essere somministrata contemporaneamente
al Litio, agli Inibitori della MAO, agli Inibitori del reuptake della
serotonina ( SSRI), al Triptofano.
La Sibutramina può scatenare
la sindrome della serotonina, che può risultare anche fatale.
I sintomi della sindrome della serotonina sono: eccitamento, ipomania,
perdita della coscienza, confusione, disorientamento, ansietà,
disartria, ipertermia, dilatazione pupilare, diaforesi.
Tratto
da: www.farmaci.net
ROFECOXIB
(anti-infiammatorio)
Rofecoxib
( Vioxx) è un farmaco anti-infiammatorio non-steroideo che agisce
selettivamente sull’enzima Cox-2.
Fino a luglio 2000 l’Agenzia di Controllo sui Farmaci inglese ha
ricevuto un totale di 1120 report di effetti indesiderati attribuiti al
Rofecoxib.
Gli
effetti a livello gastroenterico rappresentano circa la metà di questi
( 554), dei quali la maggioranza ( 84%) era nausea, dispepsia, diarrea,
e dolori addominali.
Inoltre
ci sono stati 68 report ( 12%) di perforazioni, ulcerazioni, emorragie
del tratto gastrointestinale superiore e si sono avuti 5 morti.
La maggioranza dei pazienti che hanno presentato gravi effetti
gastroenterici avevano un’età uguale o superiore a 65 anni.
Il Rofecoxib è controindicato nei pazienti con ulcera peptica attiva a
sanguinamento gastroenterico.
Sono
giunti 177 report di sospette reazioni avverse a livello
cardiovascolare.
I
principali effetti sono stati: edema ( 101 report), ipertensione ( 31
report) e palpitazione ( 19 report).Ci sono stati 15 report di
insufficienza cardiaca, o insufficienza cardiaca aggravata, 3 di quali
hanno avuto esito fatale.
L’infarto miocardico si è presentato in 9 pazienti, di cui 3 mortali.
Nella maggioranza dei casi segnalati, il paziente presentava fattori di
rischio per malattia cardiovascolare.
Il Rofecoxib è controindicato nei pazienti con insufficienza cardiaca
congestizia grave e particolare attenzione deve essere posta ai pazienti
con storia di insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra,
o ipertensione ed in pre-esistenza di edema.
Sono
state riportate anche reazioni psichiatriche: depressione ( 28 report),
confusione ( 14 report) ed allucinazioni ( 11 report).
Altri report riguardano: angioedemi ( 35 report), broncospamo o
esacebazione d’asma ( 25 report), insufficienza renale ( 16 report),
alterata funzionalità epatica ( 12 report) e rash.
Committee on Safety Medicines / Medicines Control
Agency ( MCA), UK
L’FDA
ha ricevuto la segnalazione di 7 casi di meningite asettica dopo
trattamento con Rofecoxib ( Vioxx ).
In 5 casi l’infezione si è sviluppata dopo pochi giorni
dall’assunzione del farmaco e si è presentata con: febbre,
cefalea, stato confusionale, rigidità nucale, fotosensibilità.
I sintomi sono cessati all’interruzione del trattamento.
I pazienti d’età compresa tra i 16 ed i 67 anni, stavano
assumendo dosaggi di Rofecoxib che variavano da 12,5 mg a 50 mg.
Il Rofecoxib ( Vioxx , Arofexx , Coxx ) è un farmaco
anti-infiammatorio, inibitore selettivo della cicloossigenasi 2 (
Cox-2), indicato nell’osteoartrite, ed ora approvato in Usa
anche per l’artrite reumatoide.
La meningite asettica dopo Rofecoxib sarebbe da ascrivere ad
un’ipersensibilità nei confronti del prodotto.
Bonnel
RA et al, Arch Intern Med 2002; 162: 713-715
Tratto
da www.farmaci.net
PAROXETINA
(antidepressivo SSRI)
Gli
inibitori del reuptake delal serotonina ( SSRI) sono un gruppo di
farmaci antidepressivi.
Al Committee on Safety of Medicines
( CSM) inglese sono giunti 1625 report attraverso la Yellow Card
i report di effetti indesiderati da
sospensione degli SSRI.
Già dal 1993 l’Autorità Sanitaria inglese aveva messo in guardia
dagli effetti indesiderati provocati dalla sospensione della Paroxetina,
un SSRI.
La Paroxetina è stata associata al più ampio numero di report
spontanei di reazioni avverse.
Nella maggioranza dei casi i sintomi si presentano entro 3 giorni
dall’interruzione della terapia.
I più comuni sintomi: vertigini, cefalea, nausea, e parestesia.
Inoltre il CSM inglese ha ripreso in considerazione la possibile
associazione tra SSRI e comportamento suicida, anche se finora non
risultano studi che hanno dimostrato questa correlazione.
Committee on Safety Medicines / Medicines Control
Agency ( MCA), UK
Keywords:
SSRI, inibitori selettivi del reuptake della serotonina, Paroxetina
Tratto
da : www.farmaci.net
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PAROXETINA VIETATA AI MINORI DI 18 ANNI
Gran Bretagna: l’MHRA
ha raccomandato ai medici di non prescrivere l’antidepressivo
Paroxetina ai pazienti pediatrici di età inferiore ai 18 anni
L’MHRA (Medicines and Healthcare products
Regulatory Agency) ha raccomandato ai medici di non prescrivere
l’antidepressivo Paroxetina (Paxil, Seroxat) ai pazienti con
depressione maggiore e con età inferiore ai 18 anni.
La decisione è stata presa dopo le segnalazioni di un aumento del
comportamento suicidarlo dopo assunzione della Paroxetina.
Attualmente in Gran Bretagna circa 7.000 pazienti in età pediatrica
stanno assumendo la Paroxetina.
Erano diversi mesi che la GlaxoSmithKline, società farmaceutica che ha
sviluppato la Paroxetina, ha cercato di difendere il proprio farmaco
dalle accuse lanciate da alcuni gruppi di pazienti, che avevano chiesto
il ritiro dal commercio della Paroxetina a causa dei gravi effetti
indesiderati.
La GlaxoSmithKline ha comunicato che negli studi clinici eseguiti su più
di 1.000 pazienti pediatrici , e trattati con la Paroxetina , nessun
caso di suicidio è stato riscontrato. E’ stata invece osservata nei
pazienti trattati con Paroxetina una maggiore ideazione suicidaria, e
tentativi di suicidio tra gli adolescenti.
La GlaxoSmithKline ha anche fatto osservare che in Gran Bretagna nessun
farmaco antidepressivo è stato autorizzato nel trattamento della
depressione maggiore nei pazienti in età pediatrica , e la stessa
azienda non ha mai raccomandato l’uso di Seroxat nei bambini e
negli adolescenti.
Fonte : MHRA / GSK.com
(Xagena
2003)
CLOPIDOGREL
(antiaggregante piastrinico)
Il
Clopidogrel, un antiaggregante piastrinico, meglio conosciuto con il
nome commerciale di Plavix,
è un derivato della Ticlopidina.
Il meccanismo d’azione delle due tienopiridine ( Clopidogrel e
Ticlopidina) è lo stesso.
Agiscono bloccando i recettori ADP, prevenendo il legame del fibrinogeno
al sito recettoriale.
In realtà ben presto sono comparsi
gravi effetti indesiderati con questo nuovo farmaco.
Sulla prestigiosa rivista ,The New England Journal Medicine ( Bennet CL
et al, N Engl J Med 2000; 342: 1773-1777), è comparso un allarmante
report su un grave , anche se raro , effetto indesiderato causato dal
Clopidogrel : insorgenza di porpora trombotica trombocitopenica
dopo solo 14 giorni dall’assunzione del farmaco.
Gli 11 soggetti che hanno manifestato
questa grave reazione avverse sono stati sottoposti a plasmaferesi, ma
un paziente è morto.
Negli studi di fase III,
preliminari all’entrata in commercio del Clopidogrel
, non erano mai stati segnalati
effetti indesiderati gravi con questo antiaggregante piastrinico.
Dopo il report
del New England Journal Medicine sono emersi altri casi di porpora
trombotica trombocitopenica.
Inoltre sono stati segnalati casi
di anemia aplastica ( Meyer B et al, Lancet 2001: 357: 1446-1447) e di
anemia aplastica con esito fatale ( Trivier JM et al, Lancet 2001; 357:
446) e di pancitopenia ( Andres E et al, Arch Intern Med 2001; 161:
125).
Questi report contrastano anche con le conclusioni dello studio CAPRIE (
Clopidogrel versus Aspirin in Patients at Risk of Ischaemic Events), che
hanno mostrato un buon profilo di sicurezza del
Clopidogrel.
Lo studio CAPRIE ha confrontato il Clopidogrel ( 75 m/die) con
l’Aspirina ( 325 mg/die) in 19.185 pazienti con aterosclerosi
sintomatica.
La
trombocitopenia è risultata identica nei due gruppi di trattamento. (
Hearker LA et al, Drug Saf 1999; 21: 325-335).
E’
stato recentemente segnalato un caso di emorragia alveolare in un
paziente di 56 anni, che assumeva il Clopidogrel, nel corso di un
intervento di sostituzione di uno stent coronarico ( J Invasive Cardiol
2001 ;13 : 535-537).
Sulla
base di queste segnalazioni si potrebbe ipotizzare che alcuni pazienti ,
che assumono il Clopidogrel, potrebbero essere a maggior rischio di
gravi eventi avversi rispetto ad altri, ma ad oggi non è possibile
identificare questi pazienti.
Carlo
Franzini
Medicina-Online.net www.medicina-online.net
Farmacologia.net www.farmacologia.net
Tratto
da : www.farmaci.net
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Maggiore
incidenza di mortalità con il Clopidogrel rispetto alla Ticlopidina nei
pazienti sottoposti ad impianto di stent coronarico
I Ricercatori dell’ Herz-Zentrum di Bad
Krozingen in Germania e dell’University Hospital di Basilea in Svizzera hanno
confrontato il trattamento con Clopidogrel ( Iscover , Plavix ) rispetto
al trattamento con Ticlopidina dopo un impianto di stent, relativamente
all’incidenza di mortalità cardiovascolare.
Dopo un impianto di stent coronarico, eseguito con successo, 700 pazienti con
899 lesioni, sono stati assegnati in modo random a ricevere un ciclo di 4
settimane di Ticlopidina 500mg ( n=345 ) o di Clopidogrel 75mg ( n=355 ), oltre
all’Aspirina ( 100mg ).
Il periodo di osservazione ( follow-up ) è stato di 28 mesi.
L’end point primario era rappresentato dalla morte cardiovascolare.
Otto pazienti trattati con Ticlopidina e 26 con Clopidogrel sono morti per cause
cardiache ( hazard ratio 0,30; p=0.003 ).
La Ticlopidina ha ridotto il rischio di morte cardiovascolare del 63% rispetto
al Clopidogrel.
L’end point combinato ( morte cardiovascolare o infarto miocardico non fatale
) è stato raggiunto in 19 pazienti trattati con la Ticlopidina contro i 40
pazienti trattati con Clopidogrel ( hazard radio: 0,45; p=0.005 ).
I pazienti sottoposti ad impianto di stent coronarico, e trattati con il
Clopidogrel hanno presentato una maggiore mortalità rispetto a quelli trattati
con la Ticlopidina.
Secondo gli Autori, i dati di questo studio dovrebbero far riflettere
sull’attuale pratica di sostituire la Ticlopidina con il Clopidogrel. ( Xagena
2003 )
Mueller C et al, J Am Coll Cardiol 2003; 41:969-973
Tratto da : www.cardiologia.net
www.cuore.net
CICLOFOSFAMIDE
(chemioterapia)
La
Ciclofosfamide è un farmaco alchilante utilizzato nella chemioteapia
antitumorale.
Uno studio pubblicato su Cancer ha dimostrato che la Ciclofosfamide,
soprattutto ad alto dosaggio, produce infertilità tra i pazienti a cui
è stata somministrata. Infertilità che si protrae nel tempo.
Nello studio sono stati analizzati 17 uomini di età compresa tra i 16
ed i 34 anni che da bambini erano stati affetti da diversi tipi di
sarcoma ed erano stati trattati con farmaci alchilanti.
Il 60% di queste persone presentava a distanza una mancata produzione di
spermatozoi; il 29% presentava
una produzione ridotta. ( Xagena 2001)
Keywords: Ciclofosfamide, chemioterapia antitumorale, farmaci alchilanti,
infertilità
Tratto
da : www.farmaci.net
Studi
clinici hanno dimostrato un’incidenza di tossicità polmonare del
5-10% con alti dosaggi di Amiodarone (superiori a 400 mg/die).
Un’incidenza minore ( 1,6%) è stata riportata in uno studio che ha
coinvolto 3.439 pazienti , che ricevevano dosi di Amiodarone di 400 mg o
meno.
Prima di iniziare ad assumere l’Amiodarone dovrebbe essere eseguito un
test di funzionalità polmonare ed una radiografia del torace.
Le
anomalie radiografiche della tossicità polmonare può anche precedere
la tossicità clinica. (
Xagena 2001)
Sunderji R et al, Can J Cardiol
2000; 16: 1435-1440
Keywords:
Amiodarone, tossicità polmonare, radiografia al torace, test di
funzionalità polmonare
Tratto
da: www.farmaci.net
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AMIODARONE E TOSSICITA' POLMONARE
L’ADRAC,
l’Agenzia di Farmacovigilanza australiana, ha ricevuto diversi report
di sospette reazioni avverse associate all’impiego dell’ Amiodarone
( in Italia : Cordarone , Amiodar ).
Nel 2000 sono pervenute all’Agenzia 61 segnalazioni, e nel 2001 74,
con 5 eventi fatali.
A partire dal 1981 l’ADRAC ha ricevuto 31 report di eventi fatali
associati all’Amiodarone, 17 morti avevano una causa polmonare : 8
fibrosi polmonari, 5 infiltrazioni polmonari, 2 polmoniti , 1 effusione
pleurica ed 1 insufficienza respiratoria.
Un caso esemplificativo di tossicità
polmonare da Amiodarone è quello di
un uomo di 84 anni con storia di cardiopatia ischemica, e stenosi
aortica e mitralica, a cui era stato impiantato un pacemaker, e che
assumeva da 6 mesi Amiodarone, per controllare una tachiaritmia.
L’uomo ha presentato una progressiva dispnea. L’analisi alla
tomografia computerizzata ha evidenziato una fibrosi polmonare.
L’Amiodarone è stato sospeso, ma nonostante il trattamento con
corticosteroidi il paziente è morto.
La tossicità polmonare con l’Amiodarone può presentarsi rapidamente.
Qualora si dovesse instaurare una terapia con Amiodarone, sarebbe utile
utilizzare i dosaggi minimi efficaci.
I pazienti dovrebbero comunicare al proprio medico la comparsa di
dispnea e di tosse non produttiva.
L’Amiodarone può inoltre causare altri effetti tossici, tra cui l’epatossicità
( cirrosi, insufficienza epatica ), effetti a livello
cardiovascolari ( bradicardia ), reazioni cutanee
( fotosensibilità ), neurotossicità ( atassia, neuropatia
periferica ), così come depositi corneali, ipertiroidismo ed
ipotiroidismo.
L’Amiodarone non dovrebbe essere impiegato nei soggetti ad alto
rischio di sviluppare tossicità polmonare e la comparsa di dispnea e
tosse dovrebbe richiedere un attento esame.
FENILPROPANOLAMINA
(perdita di peso e/o raffreddamento)
L’FDA
, nel mese di novembre 2000, ha preso la decisione di non autorizzare la
vendita di prodotti contenenti Fenilpropanolamina.
La sostanza era presente nei prodotti contro il raffreddamento e per la
perdita di peso.
In uno studio condotto dal Yale University School of Medicine è emerso
che alcune donne, dopo 3 giorni si assunzione dei prodotti contenenti
Fenilpropanolamina, erano state colpite da ictus emorragico.
Anche gli uomini sono a rischio, ma l’incidenza è inferiore rispetto
alle donne.
Fonte: FDA
www.fda.gov
Keywords:
Fenilpropanolamina, ictus emorragico
Tratto
da : www.farmaci.net
LEVORMELOXIFENE
(contro l'osteoporosi)
La
Novo Nordisk nel 1998 ha bloccato lo sviluppo del proprio farmaco
Levormeloxifene, nell’osteoporosi.
Lo studio di fase III è stato interrotto prima del tempo.
Il 22,6% delle donne trattate con questo farmaco ha dovuto infatti
interrompere lo studio.
E’ stato osservato un aumento dello spessore dell’endometrio
Dodici persone hanno
presentato prolasso utero-vaginale.
Fonte : Novo Nordisk
Keywords: Levormeloxifene, osteporosi, interruzione dello studio
Tratto
da: www.farmaci.net
BUPROPIONE
(farmaco per smettere di fumare)
L'Agenzia di Farmacosorveglianza
inglese ha ricevuto 18 report di morti di persone che assumevano
Bupropione, un farmaco per la cessazione del fumo di sigaretta.
A livello cardiovascolare il Bupropione può causare tachicardia,
aumento pressorio talvolta grave. Non si deve superare la dose
raccomandata di Bupropione poiché l'uso del farmaco è associato ad un
rischio di convulsioni . A dosi fino alla dose massima giornaliera
raccomandata (300 mg di Bupropione al giorno), l'incidenza di
convulsioni è di circa lo 0,1% (1/1000).
Il rischio del verificarsi di convulsioni collegate all'impiego di
Bupropione è fortemente associato con la presenza di fattori
predisponenti. Pertanto il Bupropione deve essere somministrato con
estrema cautela a pazienti che presentino una o più condizioni
predisponenti all'abbassamento della soglia per la comparsa di
convulsioni. Esse includono:
1. precedente trauma cranico
2. tumore del sistema nervoso centrale (SNC)
3. somministrazione concomitante di altri farmaci noti per abbassare la
soglia della comparsa di convulsioni (ad esempio: antipsicotici,
antidepressivi, teofillina, corticosteroidi sistemici). Inoltre, deve
essere adottata cautela in quelle circostanze cliniche che sono
associate con un aumento del rischio di convulsioni. Esse includono
abuso di alcool, interruzione brusca dell'uso di alcool o benzodiazepine,
diabete trattato con ipoglicemizzanti o insulina e uso di farmaci
stimolanti o anoressizzanti.
(Fonte: Rai Tg1 del 19 febbraio 2001 ore 13.30, scheda tecnica di Zyban)
(Xagena 2001)
Tratto
da: www.farmaci.net
MELOXICAM
(anti-infiammatorio)
Una
donna di 49 anni è stata ricoverata in Ospedale per diarrea ematica con
dolore addominale.
La donna stava assumendo da due settimane Meloxicam, un
anti-infiammatorio, al dosaggio di 15 mg/die, a causa di una
osteoartrite.
All’esame colonscopico si è osservata mucosa infiammata con
sanguinamento. Alla biopsia risultava necrosi a tutto spessore.
I sintomi sono regrediti dopo una settimana dalla sospensione del
Meloxicam.
Il Meloxicam a dosaggi inferiori ( 7,5 mg/die) presenta meno effetti
indesiderati.
Garcia Bet al, Lancet 2001; 357: 1690
Tratto
da: www.farmaci.net
CELEBREX
- VIOXX
(contro l'artrite)
RALOXIFENE
(anti-osteoporosi)
LOTRONEX
(intestino irritabile)
Il farmaco Lotronex (Alosetron)
indicato nel trattamento della sindrome dell'intestino irritabile è
stato ritirato dal commercio negli Usa. L'FDA ha ricevuto 49 report di
colite ischemica e 21 report di grave costipazione nelle donne che
assumevano il farmaco. Cinque donne sono morte.
La sindrome dell'intestino (colon) irritabile colpisce maggiormente le
donne con un rapporto uomo/donna di 1:2
(Fonte: FDA www.fda.gov)
Tratto
da: www.farmaci.net
ZANAMIVIR
(influenza tipo A e B)
Zanamivir (Relenza) è un
farmaco indicato nel trattamento dell'influenza prodotta dai virus di
tipo A e B. Il Canadian Adverse Drug Center, cioè il Centro di
farmacosorveglianza canadese ha ricevuto nell'arco di 1 anno 16
segnalazioni di reazioni avverse dopo assunzione di Zanamivir.
Una segnalazione si riferisce ad un paziente che è successivamente
deceduto per insufficienza renale. Tuttavia non è certo il
coinvolgimento dello Zanamivir. Il paziente era affetto da insufficienza
cardiaca ed è stata accertata la presenza di un'infezione staflococcica.
I più comuni effetti indesiderati dello Zanamivir sono a livello
respiratorio: broncospasmo ed alterazione della funzione respiratoria.
(Fonte: Canadian Adverse Drug Reaction Newsletter 2000; 10)
(Xagena 2001)
Tratto
da: www.farmaci.net
PROPAFENONE
(anti-aritmico)
I più frequenti effetti
indesiderati del Propafenone ( Rytmonorm) sono a livello
gastrointestinale ( nausea, vomito, costipazione), e cerebrale (
cefalea, visione offuscata, vertigini), cardiologiche ( bradicardia,
palpitazioni, blocco atrio-ventricolare di primo grado, rallentamento
della conduzione intravenricolare).
Il Propafenone,
come gli altri farmaci antiaritmici, può dar origine
ad effetti paradossi, chiamati
pro-aritmici, di aggravamento di un’aritmia già esistente, o
di induzione di nuove
aritmie.
In letteratura l’effetto proaritmico del Propefenone è dell’ordine
del 4,7%, ma la sua incidenza e gravità dipendono dal tipo di aritmia e
dalla cardiopatia sottostante.
Ci sono state segnalazioni di rari effetti indesiderati dopo
somministrazione del Propafenone: agranulocitosi, anemia,
granulocitopenie, prolungamento del tempo di sanguinamento, leucopenia,
porpora, trombocitopenica.
Keywords: Propafenone, Rytmonorm, bradicardia, effetto proaritmico,
proaritmia
Tratto
da : www.farmaci.net
Pochi studi clinici per Rytmonorm a rilascio prolungato
Il
Propafenone ( Rytmonorm) è uno dei più impiegati farmaci antiaritmici,
particolarmente nel trattamento delle aritmie sopraventricolari.
Il farmaco presenta una farmacocinetica complessa con rilevante effetto
di primo passaggio epatico, che rende difficile prevedere l’efficacia
terapeutica.
Non esistono ad oggi studi clinici di comparazione tra Rytmonorm a
rilascio prolungato e gli altri farmaci
antiaritmici ,soprattutto nella prevenzione degli episodi di
fibrillazione atriale.
Pertanto risulta difficile trarre conclusioni sulla reale efficacia
antiaritmica di queste formulazioni e sorprende non poco la decisione
dell’ Autorità Sanitaria di approvare il Rytmonorm retard in mancanza
di studi clinici di confronto con altri farmaci antiaritmici e per
periodi prolungati.
L’unico studio clinico presente nella banca dati
Medline è un lavoro di Mastropasqua F et al di alcuni anni fa (
Cardiologia 1998; 43: 617-623).
In questo studio sono stati valutati gli effetti di due formulazioni a
rilascio ritardato rispetto al Propafenone a rilascio immediato nel
trattamento delle extrasistoli ventricolari sintomatiche.
Lo studio, eseguito in diversi Centri aritmologici italiani, ha
coinvolto 83 pazienti, con un’età media di 57,9 +/- 12,2 anni.
Dallo studio è emerso che l’efficacia
del Rytmonorm 325 a rilascio prolungato x 2 /die, è paragonabile a
quella del dosaggio più basso del Rytmonorm a rilascio immediato , 150
mg x 3/die.Mentre la formulazione 225 mg x 2/die è scarsamente
efficace.
Nel corso dello studio si sono verificate reazioni avverse non gravi
in 30 pazienti ( 35%), tra cui in ordine di frequenza: stipsi,
palpitazioni, arrossamento del volto, disturbi di visione, dolori
addominali o pirosi gastrica, dispepsia, parestesie, insonnia, dolore
toracico, alterazione degli indici epatici.
In 10 pazienti il trattamento con il Propafenone è stato sospeso a
causa degli effetti indesiderati: 5 assumevano Rytmonorm 150 mg x 3 /die, mentre 4 il Rytmonorm 225 mg x
2/die , ed 1 Rytmonorm
325 mg x 2 /die.
Non sono stati osservati effetti
proaritmici gravi quali: aumento degli episodi di tachicardia
ventricolare non sostenuta ( TVNS) , o
insorgenza di tachicardia ventricolare sostenuta ( TVS).
Sotto l’aspetto farmacocinetico il Propafenone a rilascio prolungato
raggiunge il massimo della sua azione dopo 3-6 ore dall’assunzione e
l’effetto perdura per più di 12 ore.
La biodiponibilità di queste formulazioni ritardo è attorno al 32%,
inferiore rispetto alla biodisponibilità dei preparati a rilascio
istantaneo ( 49%).